La sindrome da astinenza neonatale (Newborn Abstinence Syndrome o NAS) si verifica quando un neonato nasce da una mamma che ha assunto sostanze stupefacenti durante la gravidanza e gli effetti sono quelli di una vera crisi di astinenza con una sintomatologia che è davvero terribile e pericolosa per un bambino che si affaccia alla vita.
Sindrome da astinenza neonatale
Quando una mamma continua ad usare sostanze stupefacenti durante la gravidanza, queste passano la barriera placentale e vengono assorbite dal bambino, così come avviene con tutto ciò che la mamma mangia o assume.
A quanto pare non è una situazione così anomala se, secondo una ricerca del Reuters, solo nel 2013 ben 27.000 bambini negli Usa sono nati con sintomi da astinenza, un neonato ogni 19 minuti e i numeri si sono quintuplicati negli ultimi dieci anni.
Un bambino che nasce con la sindrome da astinenza neonatale subisce dopo il parto un’interruzione immediata delle sostanze stupefacenti ed è soggetto a crisi di astinenza. Le sostanze che possono portare a questa manifestazione possono essere sia oppiacei, come nella maggiorparte dei casi, dunque ad esempio metadone, eroina, morfina, o anche altri farmaci o droghe prese abitualmente come barbiturici, allucinogeni, andidepressivi. Per questo tali sostanze, anche se prese sotto controllo clinico devono essere attentamente dosate e monitorate in caso di gravidanza per valutare il rapporto rischi e benefici.
Questi piccoli che nascono già nella sofferenza rischiano già in utero complicanze non leggere come asfissia intrauterina, aborto, rottura prematura delle membrane, parto pretermine, infezioni, ritardo nello sviluppo e malformazioni. Al momento della nascita presentano un basso indice di Apgar, sono poco reattivi, normalmente sono sottopeso e soffrono di problemi respiratori e di ittero.
A lungo termine, anche dopo essere stati curati per la sindrome da astinenza neonatale, e dunque “disintossicati”, possono soffrire di ritardi cognitivi di vario livello e sono statisticamente più esposti alla Sids.
Sindrome da astinenza neonatale: i sintomi
I sintomi della sindrome da astinenza neonatale sono davvero devastanti. E’ indispensabile che vengano riconosciuti al più presto dal personale medico e paramedico per curarli in modo opportuno ed evitare la morte o danni pemanenti al sistema nervoso.
I sintomi riguardano sia il sistema neurovegetativo, che l’apparato respiratorio e gastrointestinale. Alcune particolari caratteristiche si diversificano in base alla sostanza assimilata in utero, così come la tempistica entro la quale iniza a verificarsi la prima crisi da astinenza, normalmente tra le 48 ore (circa il90%) fino alla prima settimana di vita.
I casi più gravi che hanno portato il decesso sono proprio quelli in cui il bambino è stato già dimesso anche se normalmente la tossicodipendenza della mamma viene individuata e si provvede a tutelare anche il bambino che viene subito portato in unità intensiva neonatal; in ogni caso sarebbe molto utile una prognosi prenatale e in tal senso si auspicano maggiori collaborazioni tra enti ospedalieri e territoriali per monitorare questo tipo di gravidanze a rischio.
Il bambino che soffre di sindrome da astinenza neonatale manifesta segni di iperattività, pianto insistente, rigidità muscolare alternata da iper flessione degli arti, tremori, singhiozzi e sbadigli, tachicardia, sonno altamente disturbato ed intermittente e spesso febbre. Il piccolo ha una respirazione accelerata, può sudare abbondantemente e mostra segni alterni di pallore o rossore in viso. Naturalmente la sua alimentazione sarà molto scarsa, poppate lunghe ma non proficue, accompagnate da crisi di vomito, diarrea, dolori addominali.
L’agitazione del bambino può portarlo anche a graffiarsi ripetutamente e farsi male sbattendo in modo inconsulto, un altro rischio è la disidratazione e l’attenuarsi di segni vitali legati alla nutrizione.
La prospettiva dei bimbi che soffrono di sindrome da astinenza neonatale
Il 70% dei neonati figli di madri che fanno uso di eroina e metadone manifestano la sindrome di astinenza neonatale e nel 50% l’intervento comprende una terapia farmacologica di disintossicazione per il neonato, una riduzione degli stimoli sensoriali, un contenimento fisico adeguato per proteggerlo dai danni da crisi, bagnetti caldi e massaggi con pasti frequenti ed un’alimentazione ipercalorica.
Viene di norma facilitato il contatto con la mamma e con il padre se sono in grado di assicurarlo in modo equilibrato. Spesso si tratta di mamme già in terapia per la disintossicazione che hanno trovato proprio nella gravidanza la forza di smettere, in questo caso devono essere attentamente monitorati i dosaggi dei farmaci deputati alla disintossicazione, come il metadone. Vi sono invece casi più tremendi di mamme che si sono iniettate eroina anche durante il travaglio.
In alcuni frangenti diventa importante anche l’ausilio psicologico di supporto per contrastare il quadro già vulnerabile delle mamme in puerperio.
Vi proponiamo un video davvero scioccante su un bimbo che soffre di sindrome da astinenza neonatale, la visione è sconsigliata a persone particolarmente sensibili ma che può invece essere un deterrente o una fonte visiva di informazioni dirette per altre:Fonte: Nlm.nih.gov