Ieri, tornando da scuola, i miei bambini mi hanno confessato di avere un segreto ben nascosto nella cartella! Quando ho potuto vederlo, non fosse altro che per la loro emozione e per la luce dei loro sguardi, ho compreso subito che non si trattava solo di carta, colla, colori e qualche ora di lavoro certosino sotto la guida delle maestre: nascondevano tra i libri il “loro speciale e unico lavoretto per il papà”.
Quel lavoretto che stamani ogni bimbo consegnerà al padre è molto di più di un soprammobile colorato, è un’attenzione rivolta al papà, una porzione di tempo scolastico passato a parlare di lui e a riflettere sull’uomo delle loro vite.
La suggestione di feste commemorative come questa del papà, piuttosto che quella della mamma o dei nonni, ha meno senso e importanza rispetto al valore costruttivo ed educativo che tali ricorrenze possono avere per i bambini. Ogni festa diventerà momento di crescita per i nostri figli solo se noi adulti sapremmo accompagnarli alla giusta riflessione e metabolizzazione di dette ricorrenze.
Che insegnamento può trarre oggi tuo figlio dalla festa del papà?
Separatamente, mentre nascondevamo i lavoretti fatti a scuola perché il papà non potesse trovarli prima di oggi, ho chiesto ai miei bambini di rivelarmi cosa amano di più del loro padre.
Le risposte che mi hanno dato sono state sorprendentemente diverse ma fondamentalmente uguali:
la piccola principessa di casa ha pronunciato la parola amore, affermando che l’amore del papà è ciò che lei adora e ammira del suo grande uomo e ciò a cui mai potrebbe rinunciare, per lei il padre è attenzione, affetto, presenza, coraggio e sicurezza; mentre il maggiore ha decisamente sentenziato che ama il suo papà in tutto, per lui il padre è esempio, guida e totalità.
Queste risposte sono emblematiche perché dimostrano come il genitore sia per i figli un mondo in cui si ritrovano e si sommano affetti, esempio, sentimenti, emozioni e speranze.
Il papà è il papà e definirlo (o ridurlo) in un carattere solo del suo essere padre è difficile per il bambino, il figlio, infatti, coglie l’affetto che riceve quotidianamente nella sua complessità e nella sua totalità e vede mamma e papà come i suoi universi d’amore e conforto.
Noi siamo ciò che i nostri figli saranno, loro ci guardano e traggano dai nostri comportamenti, dalle nostre azioni e dalle nostre indicazioni l’indirizzo stesso della loro vita.
Un papà di oggi è un nonno di domani come il figlio di adesso è il padre del futuro.
I nostri bambini (e probabilmente noi con loro) debbono comprendere ed apprezzare questa ciclicità che è la trama della vita familiare e insieme rappresenta il percorso della vita.
Nel momento in cui il bambino riconosce il ruolo di guida del genitore arriva anche a comprenderne i sacrifici, nonché le dinamiche affettive per cui il papà (ma anche la mamma) è l’esempio, ed è l’adulto che ha il difficile compito di richiamare i figli anche al rigore e al dovere.
In questo giorno di festa noi, da mamme, impegniamoci a guidare i bimbi alla riflessione sulle responsabilità degli adulti, presentiamo loro il papà anche in veste di lavoratore, responsabile dell’economia familiare, interprete dei bisogni della madre e dei piccoli, riferimento affettivo, amico, guardiano dei nostri cuori e al contempo persona bisognosa della stessa cura e dello stesso affetto che dà ai suoi cari.
Chiariamo ai bambini che la famiglia è una rete d’affetti che il tempo tesse intrecciando i fili del cuore. Tutti noi siamo parte di uno stesso amore, tant’è che i genitori sono stati figli, i nonni sono anche genitori e i bimbi, a loro volta, cresceranno e diverranno papà e mamme.
La crescita del bambino sta nella comprensione dei ruoli, e nel rispetto che ha di mamma e papà c’è molto della sua serena evoluzione emotiva.