Il ginepraio delle adozioni è un campo minato che solo chi ha percorso può immaginare cosa possa riservare. Se pur vero che ci sono tanti bambini in attesa di avere serenità e amore da una famiglia, spesso la burocrazia riserva strade che dovrebbero essere senz’altro riviste come nel caso dell’adozione a rischio giuridico.
Adozione a rischio giuridico, il caso di Laura e Mario
La storia di Laura e Mario è probabilmente una delle tante ma con un epilogo davvero paradossale che non può non farci riflettere sulla necessità di tutelare maggiormente le famiglie affidatarie e i bambini stessi.
Il loro percorso è stato lungo e difficile prima di risultare idonei all’adozione nazionale o internazionale, dopo qualce mese sono stati interpellati dai Servizi Sociali che hanno proposto un bimbo appena nato, figlio di una donna tossicodipiendente. Vengono convocati con altre coppie e vengono poi scelti come i più adatti a prendersi cura di Luca.
Per Laura e Mario iniziava una nuova vita come famiglia e il bambino viene ricoperto di ogni affetto e attenzione. Quando il piccolo ha circa dieci mesi, la madre biologica, tramite i Servizi Sociali chiede di poter rivedere il bambino e i genitori la accolgono con benevolenza, la invitano a casa e le sue visite diventano un’abitudine. Nel frattempo la donna inizia un percorso di disintossicazione in una casa-famiglia.
La tirste storia di un’adozione a rischio giuridico
Quando Luca compie 3 anni, arriva un fulmine a ciel sereno: la madre, disintossicata e idonea, chiede al Tribunale dei Minori di poter di nuovo avere il proprio figlio e riacquisire la potestà. Per Mario e Laura è uno shock e neppure per il piccolo è certo facile lasciare la sua casa e chi chiama mamma e papà.
Mario e Laura pare che non avessero neppure ben capito in che termini e quali rischio potesse riservare quella che per loro era stata un’adozione ad ogni effetto ed invece era un’adozione a rischio giuridico. Il tempo necessario perché si risolva il rischio giuridico non è facilmente determinabile e:
“Nel periodo di tempo nel corso del quale si svolge la procedura di impugnazione del decreto di adottabilità, i genitori adottivi sono al di fuori della procedura legale e a volte non sono a conoscenza di nulla” come spiega Italiaadozioni
Eppure oltre al danno, e si parla di danno emotivo inestimabile, vi è anche la beffa che aspetta i due genitori affidatari.
Il triste epilogo di un’adozione a rischio giuridico
Non solo Mario e Laura si sono visti portare via il piccolo Luca e il bimbo si è trovato sradicato da un momento all’altro dal suo ambiente protetto, qualcuno potrebbe giustamente pensare che è piccolo e la mamma biologica ha ogni diritto essendosi “redenta” ma, purtroppo nel loro caso la beffa supera di gran lunga il danno.
Oggi succede che la mamma biologica conceda a Mario e Laura il piacere di vedere Luca nei week end in modo che lei possa essere più libera e lo faccia, secondo le dichiarazioni rilasciate a Vanityfair , in cambio del pagamento di 50-100 euro a fine settimana. Un bel lavoretto part-time….che non ha bisogno di commenti.
Per poter continuare a vedere Luca, la coppia ha accettato questo compromesso di fatto illegale e di fatto proprio questa posizione “tutela” anche la mamma biologica che era sicura di non essere denunciata.
Mario e Laura sono riusciti ad ottenere nel frattempo, e non certo facilmente, l’adozione di una bambina russa con difficoltà cognitive che amano come Luca che attendono di poter adottare una volta maggiorenne.
Non è certo facile decidere il meglio per la vita di un bambino ma sicuramente ci sono carenze importanti e vuoti legislativi che devono ancora essere gestiti e migliorati, situazioni al limite e al paradosso come quella di Mario e Laura, anche se non tutte sono così, anche solo una, è una di troppo…..