Gli obiettivi a breve termine e a medio termine che vengono posti in ragione della somministrazione dei vaccini in età pediatrica sono molto importanti e da valutare attentamente ma purtroppo, i dati sulla copertura anche della seconda dose del vaccino trivalente sono molto sconfortani e molto lontani dagli obiettivi preposti confermando un calo vaccinazioni che si era già profilato negli anni passati e con la somministrazione della prima dose.
Calo vaccinazioni: obiettivi non raggiunti in nessuna regione italiana
I dati diffusi dal Ministero della Salute sono molto chiari: la seconda dose del vaccino trivalente per Morbillo-Parotite-Rosolia (MPR) somministrato in età prescolare tra i 5 e i 6 anni di età sono nettamente in calo, creando una curva in discesa ancora più profonda rispetto a quella già evidenziata con la somministrazione della prima dose che viene normalmente somministrata entro i primi 24 mesi, di solito intorno al 15° mese.
Il trend della diminuzione della copertura vaccinale preoccupa non poco. Era infatti tra gli obiettivi primari della proposta del vaccino MPR l’eliminazione di morbillo e rosolia congenita entro il quinquennio 2010-2015. Il piano era stato stabilito per evitare nuove epidemie di morbillo come quella tra il 2002 e il 2003 che ha causato oltre 40.000 casi, alcuni anche gravi e con complicanze, con 8 decessi.
Nello specifico ci si aspettava di arrivare ad una copertura vaccinale del 95%, minimo, di prima e seconda dose, invece i dati raccolti tra il 2013 e il 2014 segnano una controtendenza significativa con un calo vaccinazioni preoccupante.
Relativamente alla copertura della seconda dose, nel 2014, è risultata intorno all’82,5%, già in calo rispetto all’84% del’anno precedente. Nessuna regione arriva al 95% previsto con l’Umbria che risulta la più virtuosa con il 92,3% (comunque in calo perché era al 94% nel 2013) seguita da Emilia Romagna (91%), Piemonte e Lombardia. I dati peggiori riguardano la Sicilia che si attesta in media intorno al 65,6% di copertura, per quanto in aumento, unica nota positiva, seguita poi da Calabria (65,7%) e Campania (73,9%).
Calo vaccinazioni: siamo lontani dall’immunità di gregge
Nessuna regione dunque raggiunge l’obiettivo copertura del 95% che sembrerebbe garantire la cosiddetta immunità di gregge, anzi vi è un calo vaccinazioni un po’ dappertutto.
Che cos’è l’immunità di gregge? E’ una forma di protezione indiretta. Ovvero, non solo con il vaccino si garantisce una copertura al bambino a cui viene somministrato ma indirettamente anche ai soggetti che per diversi motivi (malattie autoimmuni, poche difese immunitarie, terapie che non permettono la somministrazione di vaccini, intolleranze personali, età ancora non sufficiente,…) non possono essere vaccinati, non hanno scelta.
Dunque una persona non vaccinata tra tanti vaccinati viene comunque tutelata perché il numero di vaccinati fara calare drasticamente fino ad annullare la possibilità di circolazione del tal virus o batterio responsabile della malattia.
Ci si augura dunque maggiore informazione adeguata e consapevole perché si arrivi nuovamente a far fronte a questo calo vaccinazioni per prevenire il ridiffondersi massiccio delle malattie, la prevenzione di casi gravi e decessi assolutamente evitabili.
Per ulteriori informazioni sull’importanza e la sicurezza dei vaccini potete leggere: Vaccinare i bambini, sì o no alle vaccinazioni
Fonte: Ansa