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Depressione Post-Partum: “Odiavo mio Figlio”

di Federica Federico

15 Febbraio 2016

Da un punto di vista medico la depressione post-partum rappresenta un disturbo nervoso capace di colpire la mamma nell’immediatezza del parto, si sostanzia in una malinconia, più o meno acuta e più o meno sostenibile, in sbalzi d’umore e crisi di pianto. La depressione post-partum avvilisce le neo madri a partire dal 3° o 4° giorno dopo il parto.

Si stima che il 70% delle partorienti soffra di una lieve depressione dopo il parto, e generalmente, nelle forme di fisiologico “baby blues”, la malinconia della mamma si riassorbe spontaneamente e velocemente

Dal punto di vista delle mamme, la depressione post-partum si sintetizza, invece, in un profondo senso di inadeguatezza, in un’ansia di prestazione che rende la donna incapace di incarnare il ruolo di mamma così come socialmente imposto e preteso.

Le storie di maternità malinconiche, raccontate e descritte direttamente dalle mamme depresse, hanno un leitmotiv (ovvero un motivo conducente) comune: le madri, spinte dalla società alla perfezione ma sole rispetto alle mamme di un tempo, private di una maglia familiare di aiuto e di appoggio, sentono su di sé l’insostenibile peso della responsabilità e da esso si lasciano sconfiggere.

Depressione post-partum mamma aiuto

Maddy Mendoza-Orubuloye ha raccontato la sua storia di mamma caduta nella voragine della depressione post-partum e con coraggio ha confessato di essere arrivata a odiare suo figlio (il suo primogenito, Oscar)

Oscar era un bambino, ma non potevo guardarlo. Lo odiavo. E’ una cosa scioccante da dire, ma io lo odiavo.”

I sintomi della depressione post parto se riassunti in una lista e letti sono inconfondibili:

  • indolenza;
  • affaticamento;
  • esaurimento;
  • disperazione;
  • inappetenza;
  • insonnia o sonno eccessivo;
  • confusione;
  • pianto apparentemente immotivato;
  • disinteresse per il bambino;
  • paura di far male al bambino o a se stessa;
  • improvvisi cambiamenti di umore.

Tuttavia ciò che mette le mamme depresse veramente a rischio è la loro stessa omertà! Spesso le madri reprimono i loro sentimenti, si sforzano, oltre ogni misura e oltre ogni possibilità, di manifestare il dolore che vivono. Ancora una volta pesa sulle neo mamme il bisogno di “non sbagliare”, di “non essere in errore”, di “non tradire le altrui aspettative”.

Mamma Maddy, il cui intento è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica alla considerazione e alla conoscenza della depressione post-partum, racconta di come nascondeva al mondo il suo dolore: ha pianto in segreto per 4 mesi. Per 120 giorni non ha detto a nessuno di non sentirsi “attratta” da suo figlio e anzi di provare un senso dolorosissimo di rifiuto.

Sono stata distaccata dalla maternità. Nulla sembrava naturale”.

Depressione post-partum mamma aiuto

In quest’immagine Maddy Mendoza-Orubuloye, ritratta nel 2013, quando raccontò per la prima volta in pubblico della sua depressione post-partum. Qui la mamma è con i suoi due figli, Oscar aveva allora 5, e Lewis 18 mesi.

In genere la depressione post-partum influisce negativamente sull’allattamento al seno, e spesso i primi problemi con l’attaccamento del bebè al petto possono acuire i sintomi della depressione. Osservare una mamma che allatta tranquillamente diventa, dunque, rassicurante in termini di esposizione alla depressione post-partum, viceversa una madre che vive un allattamento difficile ha bisogno necessariamente di supporto.

Maddy ha imposto il problema a se stessa quando un giorno scoppiò in lacrime mentre camminava per strada, era sulla via del ritorno a casa e sorprese se stesa a pensare: “Aiutami, io lo odio, mi odio”, a quel punto capì che il suo stato emozionale andava molto oltre il baby blues.

Maddy è stata aiutata da uno specialista e dalla sua famiglia. Troppo spesso le famiglie non colgono i segnali della depressione post-partum e sottovalutano la pressione sociale che grava sulla donna.

Le nuove madri si sono molto sotto pressione. Io non volevo che la gente pensasse che ero una cattiva mamma“, ha dichiarato Maddy.

Il professor Steve Robson, professore associato di ostetricia e ginecologia presso l’ANU Medical School, ha dichiarato che la depressione post-partum è la quarta causa più comune di morte materna dopo emorragie e infezioni.

Difficilmente una mamma arriva a riconoscere la sua depressione, punto di partenza per chiedere aiuto. Assai spesso la donna nasconde i sintomi della depressione post-partume nega a se stessa il bisogno di supporto che invece sente dentro il suo cuore.

Chi vive accanto a una neo-mamme deve osservare la donna nel rapporto col figlio, dalla gestione dell’allattamento alla conduzione del rapporto affettivo, compresa l’evoluzione delle crisi di pianto del bebè, passaggio difficile per ogni nuova mamma.

Maddy ha detto: ”Mi sentivo come se fossi in una nebbia e non potevo essere la madre che volevo essere, ma ero troppo spaventata per chiedere aiuto. Ho pensato che la gente avrebbe detto di me che ero una persona terribile“.

Parlare di maternità malinconiche e portare fuori la depressione post-partum, intesa come condizione di debolezza della mamma e insieme come responsabilità familiare e sociale, serve a sensibilizzare; serve ad aiutare; serve ad evitare emarginazioni e ghettizzazioni; serve a liberare le mamme dal giogo imposto della perfezione, forse anche richiamando le famiglie alla loro naturale responsabilità di supporto.

Maddy è oggi una bis mamma felice che può dire di essersi lasciata alle spalle la depressione post-partum, la sua storia deve arrivare lontano perché dimostra che il primo passo per vincere una maternità malinconica è parlare con sè stessi e con gli altri.



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