Siamo molto abituati a vedere bambini piccoli (tra i 12 e i 18 mesi) che muovono i primi passi sorretti dai genitori e letteralmente sostenuti dalle mani dell’adulto. Quando il bambino inizia a camminare la posizione assunta dalla mamma o dal papà, al fine di sorreggere il figlio, spesso “costringe” il piccolo a tendere le braccia verso l’alto.
Quando il bambino inizia a camminare, qual è la posizione migliore per aiutarlo e sostenerlo.
Afferrare il bimbo per le mani o per le braccia, ponendosi alle spalle del piccolo e inducendolo a tenere le piccole braccia sollevate, rappresenta una posizione scomoda per genitore e bambino:
– dal punto di vista del piccolo camminatore, questa postura non facilità l’individuazione e la modulazione di un personale punto di equilibrio.
Sarebbe preferibile offrire al bambino un punto di appoggio stabile su cui lasciarlo progredire da solo (per esempio un divano o una panca protetta da cuscini). Se il bimbo progredisce autonomamente su un appoggio stabile evidentemente riesce a gestire da solo il proprio corpo e il proprio equilibrio, anche a organizzando la posizione delle mani in maniera del tutto personale.
In mancanza di un appoggio stabile il genitore dovrebbe prestare al bambino il sostegno più discreto possibile, ciò anche in ragione della maturazione psicologica del piccolo.
Quando il bambino inizia a camminare è preferibile non prenderlo per mano, ovvero non tradurre il sostegno in una posizione del corpo che fisicamente sorregge il piccolo. Il genitore dovrebbe porgere al bambino sempre e solo un dito a cui il piccolo possa saldamente aggrapparsi.
Quando il bambino inizia a camminare, non è importante la quantità di passettini che il bimbo compie, è, invece, fondamentale la conquista dell’autonomia e quindi è preferibile che il piccolo faccia anche pochi passi ma da solo.
Oltretutto non vanno mai trascurati i pericoli di una presa rigida e non rispettosa dell’anatomia del bambino. Leggi anche: Strattonare i Bambini: NON Fate Mai Questo
– Dal punto di vista del genitore, questa posizione mette la schiena a rischio e, infatti, sovente i dolori articolari si fanno sentire anche insistentemente.
Anziché sorreggerlo dall’alto il genitore potrebbe accovacciarsi e aiutare il bambino mantenendolo dalle ascelle. Questa diversa presa grava di più sulle gambe, precisamente sulla muscolatura delle gambe, ma ha minori conseguenze nel lungo termine.
Ricorda mamma e ricorda papà, lo scopo del tuo aiuto, anche quando il bambino incomincia a camminare, deve essere quello di sostenere, più emotivamente che fisicamente, il piccolo. Il bambino deve sperimentare se stesso nel mondo e arrivare all’autonomia di gestione del suo corpo negli spazi circostanti. Offrigli un dito e non tutta la mano, il bimbo sempre tenuto per mano avrà, poi, più difficoltà a lasciare l’appoggio dell’adulto (appoggio che sarà divenuto anche emotivo e emozionale).
Quando il bambino inizia a camminare, se vuoi approfondire l’argomento leggi QUI: Bambini come imparano a camminare da soli.