Una mamma è colei che dona la vita, è l’autrice di un grande e meraviglioso evento: la nascita.
Al mondo vi sono mamme che hanno accresciuto il valore del proprio miracolo, hanno fatto sì che una vita spezzata prematuramente, quella dei loro piccoli, non divenisse un simbolo di sofferenza bensì di amore, di vita.
Mamme che hanno avuto il coraggio di donare quella vita che è stata crudelmente strappata dalle loro mani, dando la possibilità ad altri genitori di poter sperare in un’esistenza migliore per i propri figli.
Lauressa è una di queste mamme, Olivia la sua bambina, una piccola ma grande eroina.
Bimba di 3 anni malata di tumore: la storia di Olivia Swedberg.
Olivia Swedberg, chiamata dai suoi familiari “Little O”, era una vivace ed allegra bambina di 3 anni che amava la vita. Si rifiutava di indossare i pantaloni, lei voleva essere una principessa, proprio come Elsa di Frozen, e adorava cantare la canzone del film Disney “Let it Go”.
Il 7 maggio del 2015 le venne diagnosticato un cancro al cervello, un DIPG (Diffuse Intrinsic Pontine Glioma), un tipo di tumore che si sviluppa nella parte bassa del cervello (tronco cerebrale) e cresce tra i nervi situati nella zona posteriore bassa della testa, dove il cervello si collega al midollo spinale.
A causa della sua posizione, che ne impedisce la rimozione completa attraverso interventi chirurgici o con cicli di radioterapia o chemioterapia, è considerato uno dei tumori pediatrici più devastanti in quanto ha un tasso di sopravvivenza pari allo 0%.
Brock e Lauressa, genitori della piccolo Olivia, bimba di 3 anni malata di tumore, residenti a North Platte, nel Nebraska, decidono di non sottoporre la loro piccola ad estenuanti e pesanti trattamenti medici per “guadagnare” qualche giorno in più con lei.
Alla quantità hanno preferito la qualità, decidendo di trascorrere gli ultimi mesi di vita della loro bambina cercando di soddisfare ogni suo desiderio, primo fra tutti un viaggio al Walt Disney World Resort di Orlando.
E nel frattempo i coniugi Swedberg iniziavano a valutare la possibilità di donare gli organi di Olivia.
La mancanza di cure e la collocazione del tumore, che non aveva intaccato le altri parti del corpo della bambina, rendevano infatti possibile il trapianto di organi e, insieme ad esso, la possibilità di salvare altre vite.
Bimba di 3 anni malata di tumore: la disperata richiesta di una madre.
<<Ovviamente per noi non è stato facile discutere sulla donazione di organi – ha dichiarato Lauressa al magazine People in un’intervista rilasciata il 7 luglio del 2015 – Ma abbiamo deciso che la passione per la vita che aveva Olivia si concretizzasse attraverso gli altri. Poiché questo tipo di tumore non ha cura e avrebbe comunque causato la sua morte in pochi mesi, non potevamo immaginare di sottoporla ai trattamenti all’età di 3 anni. Volevamo solo che fosse felice e viva il più a lungo possibile>>.
Nel corso dei pochi mesi trascorsi insieme, i genitori di Little O, la bimba di 3 anni malata di tumore, hanno immortalato in vari scatti fotografici i loro più bei momenti, foto che hanno poi raccolto in una pagina facebook dedicata ad Olivia e chiamata “Princesses Don’t Wear Pants” (le principesse non indossano i pantaloni).
Questa esposizione mediatica ha messo in moto quella strana macchina chiamata destino che ha in seguito unito ben 3 famiglie che, all’epoca dei fatti, non si conoscevano ma erano emotivamente unite dalla lotta contro la malattia che minacciava la vita dei loro bambini.
Mentre era in vacanza in Florida, Lauressa riceve un messaggio facebook da parte di una persone mai vista prima. Una donna, una madre disperata, si era rivolta a lei per chiederle uno degli organi della bimba di 3 anni malata di tumore.
