Angela Nesta, 39 anni, è la mamma morta di parto all’ospedale Sant’Anna di Torino. Insieme ad Angela è morta anche Elisa, la sua bambina.
Secondo i medici Elisa non avrebbe mai visto la luce perché sarebbe deceduta durante il parto, probabilmente a causa dello stesso malore che ha stroncato la madre.
E, sempre secondo l’equipe medica, Angela sarebbe deceduta per complicazioni legate al parto e subentrate nella fase espulsiva.
Ma solo oggi, grazie all’autopsia fissata per questa mattina, potrà essere stabilita una prima verità medica su questa tragedia.
Mamma morta di parto. I fatti secondo la ricostruzione del compagno di Angela, Francesco Scarlata:
«Volevamo questa bambina da quattro anni, avevamo già comprato tutto ed eravamo felici. E invece…», ha dichiarato il compagno della mamma morta di parto.
Secondo il racconto dell’uomo Angela si era recata per la prima volta in ospedale il 21 dicembre accusando dolori e contrazioni. Da quel giorno sino alla tragica notte del decesso, avvenuto tra il 26 e il 27 dicembre, Angela sarebbe tornata più volte in ospedale. Secondo Francesco la donna veniva rassicurata e rimandata a casa ogni qualvolta i tracciati non lasciavano ancora presagire il parto.
I famigliari, però, raccontano di una neo mamma non in perfette condizioni di salute. Il compagno ha dichiarato: «Ho chiesto il cesareo, perché stava male, ma mi hanno risposto che bisognava indurre il parto col gel e mi hanno detto di andare a dormire tranquillo, perché era tutto sotto controllo. Sono andato via con le lacrime agli occhi; alle due mi hanno chiamato, col telefono di Angela, per dirmi che l’avevano trovata piegata a terra, nella sua stanza, e che la nostra piccola era nata ma non ce l’aveva fatta».
Dopo il ricovero il momento fatidico sembra tardare. Il 26 dicembre l’induzione del parto, ma in serata il futuro papà viene mandato a casa perché il momento della nascita sembrava ancora lontano. Quello che avviene nella notte è, invece, tragico ed imprevedibile.
Francesco, adesso, ha solo sete di giustizia: «voglio sapere se è stata una disgrazia, una tragica fatalità o se ci sono delle precise responsabilità»
Mamma morta di parto. Repubblica.it Torino ha raccolto le dichiarazioni del primario, i fatti secondo la ricostruzione del responsabile del reparto:
Angela era arrivata in ospedale la notte del 23 dicembre, secondo i medici “aveva la pressione un po’ alta e piccole perdite che però non sono risultate essere liquido amniotico”. Siccome la gestazione volgeva al termine (infatti la data presunta del parto era il 27 dicembre), la donna è stata trattenuta in osservazione.
“Sabato, d’accordo con la paziente, abbiamo indotto il travaglio ma alla sera il parto era ancora indietro” ha chiarito il primario. E ciò spiega perché Francesco era stato invitato a tornare a casa quella notte.
Il quadro clinico di Angela sarebbe cambiato improvvisamente: “Verso mezzanotte la paziente ha chiamato perché sentiva contrazioni più forti e aveva tutti i sintomi di una dilatazione ormai completa […] mentre stava spingendo ha avuto un arresto cardiaco. Gli anestesisti hanno cercato di rianimarla in tutti i modi”, queste le dichiarazioni del primario riportata e dalla stampa.
Angela non era affetta da particolari patologie e il suo quadro clinico non lasciava presagire una simile tragedia. Con la gestazione l’aumento di peso di Angela era stato pari a 17 chili, un peso che per la sua corporatura e le sue condizioni fisiche non appariva problematico.
Il primario spiega che le morti da parto, per quanto siano un evento raro, restano ancora possibili.
I familiari accorsi al capezzale di Angela arrivando inospitale sapevano che la bambina era nata morta, non sapevano, però, che alla madre era toccata la stessa amara sorte.
L’equipe medica dichiara la sua vicinanza alla famiglia nell’attesa delle risultanze autoptiche.
C’è da dire che quello torinese del Sant’Anna è considerato un polo ginecologico di eccellenza in Italia. Un motivo in più per fare chiarezza.
Mamma morta di parto. Sono subito scattate le indagini per arrivare alla verità:
La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, al momento a carico di ignoti.
Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha prontamente istituito una task force per indagare sull’accaduto ed ha inviato i suoi ispettori in ospedale.
Mamma morta di parto, aveva 39 anni e con lei è spirata anche la piccola Elisa, la bambina che portava in grembo.
Questa tragica notizia arriva proprio alla vigilia della pubblicazione delle stime nazionali sulle morti per parto: 39 sono le mamme morte di parto in Italia in un arco di tempo pari a due anni, tra il 2013 e il 2014 e il trend sembra essere confermato nel 2015. 8 casi su 39 sono imputabili ad emorragia e la metà di questi decessi poteva essere evitata.
Su 100mila bambini messi al mondo in Italia ci sono 10 mamme che perdono la vita. E’ questo un dato che dimostra che il rischi zero in caso di parto è ancora lontano.
Oltre alle mamme morte ve ne sono altre 400 che hanno sfiorato la tragedia, sono le cosiddette mamme “near miss” ovvero donne che hanno rischiato di morire di parto.
Secondo gli addetti ai lavori la chiusura dei piccoli punti nascita e il potenziamento dei grandi poli ginecologici è un’operazione dovuta che garantisce alle donne la massima assistenza e la più alta sicurezza all’atto del parto. I punti nascita con meno di 500 parti l’anno non potrebbero essere considerati poli capaci di accumulare la debita esperienza per interventi di urgenza, tal volta salvavita.
Un’altra mamma morta di parto, con lei si è spenta anche la sua creatura, nell’attesa che giustizia sia fatta e che la verità venga scritta, per questa donna, per la sua bambina e per la sua famiglia, noi mamme non possiamo che pregare.