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Multa di 45mila Euro ai Genitori che Pubblicano Foto dei Figli

di Federica Federico

07 Marzo 2016

Stando all’odierna legislazione sulla privacy vigente all’ombra della Tour Eiffel, tra non molti anni in Francia i genitori potrebbero essere costretti a risarcire i figli a causa della pubblicazione in rete delle “immagini private dei minori” (oggi comunemente postata su Facebook e Instagram). Secondo Eric Delcroix, esperto di etica e di diritto Francese, i genitori citati in giudizio dai figli (una volta divenuti grandi) potrebbero trovarsi costretti a pagare una multa di 45mila euro per risarcire la lesione della privacy generata dalla pubblicazione sui social delle foto dei figli, potrebbero altresì essere condannati ad un anno di reclusione.

Pubblicare le immagini dei bambini sui social equivale a creare un album digitale o un cassetto web della memoria, che tal volta resta accessibile a chiunque. In questo senso conta molto la limitazione della diffusione delle immagini. Non tutti i genitori, quando pubblicano una foto personale, dei bambini o familiare, ne limitano la condivisione ai soli amici. Spesso le immagini personali, familiari e anche dei minori vengono pubblicate senza limitazioni della privacy divenendo così pubblicamente visibili (ovvero visibili da tutti).

Vi siete mai chiesti se vostro figlio ha o meno voglia di essere visto da tutti attraverso i social network? Una multa di 45mila euro vi pare una giusta “punizione” per aver abusato dell’immagine di un minore prima che il minore stesso potesse manifestare il suo consenso alla divulgazione del suo volto, delle sue foto o di info personali?

genitori multa di 45mila euro immagini bambini su facebook

Secondo l’esperto di etica e diritto francese è possibile che il figlio una volta divenuto grande esprima la sua opposizione alla scelta dei genitori, addirittura potrebbe arrivare ad ottenere un risarcimento danni laddove li citasse in giudizio. E, sempre secondo l’esperto, la legge francese potrebbe imporre ai genitori il pagamento di una multa di 45mila euro, pena minima paragonata all’ipotesi di una reclusione lunga sino a 12 mesi.

E’ ovvio che l’idea di una simile ammenda pecuniaria è un’ipotesi di scuola, uno scenario ipotetico costruito sui percorsi stretti del diritto francese in tutela della privacy, ben atra cosa è il monito all’attenzione che discende dalle pubbliche dichiarazioni dell’esperto Eric Delcroix.

In occasione di una particolare maratona fotografica che ha invaso la rete e interessato anche l’Italia: “La sfida delle mamme”, già nel corso del mese di febbraio, la gendarmeria francese aveva lanciato un appello alla cauta condivisione su Facebook (e sui social in genere) delle foto dei minori.

La polizia francese, allora, scriveva: ”Ricordate che postare foto dei vostri figli non è sicuro. È importante proteggere la privacy dei minori e la loro immagine nei social network“.

genitori multa di 45mila euro immagini bambini su facebook

In base al diritto francese (e, volendo ammettere una stretta interpretazione della legge, forse in base al diritto europeo in generale), pubblicare i dettagli intimi della vita di chiunque, fossero anche i figli, senza il consenso dei diretti interessati, può costituire reato perseguibile in tribunale. In Francia tale lesione della privacy può costare una multa di 45mila euro, nonché la condanna ad una pena detentiva pari a 12 mesi di carcere.

In realtà la gendarmeria francese prima e l’esperto di etica e diritto dopo hanno voluto richiamare l’attenzione dei genitori sulla loro precisa e enorme responsabilità di gestione delle immagini dei figli ( ciò a prescindere dal fatto che Eric Delcroix abbia citato l’ipotesi di sanzioni severe come un anno di prigione e una multa di 45mila euro in caso di citazione in giudizio da parte del figlio adulto con conseguente ipotetica condanna).

Ciò che veramente deve spaventare e far riflettere non è la multa di 45mila euro o l’anno di carcerazione, ma l’esposizione mediatica dei bambini, la diffusione delle loro immagini da cui discende la loro pubblica riconoscibilità.

Va considerato il fatto che il bambino la cui foto venga immessa sul social network non solo diviene riconoscibile, non soltanto l’immagine resta pubblica per sempre e quindi può essere recuperata da chiunque, ma, cosa ancora più importante, sovente il bambino diviene rintracciabile attraverso le informazioni con cui i genitori corredano i profili social (rendendo nota la città in cui vivono, i posti che frequentano, le abitudini che mantengono anche nel quotidiano).

Limitare la privacy in fase di pubblicizzare serve a limitare la diffusioni non controllabile di dettagli intimi della vita privata dei nostri figli e di noi stessi.

genitori multa di 45mila Euro immagini bambini su facebook

Multa di 45mila euro ai genitori che pubblicano le immagini dei bambini su Facebook, potrebbe accadere veramente in Francia.

E’ difficile credere che i figli da adulti possano citare in giudizio i genitori per violazione del diritto alla loro privacy da bambini, allo stesso modo è difficile credere che un genitore possa essere condannato ad un anno di reclusione per tale reato. Con questo non intendo dire che la legge francese non preveda siffatte pene, piuttosto rifletto sul fatto che (probabilmente) un’interpretazione della legge secondo buon senso escluderebbe la possibilità di una condanna al carcere. E’ invece innegabile che un ragionamento sulla tutela dei minori e della loro privacy vada pedissequamente compiuto.

Pertanto riflettiamo non solo sulla multa di 45mila euro, ma sulla tutela della privatezza; consideriamo le condizioni e le fasi della crescita in cui i bambini non vogliono essere fotografati; ai bambini più grandi domandiamo il permesso per la pubblicazione delle loro immagini in rete.

Sopratutto limitiamo la privacy dei nostri profili social ed evitiamo di immettere in rete fotografie in cui i bambini siano riconoscibili, ovvero foto recenti a pieno volto, possibilmente limitiamo anche la diffusione dei nostri dati personali (città o numero di telefono) e facciamo in modo da non rendere note a tutti le nostre abitudini quotidiane. Queste accortezze tuteleranno noi e la nostra famiglia.



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