Cercheremo di valutare bene la situazione delle depressione post partum come aiutare le mamme che soffrono dando alle persone che sono accanto a loro la possibilità di aiutare al meglio la mamma ad affrontare la depressione post-partum.
Depressione post partum come aiutare la mamma e le persone che le sono intorno
Metis, la saggezza, fu la prima moglie di Zeus, da questa unione un figlio avrebbe avuto la potenza del padre e la saggezza della madre. Venne però fatta a Zeus una tremenda predizione: il figlio nato da Metis gli si sarebbe rivoltato contro ponendo fine al suo regno. Per evitare la profezia, ma senza rinunciare al figlio, inghiottì Metis incinta, tempo dopo uscì dalla sua testa loro figlio sotto forma di guerriera adulta, la dea Atena.
Questo mito ci rappresenta il lavoro di pensiero che si svolge nel periodo della gravidanza: per far esistere e accompagnare il bambino nella sua crescita prima deve esistere nella nostra testa. Il bambino nella testa della mamma e del papà deve esistere in maniera continuativa, proprio questa continuità di presenza prepara alla continuità psichica del legame genitore-bambino. Il bambino può nascere solo se è presente nei pensieri di mamma e papà.
Con la depressione post-partum questa continuità viene meno e arriva a interferire con la capacità emotiva della madre di sintonizzarsi con il proprio bambino. Questo va a compromettere la relazione madre-bambino e ha notevoli ripercussioni sullo sviluppo del bambino.
Depressione post partum come aiutare a gestire il cambiamento
La mamma che sta soffrendo di depressione post-partum prova sentimenti contrastanti e ambivalenti verso il proprio bambino. Sono mamme che attuano comportamenti di chiusura e isolamento, sono mamme che non riescono a raccontarsi.
È importante capire che il momento della gravidanza e del parto sono momenti gioiosi, carichi di emozioni, ma che con sé portano anche molto lavoro psicologico da fare:
• All’interno della propria famiglia d’origine si sta cambiando ruolo, dal ruolo di figlia si passa al ruolo di madre.
• A livello di coppia coniugale stanno avvenendo tanti cambiamenti, non si è più in 2 ma si diventa 3 e questo porta a un cambiamento nella relazione e nelle interazioni in cui va incluso il proprio bambino. Si aggiunge, oltre alla coppia coniugale, la coppia genitoriale, che rappresenta un sottosistema diverso dal precedente.
• A livello individuale e intrapsichico stiamo acquisendo un nuovo ruolo (alcuni parlano di un nuovo status) e questo porta grandi cambiamenti al nostro interno.
Depressione post partum come aiutare la mamma che soffre
Non sempre affrontare tutto questo è facile, inoltre prendersi cura di un bambino comporta stress fisico e mentale.
Quando tutti questi fattori diventano una fonte di stress troppo grande da gestire la mamma può avere la tendenza a chiudersi in solitudine invece che aprirsi agli altri, con il proprio marito, la propria amica, la propria madre, …
Chi è accanto alle mamme dovrebbe conoscere i sintomi del baby blues e della depressione post-partum per poter intervenire se necessario.
Depressione post partum come aiutare?
Innanzitutto, voi che siete accanto a una neomamma, parlatele. Chiedetele di raccontarsi, di parlare delle proprie preoccupazioni, delle proprie gioie, di come si sente e di come si sente quando si prende cura del proprio bambino.
Spesso le mamme che hanno avuto il primo figlio cercano conferme nelle altre donne che sono già madri, siate comprensive e accoglienti.
Sottolineo l’importanza della capacità di raccontarsi della mamma, se riconoscete in vostra moglie un atteggiamento di chiusura e di ritiro, se la vedete triste, se la vedete eccessivamente preoccupata nel prendersi cura del vostro bambino, se avvertite il suo senso di inadeguatezza e di mancanza di speranza, se vedete grandi cambiamenti nel sonno e verso il cibo, statele maggiormente accanto e insieme provate a parlare per cercare di capire i motivi che hanno portato a questo.
Ricordate anche che la depressione post-partum va affrontata con un esperto visti gli effetti che ha sulla relazione madre-bambino e sullo sviluppo del bambino.
Depressione post partum come aiutare: ricorrere a un esperto
Per trattare la depressione post-partum si utilizza principalmente la psicoterapia.
Con il lavoro psicoterapeutico si affronteranno quelle aree che costituiscono dei fattori di rischio, come ad esempio la comunicazione con il partner, il rapporto con la propria famiglia d’origine, lo stress esterno e interno, …
L’obiettivo della psicoterapia è quello di aiutare la mamma a capire l’influenza che il suo passato ha nella sua vita attuale e nel suo modo di prendersi cura del bambino (il modo in cui ci prendiamo cura dei nostri figli è influenzato dal modo in cui noi stessi siamo stati accuditi).
Non mi stancherò di ripetere che chiedere aiuto è un atto di coraggio. Riconoscere le proprie difficoltà e chiedere aiuto per esse fa di voi delle mamme coscienziose e amorevoli che vogliono prendersi cura del proprio bambino e della relazione che si sta costruendo tra di voi e lui.
Chiedere aiuto è un atto d’amore.