Occhi azzurri e capelli biondi, un sorriso allegro e carico di affidamento e speranza, uno sguardo profondo come quello di ogni bimbo piccolo che va alla ricerca del mondo, questo era Darcy Atkinson morto, nel dolore e nella sofferenza, a soli 2 anni per cause ancora tutte da chiarire.
Il piccolo Darcy Atkinson ha chiuso i suoi occhi per sempre il 7 dicembre 2012 a causa di una lesione cerebrale, sul suo corpo vi erano lividi estesi, definiti “orribili” dal papà Peter, e il sul cervello si era gonfiato del 70%. Malgrado ogni sforzo medico la morte ha soffocato la vita.
Si torna a parlare di Darcy Atkinson, oggi a più di 3 anni di distanza dalla tragedia, perché il processo relativo alla sua morte si è chiuso senza l’individuazione di nessun responsabile e il papà continua a non accogliere l’ipotesi di un incidente.
Peter ha deciso di mostrare pubblicamente le immagini degli ultimi 45 minuti di vita di suo figlio Darcy Atkinson.
“L’ho baciato e ho pianto. Ricordo di aver pensato che avrei dovuto conservare nella memoria quei momenti finali per il resto della mia vita.”
Nel pubblicare le strazianti foto degli ultimi momenti di vita di Darcy, Peter persegue giustizia e verità: questo papà vuole chiedere alle autorità una revisione del caso stimolando, contemporaneamente, chiunque sappia qualche cosa a raccontare ciò che ha visto o ciò che conosce.
“Queste sono le lesioni che sono state inflitte a mio figlio. Nessuno è mai stato ritenuto responsabile. Sto solo sperando che qualcuno con più informazioni si faccia avanti per aiutarci a comprendere come è accaduto tutto questo”, ha dichiarato Peter.
I fatti:
Darcy Atkinson era nato dall’amore di Peter e Tara Maxwel, la coppia nell’anno 2011 si separò. Papà Peter lasciò la casa in cui aveva vissuto con la sua compagna e per riavvicinarsi alla famiglia d’origine andò a vivere molto lontano da suo figlio. Darcy rimase con mamma Tara e col primo figlio di lei, attualmente 13enne.
Dopo il ricovero di Darcy, era il dicembre del 2012, la zia del bimbo, la sorella di Tara Maxwell, chiamò Peter perché accorresse al capezzale del bambino il prima possibile.
“Quando sono arrivato ho notato che era coperto di lividi. Aveva lividi sulle orecchie, le tempie e la fronte, e una lividura enorme sulla parte posteriore della testa”.
La prima spiegazione che fu data a Peter apparve subito poco plausibile al padre: Darcy era stato affidato ad un’amico di mamma Tara, il signor Adam Taylor. Mentre Tara era a lavoro l’uomo si era offerto di badare al bambino che quella mattina non voleva andare a scuola.
L’amico di mamma Tara è stato il testimone chiave del processo sulla morte di Darcy Atkinson, fu l’uomo, infatti, l’ultimo a prendersi cura del bambino prima del suo ricovero in ospedale.
Secondo Adam, nel giorno precedente al ricovero il bambino sarebbe caduto da un’imbarcazione e avrebbe ingerito molta acqua; a Peter è stato anche detto che Darcy sarebbe caduto più di una volta: prima in mare e poi in piscina, bevendo entrambe le volte e in un arco temporale breve; gli sarebbe stato detto anche che era caduto persino dal letto.
Sin da subito, l’estensione dei lividi e la grande quantità dei segni sul corpo del bambino hanno insinuato profondi sospetti in Peter:
“In un primo momento ho pensato solo che era stato un motoscafo e ho creduto che stesse andando molto veloce per cui lui (Darcy, ndr.) era caduto” ha dichiarato il papà, aggiungendo di aver scoperto solo in seguito che nell’incidente non era coinvolta nessuna imbarcazione veloce.
Peter Atkinson ha sempre creduto che la quantità di lesioni, evidenti sul corpo del bambino, suggerissero non una caduta ma, piuttosto, delle percosse.
Quando il signor Taylor chiamò un’ambulanza dichiarò ai sanitari che Darcy era malato. I medici che hanno deposto durante l’inchiesta hanno dichiarato che non sussiste la forte evidenza che il bambino sia stato maltrattato, tuttavia il padre descrive ogni livido sul corpo del piccolo e chiede spiegazioni razionali al fatto che testa, orecchie, visto e gambe fossero così segnati.
Fonti stampa internazionali riportano le dichiarazioni di uno dei medici che assistette Darcy Atkinson in ospedale: il dottore ha ricondotto il decesso del bambino ad un colpo ricevuto nella parte posteriore della testa.
La domanda che sembra irrisolta è come sia stato inferto tale colpo a Darcy Atkinson e se esso sia compatibile con gli urti descritti dal testimone, ovvero con le cadute dall’imbarcazione e dalla piscina.
L’imbarcazione descritta dalla stampa estera è di piccole dimensioni assai simile ad una tavola da surf.
Il padre Peter si è domandato lungamente come mai Darcy sia stato caricato su un’imbarcazione. Stando alle dichiarazioni del teste chiave, lo scopo era quello di smorzare la pura dell’acqua che il bimbo manifestava fortemente e detto approccio al mare era stato concordato con la madre.
Il papà di Darcy Atkinson ha preso una decisione forte ed emozionante ha voluto mostrare le condizioni del figlio chiedendo giustizia e rispetto per una vita spezzata così precocemente.
Le immagini sono state catturate negli ultimi 45 minuti di vita di Darcy, prima che i sanitari staccassero le macchine che lo mantenevano in vita artificialmente. Per la visione di tutte le foto, alcune assai toccanti,Vita da Mamma vi rimanda alla pagina facebook istituita dal papà in memoria del figlio.
Vi chiediamo di portare lontano il messaggio di Peter, non solo per ricordare Darcy Atkinson ma per domandare un diffusa tutela contro ogni forma di violenza sui minori e per massimizzare l’attenzione di tutti alla loro cura.