Osservo il presente con gli occhi intrisi di un gelido dolore, grigi, quasi si specchiassero in un rigido cielo d’inverno, affranti, sfiduciati, persi, nostalgici di un tempo che fu, scandito da abbracci, carezze e caldi piumoni in cui mamme e papà raccontavano storie di orsetti e conigli che corrono nei boschi e si divertono creando ghirlande di fiori dai colori dell’arcobaleno. Libri colorati, pagine che si girano con un suono dolce che accompagna il clima sereno e gioioso di una notte stellata, nella quale si auspica un domani ricco di esperienze positive ed energiche che favoriscano una crescita colma di grandi valori e infiniti sorrisi.
Queste meravigliosi ricordi improvvisamente si spengono per lasciare spazio ad oscure immagini che non contemplano il “vissero felici e contenti”, nelle quali il principe azzurro e la bella e dolce fanciulla non affrontano impervi ostacoli in nome del loro vero amore.
Oggi le calde braccia di Morfeo si stanno trasformando in zampe pesanti e spinose dai lunghi e affilati artigli. Denti aguzzi e famelici e occhi sgranati sono pronti a catturare lo sguardo delle prede. Ecco, questo orrendo e malvagio mostro si chiama Terrore.
Esso è entrato improvvisamente nelle vite di tutti coloro i quali, direttamente e non, sono ormai immersi in questa sanguinosa tempesta di lotta per la supremazia, il male, la guerra.
In un batter d’occhio Terrore ha dispiegato le sue ampie e pungenti palme incutendo un costante senso di allarme, di pericolo, trasmettendo tra gli spari e la violenza un cruento messaggio secondo il quale o si esegue una particolare direttiva o è guerra!
Coloro che assistono a questo crudele scenario si trovano dinanzi ad un ostico labirinto senza uscita, divenendo non solo vittime di Terrore, ma delle loro stesse scelte, delle decisioni che potrebbero influenzare il corso della propria esistenza: Terrore, attraverso assordanti spari ed inascoltabili minacce impone spietatamente le proprie ideologie, il proprio credo.
Di conseguenza oggi le vittime si trovano in bilico tra la rassegnazione ed il rischio, tra un pesante velo che avvolge il capo ed un’autenticità inaccettabile.
In questo infinito grigiore le vere vittime, coloro che non si rendono ancora conto dell’orrore della realtà odierna sono i bambini, i quali, anime pure ed innocenti, oggi si trovano al cospetto di storie i cui protagonisti non sono più fate e ranocchi che si trasformano in principi ma pistole, passamontagna e kalashnikov e non è semplice far comprendere loro questa triste e dolorosa realtà.
Come dunque spiegare ai più piccoli che talvolta non si può agire in base ai desideri, ma bisogna sottostare a crude intenzioni che cancellano ogni benefica aspettativa di vita?
Io credo che con i bambini bisogna essere chiari ed onesti, senza omettere informazioni importanti; tuttavia sarebbe opportuno parlarne quando già il piccolo acquisisce un quadro di realtà che contempla anche il punto di vista altrui, quindi, orientativamente intorno ai 7-8 anni, fase in cui questi, con l’ingresso alla scuola Primaria, inizia a percepire che la realtà non è solo costituita da “giochi e lavoretti” ma anche di “compiti” da sostenere che implementano e rafforzano il senso del dovere.
Magari potrebbe essere opportuno paragonare tali incresciose vicissitudini ad episodi di vita quotidiana, tipo:
“Quante volte abbiamo visto delle macchie sui tuoi vestitini colorati che molto difficilmente venivano via? Vedi, anche la nostra vita può avere tanti colori: possono essere luminosi, vivaci, rilassanti; ad esempio io identifico la pace con l’ azzurro, una tinta tenue, elegante, che mi trasmette tanta positività.
Tuttavia talvolta accadono eventi inspiegabili, incontrollabili, che segnano tristemente la vita di una persona, proprio come una lacrima che lenta riga un volto affranto. Questi episodi non si cancellano dalla memoria facilmente, proprio come i tuoi vestiti e ci fanno pensare a quanto spesso la giustizia lascia spazio alla tristezza, alla disperazione e alla rassegnazione.
A questi avvenimenti io voglio dare il colore nero, il colore di chi vuole oscurare e oscurarsi, nascondere e nascondersi, mimetizzare e mimetizzarsi, il colore di chi non ha il coraggio di manifestarsi liberamente nella sua vera essenza, è il colore del terrore, un terrore che oggi minaccia uno dei più grandi doni che noi esseri umani possediamo: la Libertà.
Anche se il Terrore sta cercando di annullare la Libertà, figlio mio, trovati un rifugio, un piccolo giardino nella tua mente; di colore verde, come la Speranza….non smettere mai di sperare!”.
Neanche tu lettore, non arrenderti, continua a sperare. “Prendi in mano la tua vita e fanne un capolavoro” (Cit. Papa Giovanni Paolo II).