Parliamo tanto di integrazione sotto ogni punto di vista ma poi, di fronte ad una situazione pratica e realistica, si creano discriminazioni e scene che non avremmo mai voluto vedere. Accogliamo la denuncia e la preghiera di diffusione dei genitori della storia di un bambino disabile a scuola che viene chiuso in uno stanzino che dovrebbe essere la sua aula di sostegno. Ci chiediamo che tipo di sostegno dovrebbe ricevere un bambino in quelle condizioni…
Bambino disabile a scuola trovato chiuso in uno stanzino
E’ capitato così, per caso, che la mamma arrivasse nella scuola elementare di Casalpalocco, Roma, senza preavviso, quando ritrova suo figlio così come lo vedete in questa immagine che fa stringere il cuore, in una sedicente aula di sostegno che la mamma stessa definisce un lager:
“Una piccola aula con una finestrella in alto da cui può entrare un po’ di luce, una specie di sgabuzzino due metri per due che dà l’idea di un locale approssimato e precario, con una scrivania in disordine dove vengono accumulati fogli e materiale di cancelleria, borse e giacche ammucchiate, un materasso giallo appoggiato in malo modo tra la parete e il bambino.”
Bambino disabile a scuola: trovato in un’aula lager…
Un bambino disabile a scuola costretto a passare in quella stanza chissà quante ore, appoggiato come una delle tante “cose” che sono state accantonate lì dentro, quasi dimenticate.
La mamma ha voluto condividere il suo sdegno, oltre al suo comprensibile dolore, sulla propria pagina Facebook, affinché si possa dare voce a questo bimbo e la situazione possa essere conosciuta e risolta, perché forse Alessio non è neppure l’unico bambino disabile a scuola a vivere questa condizione inaccettabile.
Affidiamo il nostro bene più prezioso alla scuola, mettiamoci nei panni di questi genitori pensando che invece che aiutarlo a superare le sue disabilità, un bimbo, il tuo bimbo, sia tenuto in condizioni paragonabili ad una segregazione, dove addirittura la sua diversità venga sottolineata in solitudine: è un’umiliazione insostenibile che stringe il cuore e spinge a reagire.
Il papà del bimbo commenta così la foto che ritrae il bambino disabile a scuola nella stanza adibita ad aula sostegno, un’immagine che senz’altro vale più di mille parole:
“Questa è la topaia dove tengono mio figlio la maggior parte della giornata Qui lo cambiano utilizzando i materassini a terra, mentre fuori passano gli altri bimbi e gli insegnanti. È indecoroso e indegno questo atteggiamento. Sono ormai diverse settimane che chiediamo aiuto alla scuola, ma dalla presidenza non si è mosso nulla. Oggi davanti alle mie lamentele non hanno saputo far altro che rispondermi che loro non possono gestire un bimbo con le problematiche di mio figlio. È assurdo”.
Il grido della mamma lascia senza parole: “Aiutatemi, amici di Fb… aiutatemi ad urlare il nome di Alessio affinché anche lui abbia una stanza decorosa, pulita ed accogliente e a far in modo che non perda la sua dignità di bambino.”
Non possiamo che unirci in coro in modo unanime a questa richiesta che dovrebbe essere la più naturale e scontata e invitiamo tutti voi a condividere questa storia per esprimere la vostra solidarietà per il piccolo Alessio!
Fonte: Il Messaggero, Repubblica