Veronica Panarello voleva fuggire, questa la deduzione ultima del maritoDavide Stival, deduzione riportata e resa pubblica dal settimanale “Giallo”, Cairo Editore. “Giallo” titola: “E’ stata lei a soffocare nostro figlio, poi ha tentato di fuggire” e attribuisce al marito, Davide Stival, questa pesantissima dichiarazione.
Veronica Panarello voleva fuggire, Davide Stival lo dedurrebbe dalle insistenti richieste che la moglie avanzò dopo la scomparsa di Loris:
voleva organizzare un viaggio di piacere e si domandava se gli inquirenti avessero bloccato il conto corrente.
“Giallo”, nel numero 40 del 2 dicembre 2015, riporta puntualmente e testualmente più stralci delle dichiarazioni rilasciate da Davide Stival durante un’audizione all’interno degli uffici della Procura di Ragusa. Le dichiarazioni decise e serissime sarebbero recenti, l’articolo giornalistico pubblicato su “Giallo” (di cui si consiglia la lettura agli appassionati del caso) fa risalire la testimonianza del papà di Loris a pochi giorni fa datandola 15 novembre 2015.
Davide Stival avrebbe dichiarato che già nel pomeriggio della scomparsa di Loris, mentre tutti erano impegnati nelle ricerche del bambino, Veronica gli chiese di partire per un viaggio. La coscienza attuale di tutto quanto accadde in quella drammatica giornata ha indotto papà Davide a una considerazione dolorosissima: l’uomo ha pensato che la mamma dei suoi figli volesse allontanarsi.
Se così fosse, è lecito sospettare che Veronica Panarello voleva fuggire?
Lo stesso settimanale “Giallo”, nel numero sopra citato, rende nota una delle deduzioni peritali esplicitamente certificate dall’anatomopatologo che ha effettuato l’autopsia su Loris:
vero è che i polsi del bambino erano stati legati, stretti l’uno contro l’altro, presumibilmente con uno strumento analogo a quello usato per lo strangolamento (cioè una fascetta di plastica da elettricista), tuttavia la contenzione attuata sui polsi è stata esercitata quando il bambino era già moribondo.
In pratica, stando alle risultanze della perizia autoptica, la fascetta da elettricista eventualmente apposta sui polsi per contenere i movimenti del bambino non è stata adoperata e stretta prima dello strangolamento ma dopo.
Questo diviene un dato chiave dinnanzi alla nuova versione dei fatti di mamma Veronica: la donna, nel sostenere l’ipotesi dell’incidente, ha lasciato credere che Loris, già con le mani serrate da una fascetta, si fosse strangolato da solo. Questa incongruenza avrà certo un rilievo in fase dibattimentale, senza tenere conto del comportamento incongruo della mamma che, dinanzi al malessere del figlio, non chiama immediatamente e prontamente soccorsi ma, al contrario, provvede ad occultare il piccolo corpicino.