Sono trascorsi 10 anni dalla morte di Tommaso Onofri; nell’immaginario comune come nel cuore della mamma, Tommy è rimasto quel piccolo angelo dagli occhi azzurro cielo e dai capelli riccioluti che le foto e i ritratti ricordano.
Tommy avrà per sempre 18 mesi, l’età in cui fu ucciso crudelmente durante un maldestro tentativo di rapimento.
Era il 2 marzo del 2006 quando Mario Alessi strappava Tommy dalle braccia della mamma, dal nido sicuro della sua casa:
quella terribile sera, Paola e Paolo Onofri cenavano nella loro casa di Casalbaroncolo (Parma), erano a tavola insieme ai figli Tommy e Sebastiano, quando d’improvviso furono sopraffatti dall’incursione di due rapinatori animati dall’intento di rapire il bambino più piccolo. I malviventi scapparono a bordo di uno scuter dopo avere infilato Tommy in uno zaino.
Lo scellerato atto criminoso finì pochi minuti dopo in una boscaglia ove Mario Alessi si rifugiò alla vista di alcuni lampeggianti, probabilmente temendo di essere inseguito.
Il bambino piangeva e per questo fu prima soffocato e poi finito con un badile.
Oggi Mario Alessi è in carcere, sconta, con la condanna all’ergastolo, l’omicidio del piccolo Tommy. Tuttavia per lui, l’assassino, si profila la possibilità di uscire dal carcere di giorno per lavorare.
Paola, la mamma di Tommy, lancia un appello che, per amore della giustizia e per rispetto alla memoria di un piccolo angelo, merita di essere condiviso e portato lontano:
“Non date permessi-premio al killer”
“Se dovesse succedere (se Mario Alessi dovesse ottenere il permesso di lavorare fuori dal carcere, ndr.) – afferma la mamma di Tommy – urlerei così tanto che qualcuno, prima o poi, mi ascolterebbe“.
“Vorrei ricordare che fra me e lui sono io che sto scontando l’ergastolo: la mia condanna è non avere più Tommy“, aggiunge.
”Spero che davanti a un’eventuale richiesta per il permesso-premio il giudice valuti con responsabilità tutta la storia di questo mostro, tutte le sue bugie”. (Fonte delle dichiarazioni: TgCom24)
La famiglia Onofri nel 2006 entrò in contatto con Alessi in ragione di alcuni lavori di ristrutturazione e manutenzione della loro proprietà, per Paola e Paolo, infatti, Mario Alessi era un normale muratore. Ma dopo il rapimento di Tommy, quando Alessi entrò nella rosa dei sospettati, emerse una verità che nessuno immaginava: quell’uomo era tornato in libertà dopo una condanna per stupro e rapina.
Ebbene, oggi, a fronte del comportamento complessivo di Mario Alessi, comportamento culminato nell’atto criminoso senza ritorno dell’omicidio, la Mamma di Tommy chiede a gran voce:
“Non scarcerate l’assassino!”