Meno di 24 ore e vedere fuggire la vita dal corpo inerme di tuo figlio…cosa può esserci di più terribile? Un bambino muore di meningite così, a soli 7 anni, per una forma fulminante ma i suoi genitori non vogliono che sia morto invano e pubblicano le sue foto.
Bambino muore di meningite in 24 ore
Il piccolo Mason in 24 ore se ne è andato lasciando i suoi genitori in una situazione devastante. La loro reazione è stata subito diretta ad evitare che possano succedere altri casi come il loro, sensibilizzando il più possibile l’opinione pubblica sui sintomi che non si devono sottovalutare o trascurare. Lo hanno fatto nel modo che nella nostra società moderna può colpire di più, ovvero con delle immagini scioccanti che hanno il compito propio di rimanere scolpite nella nostra mente. Se questo può servire ad evitare delle vittime, ne vale la pena.
Mason non ha avuto le tipiche macchie caratteristiche dell’insorgere dell’infezione ma al mattino semplicemente non si sentiva bene, si sentiva stanco, aveva un po’ di tosse, poi un rialzo improvviso di febbre nel pomeriggio e 24 ore dopo, non c’era già più.
“Mason aveva solo 7 anni ed era un bambino sano e vivace, sempre sorridente e aveva sempre qualcosa da dire. Lunedì mattina l’ho sentito tossire e ha iniziato a non stare bene, pensavo fosse una cosa banale, l’avevo visto tante volte stare anche peggio e non mi sembrava fosse niente di particolare. Alle 3 e mezza del pomeriggio ha iniziato ad avere febbre che non scendeva con l’antipiretico che gli davo di solito. Ho chiamato mio marito che è tornato a casa dal lavoro e lo abbiamo portato dal dottore.
Mason non rispondeva agli stimoli, era floscio e il medico ha subito capito la gravità e l’abbiamo portato in ospedale quando aveva già perso conoscenza, non la riacquisterà più e prima di mezzanotte sarà decretata la morte cerebrale, il giorno dopo è stato staccato il macchinario che lo teneva in vita artificialmente.”
Bambino muore di meningite in 24 ore: importante determinare i primi sintomi
Claire e Mark, insegnate e operaio di Birmingham, genitori del piccolo Mason, hanno deciso di abbracciare la campagna di prevenzione per la meningite per aiutare altri genitori a distinguere i sintomi che spesso vengono confusi con una banale influenza. Non bisogna esserene ossessionati ma valutare la situazione soprattutto se i sintomi sono repentini e il bambino perde le capacità motorie e di reazione accompagnato da contrazioni, torcicollo, rigidità nucale.
Per il 10%-15% dei casi l’ infezione da meningite è fatale. Il 10-15% dei pazienti che guariscono invece hanno una perdita o una diminuzione permanente dell’udito, ritardo mentale, un danneggiamento del sistema limbico (delle strutture encefaliche) accompagnato da vertigini.
La meningite è una infiammazione delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale (le meningi). La malattia generalmente è di origine infettiva e può essere virale o batterica, Mason ha contratto questa seconda forma che provoca un accumulo di cellule infiammatorie nel liquor cerebrospinale e aumento della pressione all’interno del canale spinale e della scatola cranica. La diagnosi si effettua con un’analisi del contenuto del liquor e con una coltura batterica e solo un tempestivo può a volte scongiurare l’esito fatale perché la malattia raggiunge in modo repentino la fase acuta.
Bambino muore di meningite in 24 ore: la campagna dei genitori per prevenire altre morti
Mason purtroppo non aveva effettuato nessuna vaccinazione contro la meningite batterica e forse avrebbe potuto salvarsi. Dagli anni ’90 in Italia è ormai comune la vaccinazione contro Haemophilus influenzae tipo B (Hib), che nel nostro paese rientra tra quelle obbligatorie per i neonati. Sono disponibili sul mercato anche una serie di vaccini contro molti ceppi di pneumococco e alcuni ceppi di meningococco.
I genitori di Mason fanno parte di un comitato promotore di una petizione diretta al governo inglese già firmata da più di 600.000 persone per garantire il vaccino gratuito per la meningite B a tutti i bambini al di sotto degli 11 anni. Fino ad ora, la vaccinazione è prevista solo per chi ha dai due ai cinque mesi d’età.
“La fotografia è impressionante, lo sappiamo dice Claire. “Ma l’abbiamo condivisa per questo motivo: vogliamo che i genitori si siedano e ascoltino.”
Non tutti hanno approvato la scelta di questi genitori nelo “spettacolarizzare” un momento così tragico e intimo ma il loro coraggio certo ci dà modo di riflettere sull’intento.
Fonte:Dailymail, Telegraph, Epicentro,