Siamo abituati a sintetizzare il Natale in pochi concetti: i Regali, Babbo Natale e il Presepe rappresentano le testimonianze “materiali” del nostro avvento e della nostra festa. Così, persino quando dobbiamo spiegare il Natale ai bambini, riassumiamo tutto in poche parole: “Il Natale è il compleanno di Gesù, si ricorda la sua nascita”; “Il Natale è il giorno in cui Babbo Natale porta i regali ai bambini buoni”.
In realtà il Natale è una impareggiabile occasione di crescita per il bambino, mentre per il genitore dovrebbe essere un banco di prova delle emozioni, quelle familiari.
Affinché divenga un’esperienza educativa, come possiamo spiegare il Natale ai bambini?
Il Natale ha un senso e un valore religioso, ma ha anche un profondo valore morale laico e collettivo: il Natale è la festa della fantasia, rappresenta quel giorno in cui tutti i bambini vengono accomunati dal desiderio e dalla speranza che i sogni si avverino.
Molti genitori “minacciano” i bambini piccolissimi e piccoli con l’arma di Babbo Natale, per cui il vecchio con la barba bianca diventa una specie di “Grande Fratello” che osserva i bimbi del mondo per giudicarne il comportamento, pronto a lasciarli senza regalo se non saranno buoni.
Ma com’è fatto un bambino buono? Qualche volta me lo chiedo anche io e mi rispondo sempre che non c’è bambino senza energia (a volte anche distruttiva) come non c’è bimbo buono senza “cognizione delle cose dalla vita”.
Il bambino buono è quello che ha compreso e accettato i meccanismi del vivere sociale, è quel bimbo che sa che non si tocca tutto al supermercato, che non si corre tra i tavoli al ristorante, che non si fanno i capricci per strada e non si piange a scuola. Tuttavia ogni sapere del bambino passa attraverso la comprensione e qui sta il difficile! Perché il bambino comprenda il genitore deve spiegare!
Affinché l’occasione dell’attesa del Natale e del dono si trasformino in un opportunità di crescita per il bambino, noi genitori dobbiamo tradurre il “controllo di Babbo Natale” in uno spunto di riflessione, in uno stimolo vero e serio al buon comportamento. Spiegare il Natale al bambino deve divenire una generale esortazione al bene.
Nello spiegare il Natale ai bambini, partiamo dal presupposto che sia, laicamente, la festa della bontà e ammettiamo che i bimbi buoni, riconosciuti tali da Babbo Natale, potranno avere dei doni.
Il bambino ci chiederà certamente 2 cose: come si fa ad essere sempre buoni e come Babbo Natale ci controlla.
Mia figlia, da tre anni a questa parte, ha un suo folletto personale, si chiama Tin Tin. Durante i giorni dell’avvento Tin Tin viene a casa nostra mentre lei non c’è e le lascia messaggi e piccoli doni.
I folletti di Babbo Natale sono i magici aiutanti del vecchietto dalla barba bianca e riconoscono il buon comportamento dei bambini dal loro impegno.
Il bambino non deve essere costretto a comportarsi secondo il “copione del bimbo perfetto”, piuttosto deve mettere se stesso alla prova con lo scopo ultimo di superare paure, ostacoli e difficoltà personali.
Se il bambino non si comporta bene il folletto perderà la sua energia natalizia perché non potrà nutrirsi della bontà e dell’impegno del bambino e lascerà messaggi di monito al buon comportamento.
Il folletto che ogni genitore può raccontare ed assegnare al suo bambino piccolo (e qui parliamo di bimbi in età prescolare, dai 3 sino a massimo 5 anni circa) è l’incarnazione dei buoni valori della festa, nello spiegare il Natale ai bambini potremmo, quindi, chiedere ai nostri figli di non tradire i principi cari al loro folletto.
Spiegare il Natale ai bambini adottando un folletto di Babbo Natale. Ieri mia figlia ha ricevuto una lettera dal suo folletto.
Cara Piccolina,
sono il tuo folletto del Natale, Tin Tin, qualche volta vedo la tua mamma preoccupata e triste perché tu non vuoi andare a scuola, fai qualche capriccio a tavola e alla sera, quando è ora della ninna, non vuoi mettere il pigiamino … senza parlare, poi, della televisione che si deve spegnere quando la mamma dice “Stop cartoni”.
Succede anche a Tin Tin di non essere d’accordo con la mamma … ma tutti noi dobbiamo sapere che la mamma ci vuole bene e ci insegna a fare cose giuste, se ubbidisci alla mamma il tuo cuore imparerà il bene e non litigherai con nessuno.
Succede a tutti di essere nervosi, nessuno vuole andare a scuola o lavorare … ma se siamo bravi e sereni allora la vita ci premia e ci porta cose belle. Se, invece, siamo arrabbiati e nervosi la vita ci lascia soli e con le manine vuote, senza doni e senza paghetta.
Ti faccio un regalo, ti mando 4 parole d’amore per guarire ogni paura, ogni lite con mamma e papà e per aspettare il Natale col cuore felice:
Rispetto – Pace – Pazienza – Bene –
Rispetto vuol dire capire che mamma e papà vogliono il tuo bene e se ti dicono di fare qualche cosa tu devi ascoltarli perché certamente loro vivono per te e ti amano;
Pazienza vuol dire niente capricci, la scuola, la cena e la ninna fanno parte della vita e se vogliamo avere sorprese e cose belle dobbiamo dimostrare di essere grandi e capaci anche di fare quello che ci piace di meno;
Pace vuol dire non litigare, quando tu litighi con mamma e papà il mio cuore piange perché lo spirito del Natale è uno spirito di pace;
Bene vuol dire abbracciarsi, darsi tanti baci e scegliere di essere buoni.
Fatti aiutare dalla mamme e scrivere su dei cartoncini queste paroline e usale ogni volta che ne senti il bisogno, metti la pazienza sotto il cuscino o nella tasca del grembiulino, ti aiuterà al mattino quando devi andare a scuola. Se sei triste chiedi alla tua mamma un po’ di bene. Ricorda il rispetto, attacca la parolina sul frigo o in cucina, la tua mamma te la farà vedere se farai i capricci, guardandola ricordati che Natale è la festa dell’amore e dei bimbi buoni.
La parola pace attaccala sulla porta di casa e sappi che se non sei in pace Tu, in casa Tua nessuno è felice.
Firmato Tin Tin
Spiegare il Natale ai bambini attraverso un folletto dell’avvento, ovvero attraverso dei piccoli messaggi e delle letterine preparate dal genitore, significa stimolare il bambino a fare bene e a vivere meglio.
Nella letterina del folletto, che qui vi offriamo come spunto, il bambino focalizza la sua attenzione su delle parole chiave che rappresentano concetti ideali e morali del Natale, concetti che il piccolo potrà positivamente riportare nella sua vita anche dopo la festività natalizia.
L’obiettivo del genitore deve essere sì quello di spiegare al bambino il natale (il suo valore morale e sociale), ma è auspicabile che i nostri figli facciano propri i buoni valori natalizi, che li metabolizzino e li applichino nella loro vita quotidiana anche oltre la festa.
Se sei una mamma e un papà “dolce”, guarda anche il nostro video sull’educazione dialogante: