Forse qualche volta abbiamo permesso pure ai nostri bimbi di mangiare qualche frutto di mare, magari qualche cozza o qualche vongola, ma poi ci fermiamo a pensare:
“Avrò fatto bene a fargli mangiare pasta e vongole?”
I bambini possono mangiare cozze e vongole?
Cozze e vongole rientrano tra quelli che vengono definiti frutti di mare e, in particolare, sono molluschi.
Dal punto di vista prettamente nutrizionale, esse forniscono un basso apporto calorico (solo 60-70 kcal ogni 100 g di frutto), un discreto numero di proteine (ad alto valore biologico) e un basso numero di grassi. La cosa interessante è che i pochi grassi che forniscono cozze e vongole sono polinsaturi.
Attenzione però all’apporto di colesterolo che forniscono: deve bilanciarsi con il colesterolo che giornalmente viene assunto e questa attenzione la deve avere soprattutto chi soffre di ipercolesterolemia.
Mangiare cozze e vongole in quantità moderate può essere utile all’organismo di tutti, anche a quello dei bambini perché questi molluschi apportano micronutrienti preziosi come ferro, iodio, zinco e vitamine come la B12. Il loro consumo però non deve essere settimanale, preferiamo sempre il pesce fresco ai frutti di mare. Piccole quantità una volta ogni 10-15 giorni è il consumo massimo ideale, anche per i bambini.
A che età i bambini possono mangiare cozze e vongole?
La pecca dei frutti di mare e in particolare dei molluschi come cozze e vongole è che sono allergizzanti e quindi possono essere agenti che potenzialmente causano allergie nei bambini, soprattutto nei piccoli che hanno un sistema immunitario non completamente maturo.
È quindi sconsigliato far mangiare cozze e vongole ai bambini che abbiano meno di tre anni. Dopo, il loro sistema immunitario sarà più sviluppato e minore sarà il rischio di allergie.
Se, invece, il bambino ha già intolleranze o allergie, è opportuno che eviti totalmente ogni tipo di frutto di mare, compresi cozze e vongole. Anche se ci sono casi di allergie in famiglia, è opportuno rimandare l’introduzione dei frutti di mare.
Oltre al problema del potenziale allergenico, quando parliamo di mangiare cozze e vongole, o altri frutti di mare, è opportuno affrontare anche il problema dell’inquinamento: i frutti di mare possono essere fortemente inquinati soprattutto se provengono da zone vicine e porti e scarichi. Uno dei rischi è quello di contrarre la salmonella o l’epatite, e in questo caso la tossinfezione si può ripercuotere anche in maniera pesante sulla salute del bambino.
I frutti di mare possono essere portatori potenziali di germi, metalli pesanti e inquinanti in genere, in quanto crescendo in acqua “assorbono” tutto ciò che essa contiene.
Per far mangiare cozze e vongole ai bambini in tutta sicurezza è opportuno seguire queste indicazioni:
- Non consumare mai frutti di mare crudi; a molte persone i frutti di mare piacciono consumati crudi. Ai bambini bisogna far mangiare cozze e vongole cotti e la cottura deve essere di almeno 15 minuti in modo che venga raggiunta una temperatura tale da abbattere ogni potenziale agente patogeno contenuto al loro interno, virus o batterio che sia.
- Consumare prodotti acquistati in pescheria o presso la grande distribuzione, in quanto ci assicuriamo che siano stati sottoposti ai controlli previsti per legge. Assolutamente dobbiamo evitare di acquistare da bancarelle improvvisate.
- Consumare solo prodotti freschi, questo non esclude però il prodotto surgelato. Evitare di far mangiare ai bambini cozze e vongole che durante la cottura non si sono aperte.
Ogni genitore dovrebbe porre estrema attenzione nel giorno stesso e anche nei giorni successivi all’ingestione di frutti di mare, in merito alle possibili manifestazioni che il bambino potrebbe avere. I sintomi che si possono verificare sono vomito, diarrea, dolori addominali, o gonfiori a lingua e labbra.
Oggi esistono numerosi allevamenti di cozze e vongole, e in generale di frutti di mare, sicuramente molto controllati. È più sicuro far mangiare cozze e vongole controllati piuttosto che offrire ai bambini frutti potenzialmente inquinati, venduti su bancarelle improvvisate che non risultano in regola e che non vengono sottoposte a rigorosi controlli.