La giustizia degli uomini spesso sembra rivelarsi inadeguata rispetto al dolore che può provare un padre nei confronti di una giovane figlia la cui vita è stata orrendamente deturpata dalla violenza di un uomo che amava. Chiara Insidioso Monda può essere il volto della violenza sulle donne che ancora non cessa purtroppo di fare notizia. Ora c’è un padre che chiede Giustizia mentre deve assistere impotente ad uno sconto sulla pena data a chi, in modo vile, ha ridotto la figlia in uno stato pressoché vegetativo.
Padre chiede giustizia e deve assistere ad uno sconto di pena.
Chiara era una diciassettenne che si era diplomata all’istituto alberghiero e aveva l’unica “colpa” di essersi innamorata di Maurizio Falcioni, 17 anni più grande di lei che faceva uso abituale di sostanze stupefacenti. Lei lo amava ma quello di Maurizio era un amore malato, geloso fino all’ossessione che lo portano il 3 febbraio 2014 a picchiare in modo spietato la ragazza perché convinto che avesse un amante.
Calci, pugni, inveisce più volte contro di lei anche quando ormai non dà più segni di reagire, ed è solo allora che spaventato chiama aiuto dicendo che Chiara era caduta dalle scale e si era fatta male. Nel delirio di Falcioni la 17enne viene letteralmente massacrata, ha una mandibola e un’orbita fratturate, la milza spappolata e un grave ematoma cerebrale, da allora non si sveglierà mai più.
Per gli inquirenti non ci vuole nulla a farlo crollare e a trovare la gravissima situazione di Chiara assolutamente incompatibile con la storia raccontata dal Falcioni ed è per questo che il padre chiede giustizia ora più che mai.
Le condizioni della giovane tendono anche a peggiorare nei giorni immediatamente successivi alla tragedia e oggi si trova in una condizione di disabilità permanente, in coma vegetativo con una diagnosi detta di “minima coscienza” senza reali contatti con l’esterno benché pare che riesca a comunicare con il padre con due dita.
Anche se Chiara ha aperto gli occhi nessuno ad oggi sa dire se le sue condizioni miglioreranno o peggioreranno, ma le lesioni cerebrali sono talmente gravi che è impensabile una sua effettiva ripresa.
Padre chiede giustizia per sua figlia che non può avere un’altra possibilità.
Nel dicembre scorso Maurizio Falcioni viene condannato a 20 anni di carcere e all’interdizione dai pubblici uffici. Nessuno poteva regalare di nuovo la salute alla giovane Chiara ma questo, almeno in parte, poteva aver placato la rabbia dei genitori.
I legali dell’uomo però sono ricorsi in appello e proprio ieri sono riusciti a strappare uno sconto sulla pena ridotta a 16 anni. Il padre non ne fa una questione di numeri ma di dignità e di giustizia. La madre Danielle è uscita in lacrime dall’aula “lei invece è condannata a vita”, ha detto e ha poi inveito contro i giudici gridando “vergogna”.
In tribunale sono anche scoppiati dei tafferugli e il padre Maurizio si è sentito male, finendo in ospedale. Il calvario della figlia deve cagionare un dolore che si può lontanamente immaginare e a tutto ciò si accompagna una sorta di premio, uno sconto per chi l’ha causato. Il padre chiede giustizia e già aveva pubblicato una foto shock sul suo profilo Facebook che aveva fatto il giro del web, in cui esplicitamente scriveva per in nome e per conto della figlia:
Io non avrò appello né oggi né mai, il mio carcere sarà essere in un ospedale per tutta la mia vita seduta immobile su una sedia a rotelle fino al mio ultimo respiro. Il 4.11.15 chi mi ha ridotto così non può avere sconti!!!
E invece a quanto pare è stato ritenuto possibile…