Il momento più bello si è trasformato in un istante nel momento più tragico in assoluto della perdita di un figlio: bimbo muore dopo parto in casa. E’ stata questa la tragedia che ha colpito una mamma che per la terza volta aveva deciso di partorire tra le mura domestiche.
Bimbo muore dopo parto in casa
E’ incredibile come la vita possa sfuggire tra le mani in un attimo fino a trasformarsi in un terribile incubo per una coppia della provincia di Bergamo che stava aspettando con trepidazione e amore il loro terzo figlio. La mamma di 36 anni aveva già deciso in precedenza, con le altre due gravidanze, di partorire in casa e tutto era andato bene.
Anche per questo era stata felice di decidere allo stesso modo anche per il bimbo che stava aspettando, il primo maschietto dopo le femminucce che hanno oggi tre e quattro anni e aspettavano con altrettanta gioia l’arrivo del nuovo fratellino.
La gravidanza pare che sia stata trascorsa senza particolari problemi e che non ci fosse nessun segnale che potesse sconsigliare il parto in casa o presagire una tale tragedia.
Partorire in casa rappresentava la possibilità di essere in un ambiente familiare, intimo e accogliente fin dal primo istante ma qualcosa non deve aver funzionato nel modo giusto e deve essere subentrata una complicanza.
Bimbo muore dopo parto in casa a seguito di una complicazione
Si devono ancora accertare le complicazioni che hanno portato il padre ad allertare il 112 che ha subito mandato un ambulanza presso l’appartamento della mamma a Spirati, in provincia di Bergamo. Quando i soccorritori sono arrivati non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del piccolo trovato già morto.
Insieme alla mamma il corpicino del bimbo è stato trasportato in ospedale a Treviglio dove si è provveduto a sequestrare i reperti a disposizione, tra cui la placenta, ed è stata disposta l’autopsia per chiarire le cause della morte del neonato e stabilire se sia nato vivo o fosse già morto al momento del parto.
Bimbo muore dopo parto in casa: una tragedia del genere non ha bisogno di parole per essere spiegata, né di recriminiazioni, fanno tremare le sole parole e possiamo solo essere vicini ai genitori e al loro immenso dolore.
Fonte: Eco di Bergamo