Amministrando la pagina facebook Vita da Mamma, piattaforma social legata al nostro blog, mi è capitato spesso di assistere a vere e proprie diatribe tra mamme che allattano al seno e mamme che utilizzano il latte artificiale.
La domanda che più ricorre tra queste ultime è: “Cosa avrei dovuto fare, lasciar morire di fame mio figlio?”
Consapevoli degli indiscussi benefici del latte materno, spesso si tende a demonizzare l’uso del latte artificiale e a considerarlo come “l’ultima spiaggia” nella crescita dei nostri figli.
Ma cosa accade quando il latte artificiale, in particolar modo il latte artificiale speciale, viene considerato un vero e proprio salvavita per il neonato?
E, cosa ben peggiore, cosa accade quando questo particolare latte diventa irreperibile?
Latte artificiale speciale: disperato appello di una mamma.
Lizzie Cann è una giovane madre che risiede a Bywong – piccolo paese di campagna situato a 30 km da Canberra, capitale dell’Australia – insieme ai suoi figli Dusti (4 anni) e Harley (8 mesi).
La donna è divenuta “celebre”, in particolar modo nel suo paese, in seguito ad un appello fatto attraverso le pagine del sito “The Canberra Times”, portale web associato all’omonimo quotidiano della capitale australiana.
Il piccolo Harley, nato prematuro, soffre di atresia duodenale, una malformazione congenita caratterizzata dal non corretto sviluppo dell’intestino, più esattamente la totale mancanza del lume duodenale.
L’atresia duodenale è una malattia rara di cui non si conosce ancora la causa esatta, colpisce un bambino su 6mila o 10mila (incidenza che varia a seconda degli studi effettuati) e può essere riscontrata sia durante la gravidanza, con un’ecografia effettuata al settimo mese di gestazione, oppure alla nascita, o nei successivi mesi/anni di vita, con la manifestazione dei primi sintomi (vomito biliare, perdita di peso, disidratazione, etc.).
A causa di tale malformazione, il figlio di Lizzie deve essere nutrito con un latte artificiale speciale di una precisa marca la cui reperibilità però sta diventando un vero problema, soprattutto in Australia.
Secondo quanto raccontato dalla giovane madre, questo latte artificiale speciale non può essere sostituito con altri comuni, ed è l’unico in grado di fornire i nutrimenti necessari per la crescita del suo bambino.
Oltre all’atresia duodenale, Harley presenta anche un’insufficienza surrenale, le sue ghiandole surrenali infatti non riescono a produrre cortisolo, l’ormone responsabile dell’aumento della glicemia e della diminuzione delle infiammazioni.
La signora Cann accomuna le reazioni di suo figlio, dovute al cambiamento del latte in formula, agli episodi di una persona diabetica i cui livelli di zucchero risultano o troppo alti o troppo bassi.
<<Lui appare stordito, ed è molto difficile svegliarlo. Il suo respiro inizia a rallentare e necessita in modo urgente di steroidi. Se non gli vengono somministrati rischia di andare in coma e di morire entro un’ora>>.
Diventa quindi fondamentale riuscire a dare al bambino il giusto nutrimento.
Il problema più grave, che ha spinto la donna a lanciare il suo disperato appello, è l’attuale mancata reperibilità del latte artificiale speciale.
Come riportato sui diversi articoli del “Canberra Times” dedicati all’argomento, la mancata reperibilità del latte artificiale speciale sarebbe dovuto ad un “aumento significativo del numero di marchi di latte artificiale internazionali che entrano in Cina attraverso canali non ufficiali”.
Il particolare latte in polvere acquistato dalla signora Cann, nonché altri simili prodotti da un diverso marchio, verrebbero acquistati a prezzo regolare per poi essere rivenduti on-line ad un prezzo anche 5 volte superiore.
<<L’ultima volta che l’ho comperato online l’ho pagato 35 dollari ma l’ho visto online anche a 150 dollari. Non è una scelta – ha raccontato la donna – Non dovrebbe essere qualcosa che le madri devono trovare su Facebook, in cerca di cibo per i loro bambini. È disgustoso. Non è giusto e sta mettendo in pericolo una vita>>.
Quella di Lizzie non è una voce fuori dal coro, sono diverse le mamme che sono alla disperata ricerca del latte artificiale speciale per i loro bambini, così tante da decidere di unirsi in un gruppo facebook che consenta loro di rintracciare il prima possibile il latte in polvere di cui hanno bisogno.
Ed è stata proprio la mamma del piccolo Harley ad aprire la pagina “Formula Finder Canberra and surrounds”, una decisione presa in seguito al grande riscontro solidale avuto dopo aver lanciato il suo appello.
Infatti, intervistata nuovamente dal Canberra Times, la signora Cann ha raccontato della moltitudine di telefonate e mail che ha ricevuto, e sta ricevendo tutt’ora, da parte di coloro che si offrono di aiutarla facendole reperire il latte artificiale speciale che serve ad Harley.
Lizzie ha ora raccolto circa 10 confezioni di latte in polvere, una quantità sufficiente a sfamare il suo bambino per i prossimi due mesi.
Ma le offerte continuano ad arrivare copiose, tanto da costringerla a rifiutarle dirottando però le stesse verso altre mamme che, proprio come lei, hanno difficoltà nel reperire il latte artificiale speciale.
<<La risposta che abbiamo avuto è stata travolgente – racconta – Abbiamo rifiutato un sacco di proposte perché io non ho intenzione di prendere più di quanto mi spetta>>.
Intanto le società che producono il latte in polvere hanno assicurato che il problema di mancata reperibilità del prodotto si sta pian piano risolvendo.
Fonte: Canberra Times – Orpha