I figli sono tutto ciò per cui una madre ed un padre vivono e combattono giorno dopo giorno, lo sa ogni genitore e lo sanno Bruce e Denise Morcombe, il papà e la mamma di Daniel Morcombe morto all’età di 13 anni per mano di un folle assassino.
Daniel Morcombe doveva vivere il suo 13esimo natale con la famiglia; aspettava un autobus ad una fermata conosciuta in pieno giorno, era sulla Sunshine Coast nel Queensland. La morte lo ha sopraffatto innocente, pieno di speranze e aspettative per il futuro.
Da sempre Bruce e Denise hanno combattuto perché il nome di Daniel Morcombe non venisse dimenticato e tengono viva la sua memoria grazie alla fondazione creata in onore del figlio.
Daniel Morcombe era un giovane 13enne australiano, fu rapito il 7 dicembre 2003 ad una fermata dell’autobus; nel mese di agosto del 2011, dopo una lunga inchiesta, Brett Peter Cowan fu accusato dell’omicidio. Riconosciuto colpevole, l’assassino di Daniel Morcombe è stato condannato all’ergastolo, sebbene potrà beneficiare della libertà vigilata nell’agosto 2031.
La fondazione intitolata a Daniel Morcombe ha l’obiettivo di sensibilizzare le famiglie e gli educatori alla sicurezza dei bambini e dei ragazzi.
Bruce e Denise hanno reso viva la memoria del figlio nella speranza che la violenza soccomba, che sia isolata, che ci possa essere un mondo migliore per i nostri bambini.
Daniel era un gemello, suo fratello Bradley è diventato grande e dopo più di 10 anni dalla tragedia si è sposato, nell’agosto del 2014 ha preso in moglie Anna.
Durante le nozze, sotto la rosa che portava sulla giacca Bradley aveva appuntato una foto di Daniel a testimonianza del fatto che la vita va avanti ma il cuor non dimentica e certe perdite aprono incolmabili vuoti affettivi.
Il gemello di Daniel Morconbe e sua moglie hanno annunciato di essere in attesa del loro primo figlio. La nonna, che per sua stessa ammissione, ha “ritrovato un sorriso perduto”, spera in un maschietto.