Il settimanale “Giallo” nel numero 10 del 9 Marzo 2016, disponibile in edicola pubblica una lettera scritta da Veronica Panariello nella sua cella, ovvero durante la detenzione.
La missiva, di cui non viene precisata la data di stesura nè viene rivelato il mittente, assume rilevanza in relazione all’attenzione che la mamma di Loris riserva s suo suocero, Andrea Stival. Il nonno di Loris ha un ruolo da protagonista anche tra le righe di questa lettera.
Ovviamente, a fronte delle ultime dichiarazioni (o confessioni, che dir si voglia) di Veronica, è normale che il lettore comune si chieda perché la nuora parli tanto del suocero e con tanta partecipazione emotiva?
Abbandonata “dagli Stival” (come la donna stessa scrive), nella lettera di Veronica Panarello si scopre una donna delusa ed isolata.
Stando alle “rivelazioni” contenute nella missiva a deludere mamma Veronica, più di chiunque altri, sarebbe stato proprio suo suocero Andrea Stival. Infatti, dalla lettera di Veronica Panarello si apprende che Andrea Stival avrebbe usufruito dell’aiuto della nuora, la mamma di Santa Croce Camerina scrive di suo pugno: “Quando era rimasto solo (Andrea Stival, ndr) gli ho lavato i vestiti, ho pulito casa, dato casa … “.
Si percepisce un bisogno di esternare la delusione o quello che si avverte come un torto subito e ciò rende la lettera di Veronica Panarello un “messaggio indirettamente rivolto al suocero” come richiamo a quel rapporto di affetto e scambio perduto.
Nuovamente il lettore comune legittimamente è portato a chiedersi come mai la nuora pretenda dal suocero una vicinanza che normalmente non si presume dovuta a fronte dell’accusa grave che pesa su Veronica.
Nella lettera di Veronica Panarello un lungo paragrafo è dedicato al nonno e alla sua compagna Andreina.
La mamma di Santa Croce Camerina parla con specificità di Andrea Stival e dei suo “presunti problemi” con la compagna (presunti perchè raccontati nella missiva da Veronica Panarello ma non confermati dai diretti interessati). Mentre parla lungamente del suocero, Veronica, nello stesso scritto, riserva pochissimo spazio al marito di cui ricorda la lontananza resa più difficile dal fatto che Daniele tiene la moglie lontana dal figlio minore Davide.
L’interesse rivolto al suocero, che la lettera di Veronica Panarello dimostra chiaramente, è un indizio sospetto? Anche questa domanda è legittima quanto spontanea.
Si sa per certo che la mamma di Santa Croce Camerina ha letto e studiato gli atti del processo, ha letto anche le intercettazioni telefoniche riguardanti il suocero. Nella lettera di Veronica Panarello si legge anche una frase chiave : “Ho letto molte intercettazioni e la frase che non permetto che venga detta dalla compagna di Andrea è che io fracassavo di legnate tutto il giorno Lorys. Questa è una grandissima bugia …”. Questo passaggio della lettera di Veronica Panarello lascia intendere una distanza tra Veronica e Andreina, la compagna di Andrea Stival.
E qui sorge un’altra domanda: è possibile che mamma Veronica si sentisse così sola da cadere nel “vittimismo”?
Il legale di Davide Stival fa sapere, attraverso le pagine di Giallo, che Davide Stival non è portato a credere alle parole di Veronica.
Che sua moglie e suo padre si sentissero è cosa nota, Andrea Stival aiutava Veronica quando Davide era fuori per lavoro, tuttavia le parole di Veronica e l’insinuazione di una relazione sono un’ipotesi scioccante che non può apparire veritiera. Ciò non toglie che Davide resti in attesa degli accertamenti investigativi.
Per parte sua Andrea Stival è sempre apparso sereno e fiducioso nella giustizia sin da subito ha sottolineato che quelle di Veronica sono, a detta sua, solo bugie. Resta il fatto che la posizione del nonno di Loris era stata già esaminata dagli inquirenti e il suo alibi rimane di ferro: nella mattina della tragedia Andrea Stival era a casa sua con la compagna Andreina, lo conferma la donna stessa.