Sanaya Sahib era una bambina di soli 14 mesi, oggi è un angelo volato in cielo sotto il peso della violenza familiare, del dolore di una madre che non ha saputo liberarsi dall’angoscia dalla paura e della rabbia.
Sofina Nikat, 22 anni, è la giovane mamma assassina di Sanaya Sahib, l’ha uccisa senza un’apparente ragione e ne ha abbandonato il corpo in un giardino pubblico per poi inscenare un rapimento. Tutto è accaduto a Heidelberg a circa 13 km a nord-est di Melbourne, in Australia.
Sofina è una donna separata, ha goduto dell’appoggio della sua famiglia dopo aver messo fine al matrimonio da cui era nata Sanaya. Aveva vissuto a casa di alcuni parenti quando la sua vita coniugale era finita. Le fonti stampa internazionali ipotizzano che l’amore da cui Sanaya è nato potesse affondare le sue radici in un matrimonio combinato e che la giovane madre potesse esserne rimasta “vittima” con un carico di solitudine divenuto pian piano doloroso ed ingestibile.
Sabato 9 aprile Sofina Nikat denuncia alla polizia il rapimento di sua figlia,Sanaya Sahib, afferma che un uomo di colore maleodorante e scalzo le aveva sottratto la bambina dalla carrozzina durante una passeggiata al parco.
Di fatto la telecamera di sorveglianza che punta sull’area antistante il parco inquadra Sofina Nikat mentre spinge la carrozzina e dai frame video si distingue anche qualche cosa all’interno della carrozzina stessa, con molta probabilità la sagoma della piccola Sanaya Sahib.
Lungo il percorso non vi sono altre telecamere che possano attestare il rapimento, ma lo stesso occhio meccanico che ha catturato l’ingresso di madre e figlia nel parco registra l’uscita della donna dall’area verde. E gli inquirenti non hanno dubbi, quando Sofina Nikat lascia il parco nel passeggino sua figlia non c’è più.
Domenica 10 aprile alle 2:45,ora locale, dopo intense battute di ricerca volte ad identificare e catturare il rapitore, viene ritrovato il piccolo corpo senza vita di Sanaya Sahib.
Il ritrovamento avviene in un area non lontana da quella in cui, secondo la mamma, sarebbe avvenuto il presunto rapimento.
La causa della morte è secondo il referto autoptico soffocamento.
Martedì 12 aprile, la svolta Sofina Nikat viene arrestata e poche ore dopo confessa di avere ucciso la figlia
Il padre di Sanaya conserva gelosamente le immagini dell’ultimo video della figlia, datate giovedì 7 aprile.
L’uomo è stato costretto ad effettuare il riconoscimento del corpo senza vita della sua bambina e non trova una spiegazione valida per motivare l’accaduto.
La mamma assassina si copre il volto mentre la polizia la trasferisce in prigione, oggi era la grande assente della prima udienza del processo appena aperto per la morte di sua figlia, le sue condizioni di salute ne hanno impedito la presenza in aula.
Fa male e stupisce la testimonianza di uno zio di Sofina Nikat , l’uomo, che ha ospitato la nipote dopo la separazione dal marito, ha dichiarato che una settimana prima della morte di Sanaya la bambina è stata assistita dal personale paramedico di un’ambulanza chiamata, proprio da casa di questo zio, perché la piccola accusava un malore. Resta da chiarire se l’intento omicida di Sofina Nikat, sicuramente animato da un mal di vivere, si muovesse già da tempo o meno, resta da capire se questa morte, tanto atroce e dolorosa poteva essere fermata.