Le settimane dopo il parto sono estremamente delicate dal punto di vista fisico e psicologico per la mamma e per la sua relazione con il bambino. L’amore è immenso eppure ci sono mamme che sentono la mancanza del loro lavoro e optano per una scelta che molti considerare discutibile, come questa mamma che torna al lavoro dopo soli 3 mesi dal parto.
Mamma che torna al lavoro dopo 3 mesi dal parto
Non vogliamo giudicare né discutere sulla scelta ma riflettere sul suo percorso, sulle implicazioni e, se possibile, offrire anche la possibilità di vedere la realtà di una neomamma da un altro punto di vista meno tradizionale o meno “dato per scontato”.
La testimonianza viene offerta da una mamma blogger, Jess Bovey, una mamma che torna al lavoro dopo 3 mesi dal parto e che si racconta:
“Amo mio figlio con tutte le mie forze ma non sono tagliata per essere una mamma casalinga a tempo pieno.”
La sua affermazione parte senza mezzi termini o mezze misure.
“So che molte non la pensano come me e probabilmente si sentiranno disturbate da questa affermazione. Non ho scelto di tornare al lavoro per motivi economici, ho scelto di tornare per me, per poter garantire un futuro migliore a mio figlio. Ho sofferto di depressione post partum e stare a casa mi ha solo peggiorato dal punto di vista emotivo e fisico.
Non ho mai avuto intenzione di non tornare ma mi sono tenuta libera di scegliere quando, per capire come mi sentissi a casa .
Sono entrata in maternità a luglio e mio figlio è nato ad agosto, aveva solo 11 settimane quando ho preso la mia decisione. Questo fa di me un cattivo genitore? No a parer mio.
Ci sono molti sensi di colpa associati a questa decisione, devi confrontarti e accettare il fatto che qualcun’altro curerà tuo figlio, specialmente quando non ha ancora raggiunto i 12 mesi. Prima di diventare genitore avevo una visione bella di cosa potesse voler dire fare la mamma a tempo pieno. Ero solita pensare che fosse facile, ma non lo è.
Prenderti cura di una piccola creatura tutto il giorno e tutta la notte è un lavoro durissimo. La mia decisione di tornare al lavoro non è motivata da ragioni economiche, molti devono tornare semplicemente perché non ce la fanno a sopportare il peso economico.
Una mamma che torna al lavoro subito dopo il parto: il bimbo ha solo 11 settimane
Io invece ho scelto di tornare al lavoro perché era la cosa migliore per me e mio figlio. Ho bisogno di fare conversazioni tra adulti, ho bisogno di nuove sfide e voglio continuare a costruire la mia carriera mentre sostengo economicamente la mia famiglia.
Per alcune persone come me, restare a casa tutto il tempo ti fa sentire davvero sola. Sì hai il tuo piccolo vicino a te ma se sei abituata a frequentare un ambiente fatto da colleghi, altri adulti con cui interagire, questo cambiamento drastico può davvero essere tremendo. Pannolini da cambiare a non finire e il bucato sempre in agguato ti fanno sentire frustrata ed è difficile sentire un senso di appagamento in tutto ciò.
“Siamo buone mamme e i nostri figli ci ringrazieranno un giorno!”, dice la mamma che torna al lavoro dopo 3 mesi dal parto
Avevo qualche amica che si è trovata in una situazione simile. Se affronti questa decisione dura e vuoi soppesare i pro e i contro: fai quello che senti giusto di fare. Nessuno ti può giudicare.
Se ti senti bene nel fare la mamma a tempo pieno, tanto di cappello a te. Fai il possibile per stare a casa con il tuo piccolo e cerca magari un lavoretto da poter fare a casa. Se però non ti piace, va bene tornare al lavoro! Tuo figlio non ti amerà di meno per questo!
So che ci saranno molte persone in disaccordo con me ma è la mia decisione…”
Sono abbastanza fortunata ad avere un lavoro e una carriera che mi permettono di essere abbastanza flessibile dunque la decisone iniziale è stata quella di portare mio figlio al lavoro con me. Sono due mesi che ho ricominciato e non me ne pento, sta funzionando molto bene. I miei colleghi lo adorano ed è bello averlo con me, mi mancava così tanto la compagnia di altri adulti che parlassero con me.
Mamma che torna al lavoro con il figlio di 11 settimane
A volte mi preoccupo che disturbi qualcuno ma è un bravo bimbo e raramente piange se non ha qualche ragione oggettiva. In più ho un ufficio grande dove ho potuto allestire una mini nursery dove ha tutto ciò di cui può avere bisogno.
I clienti che vengono in ufficio non si sono mostrati contrarirati e qui è abbastanza comune portare i figli al lavoro. Anzi da quando ho mio figlio con me sono diventata anche più produttiva e rispetto anche di più le consegne di lavoro e i tempi previsti.
Lo porterò al nido? Sì…forse… quando saremo entrambi pronti.”
“Penso che ci siano persone che pensano che sono matta ma per ora trarrò il massimo dalla situazione potendo tenere mio figlio con me e allo stesso tempo potendomi dedicare al mio lavoro. Il meglio dei due mondi!”
Certo la situazione di questa mamma che torna al lavoro è privilegiata, non tutte le mamme potrebbero portare al lavoro il proprio figlio e spesso ci sono decisioni che non possono prese solo in base alla propria volontà ma è sicuramente un punto di vista da valutare e conoscere.
Fonte: Stuff