Leggendo alcune storie, si rabbrividisce. Alcuni episodi ci sembrano ormai lontani dalle nostre vite, ma in realtà, forse, hanno solo assunto modalità differenti. Vita da Mamma vi propone una di queste storie, quella di una bambina davvero speciale, sulla quale riflettere:Ruby Bridges, la prima bambina di colore ammessa a scuola.
Ruby Bridges, la bambina afroamericana che ha segnato la storia dei diritti civili per gli uomini di colore.
La storia è la più grande esperienza dalla quale dovremmo imparare. In realtà, esiste proprio per farci riflettere sulle tante volte in cui l’egoismo e la superbia umana, sono sfociate in vera follia, generando disastri e dolori all’umanità intera.
Gli avvenimenti storici, insegnano che talvolta la diversità per sesso, razza, religione e colore della pelle, anziché essere considerate fonte di ricchezza e di confronto, sono state oggetto della perversione maligna dell’uomo.
La storia ci dà (o almeno dovrebbe) una bella lezione, orientandoci così a non sbagliare più. Il passato, serve anche a farci meditare sulla determinazione di uomini coraggiosi, che hanno cambiato il corso degli eventi.
La piccola protagonista della nostra storia, Ruby Bridges, resta un grande esempio da tenere ben presente. Seppure la triste vicenda abbracci principalmente la sua tenera età, resta tutt’oggi un simbolo alla battaglia contro il razzismo e la discriminazione degli afroamericani, negli Stati Uniti d’America.
Gli anni ’60 del 900, furono per gli Stati Uniti, un periodo storico molto particolare, in cui la lotta al razzismo fu molto sentita. Difatti, vigeva un regime di allontanamento razziale, istituzionalizzato dai governi del tempo. La separazione delle razze si rifletteva nel quotidiano di ogni giorno, e riguardava indistintamente tutti coloro che avevano la pelle nera.
Venivano distinti i bagni pubblici, gli ospedali, le scuole, i lavori e persino i posti sull’autobus e le istituzioni religiose.
In questi anni, due furono le figure che si batterono particolarmente per i diritti civili della gente di colore: il primo presidente cattolico Jhon Fitzgerald Kennedy e Martin Luther King. A tal proposito, il presidente Kennedy, rafforzò mediante dei provvedimenti, quanto già disposto precedentemente, riguardo la segregazione razziale nelle scuole pubbliche, ma non efficacemente attuato in tutti i territori.
Ruby Bridges, l’innocente coraggio che converte i cuori.
Ruby Bridges, è stata la prima bambina di colore ad entrare in una classe formata da soli alunni bianchi, all’età di soli 6 anni. Fino a quel momento, non esistevano classi miste, e i bianchi erano rigidamente separati dagli afroamericani, che non potevano frequentare gli stessi istituti dei loro coetanei bianchi .
Era il 14 novembre del 1960, e la scuola era la “William Frantz Elementary School”, di New Orleans. Ruby Bridges, si presentò in classe scortata da un gruppo di agenti federali, accolti da una folla inferocita, che si ribellava lanciando oggetti contro la bambina.
La piccola non fu accompagna da nessuno sguardo dolce, in quello che doveva essere, come per tutti i bambini, un momento importante da custodire nel cuore. Ad attenderla, soltanto un esercito di guerra che la rifiutava. In classe, non fu accolta da nessun compagno e da alcuna maestra. I genitori dei suoi amici di classe, quel giorno ritirarono i propri figli, e gli insegnanti si rifiutarono di dare lezioni ad una bambina di colore, per la società, destinata a vivere ai margini di ogni cosa.
Purtroppo, da quel momento in poi, la vita della piccola Ruby Bridges e della sua famiglia, fu costellata da minacce e ritorsioni. Furono costretti a vivere perennemente sotto scorta, dal momento che la loro vita fu fortemente minacciata. Non solo, l’odio, mise in discussione lo stesso quieto vivere della famiglia. Furono privati di tutto, anche del necessario. Difatti, il padre fu licenziato e alla madre, fu proibito fare la spesa in determinati negozi di alimenti. Anche ai nonni furono tolti i terreni che coltivavano come mezzadri.
A Ruby Bridges fu data la possibilità di studiare ed apprendere da una sola insegnante, l’unica che non si sottrasse, e si offrì volontaria nell’accompagnare la bambina. Per molto tempo, la piccola Ruby Bridges fu costretta a portare il cibo da casa, per schivare il pericolo di avvelenamento.
Non dovrebbe essere difficile immaginare cosa abbia potuto provare in quegli anni, un cuore indifeso come quello di Ruby Bridges. Un coraggio senza alcun dubbio da invidiare, di fronte al totale disprezzo degli altri.
Molti potrebbero chiedersi il perché di una scelta così sofferta, per una bambina probabilmente ignara di tutto ciò che le accadeva intorno. Questa vicenda ci dimostra quanto spesso il coraggio è prevaricato dalla paura, e quanto questa, influenzi le scelte dell’uomo.
Probabilmente, il desiderio di avere finalmente una dignità nella società, il voler essere considerati uguali agli altri, la sete di giustizia, sono stati i motivi che hanno portato la famiglia Bridges a ribellarsi. Anche a costo di pagarne le conseguenze.
Nelle diverse rappresentazioni, ed in qualche foto pervenuta, Ruby viene rappresentata come una piccola bambina esile, che stringe forte la sua valigetta, il primo giorno di scuola. Anche attraverso le immagini, si respira l’odio e la solitudine che hanno caratterizzato quel giorno per lei così importante. Non solo perché era il suo primo giorno di scuola, ma anche perché da quel momento in poi, quelle immagini avrebbero fatto il giro del mondo, e l’avrebbero resa per sempre protagonista di una delle più grandi piaghe del pianeta: il razzismo. Sicuramente saranno stati anni bui e di solitudine, per questa bambina che ha assaporato la cattiveria umana così precocemente, ma sicuramente non saranno anni buttati nel dimenticatoio.
Ruby Bridges oggi è una donna, ed ha 61 anni. A distanza di così tanto tempo, resta una forte icona della lotta al razzismo. Nelle diverse interviste rilasciate, nel suo sguardo è ancora evidente la sofferenza provata, ma allo stesso tempo un sorriso di vittoria solca il suo viso. Il suo dolore, non è stato invano, ma nel suo piccolo ha contribuito a portare una svolta nella storia.
Soffermiamo il nostro pensiero a tutto ciò che oggi ci accade intorno. Diversi, sono i protagonisti che hanno messo in gioco i propri sentimenti e la propria vita, per evitare il ripetersi di fatti così ingiusti. A volte, di fronte alle nostre realtà, sembra che non ci siano stati grossi cambiamenti, ma siano soltanto mutate le modalità ed i soggetti di discriminazione.
Ruby Bridges poteva essere la nostra bambina, e rappresenta tutti quegli uomini, che ancora oggi, non hanno dignità nella nostra storia.