<<Una donna mi ha messaggiato dicendomi che aveva seguito la storia di Olivia attraverso i social network, che sapeva che era un donatore e che si era sentita costretta da Dio a contattarmi. Mi ha raccontato la tragica storia di un bambino della Pennsylvania che aveva un disperato bisogno di un fegato>>.
Il bambino in questione era Lucas Goeller, un 2enne di Pittsburgh (Pennsylvania) affetto da atresia biliare, una malattia rara che colpisce i dotti biliari, che hanno il compito di drenare la bile prodotta dal fegato.
Proprio in quel periodo, ossia quando Jessica Goeller, la madre di Lucas, ha contattato i genitori della bimba di 3 anni malata di tumore, i medici si erano dichiarati sfiduciati circa le condizioni di salute del bambino e che, in mancanza di un trapianto, non sarebbe sopravvissuto se non per poche settimane.
Bimba di 3 anni malata di tumore: genitori donano i suoi organi e salvano la vita di 2 bambini.
Le condizioni di Little O iniziarono ad aggravarsi prima che la famiglia riuscisse a completare il loro ultimo viaggio insieme. Ricoverata presso l’ospedale della Florida, i medici hanno scoperto che il suo polmone sinistro era collassato.
Successivamente venne trasferita all’ospedale di North Platte dove i medici, la mattina del 30 giugno 2015, ne dichiarano la morte cerebrale.
<<La decisione di donare i suoi organi è un onore e un privilegio – scriveva Lauressa su facebook in quel triste giorno – Immagino come mi sentirei se fossi la parte che richiede e prega il miracolo. Olivia è un miracolo e continuerà a vivere>>.
E così fu!
Gli organi della bimba di 3 anni malata di tumore al cervello furono espiantati e trapiantanti in altri bambini.
Nonostante i coniugi Swedberg avessero acconsentito al trapianto diretto con la famiglia di Lucas, i medici non comunicarono loro con esattezza i destinatari degli organi di Olivia, lasciandoli così con l’incertezza di non essere riusciti a salvare il bambino di due anni.
Un interrogativo che ha successivamente trovato risposta attraverso i social network, le stesse piattaforme che, ancora oggi, tengono unite le tre famiglie.
<<Mi sono svegliata la mattina consapevole che mia figlia fosse morta era passato, ma dopo aver appreso dall’aggiornamento di stato della sua fanpage che Lucas aveva ricevuto il fegato mi sono sentita in pace – ha dichiarato Lauressa – Sto piangendo e soffrendo, ma ho una fede rinnovata sapendo che Olivia ha salvato quel bambino>>.
Ma Lucas Goeller non fu l’unico bambino salvato dalla bimba di 3 anni malata di tumore.
Anche Angelo Giorno, un bambino di 4 anni ricoverato nello stesso ospedale pediatrico di Lucas, a Pittsburgh, ha ricevuto in dono uno degli organi della piccola Olivia, la bimba di 3 anni malata di tumore.
Nato prematuro, i medici hanno dovuto rimuovere alla sua nascita parte dell’intestino, provocando quella che viene definita la sindrome dell’intestino corto.
<<È una tragedia ma anche una tale benedizione. Olivia vivrà per sempre in Angelo – dichiarava Dale Darazio, papà di Angelo, al magazine People il 7 luglio del 2015 – Abbiamo realizzato un album con le informazioni su di lei. Stiamo andando a conoscere Olivia e suoi genitori. Lei gli ha fatto dono della vita>>.
Grazie a facebook le tre famiglie sono riuscite a tenersi in contatto, Lauressa condivide sulla pagina dedicata alla piccola Olivia, la bimba di 3 anni malata di tumore, i progressi di Lucas mentre lo scorso 8 settembre raccontavano il suo commovente incontro con Dean and Dale, genitori di Angelo che, nonostante il trapianto, non ce l’ha fatta.
Il 4 settembre del 2015 Angelo Giorno è volato in cielo o, come scrive la sua mamma, “è andato a ballare tra le nuvole”.
Tre famiglie, tre vite accomunate da una preghiera, unite da un piccolo miracolo, tre piccole vite che si sono incrociate grazie alla forza e al coraggio dei loro genitori che hanno compreso l’importanza di donare!