Pietro Taricone si è spento il 29 Giugno del 2010, sono passati 5 anni dalla sua morte eppure la sua anima libera continua a stupire chi lo ha amato. Kasia Smutniak ha confessato di aver finalmente potuto realizzare il sogno di Pietro Taricone, lo ha raccontato in un’intervista rilasciata al settimanale Grazia.
Con la rivelazione di questo sogno divenuto realtà, Kasia Smutniak ha rievocato un altro aspetto del Pietro Taricone che tanto manca ai suoi fans: la nobiltà d’animo.
Sua era la purezza e la concretezza, la dolcezza e la decisone ed oggi la moglie lo ricorda e lo ribadisce costruendo una scuola a Ghemi, vicino a Kathmandu, in Nepal e rivelando che questo era il sogno di Pietro.
Kasia Smutniak, attualmente legata al produttore Stefano Procacci, racconta a Grazia che Pietro e Lei scoprirono il Nepal e se ne innamorarono15 anni fa. Viaggiarono insieme attraverso quelle terre e furono ospiti in un piccolo villaggio chiamato Kagbeni, nel territorio incontaminato dell’Himalaya.
“Ne ho fatti tanti di viaggi nella mia vita, alcuni per lavoro, altri per puro piacere. Non sapevo che uno di questi mi avrebbe segnato per sempre e di certo non potevo immaginare che un giorno, molti anni dopo, sarei tornata proprio lì, con una promessa e un sogno da realizzare”, afferma Kasia Smutniak.
“Abbiamo trascorso un mese nel Mustang ospitati dalla famiglia di Tenzin e Pema.”
“Non sapevo ancora che la loro casa sarebbe diventata la mia, che le nostre figlie avrebbero dormito insieme e che io, in un rito speciale, sarei diventata “la Sorella di Spirito” di Pema. Eravamo completamente inebriati dalla bellezza, dalla gentilezza degli abitanti, dal misticismo dei riti e dalla loro pura allegria. Ma abbiamo anche visto la loro estrema povertà”, aggiunge Kasia in un passaggio toccante.
“Non hanno voluto in cambio nulla, neanche un centesimo. Mi ricordo il nostro addio, all’alba, dove piangendo ho regalato a Pema una cosa a cui tenevo molto, una piccola croce di poco valore, ma per me molto importante e ho visto le lacrime scendere sul viso della mia nuova amica, e ho sentito che aveva capito. Sapevo che non l’avrei rivista presto. Pietro, stranamente silenzioso negli ultimi giorni, per tutto il viaggio di ritorno non ha fatto altro che parlare. Diceva che dovevamo fare qualcosa, noi che siamo dei privilegiati, che dovevamo aiutare quella gente povera, ma ricca di spirito”, racconta ancora Kasia Smutniak ripercorrendo con la memoria il lontano viaggio accanto al suo Pietro.
L’idea è arrivata dopo riflettendo sull’opportunità di dare qualche cosa che realizzasse il sogno di aiutare, sostenere e portare opportunità: costruire una scuola in Mustang, Nepal, questo era uno di sogni nascosti di Pietro Taricone.
Kasia Smutniak e Pietro Taricone toccarono il cuore di Tenzin e Pema, allo stesso modo il Nepal toccò il cuore degli artisti; questo affetto reciproco ha accarezzato da lontano l’anima di Kasia anche dopo la morette dei Pietro, infatti, ecco cosa accadde:
“Qualche settimana dopo la morte di Pietro ho ricevuto una telefonata. Era Tenzin. Aveva camminato un giorno intero per poter raggiungere un posto dove c’era il telefono. Voleva sapere come stavamo e dirmi che avevano fatto una preghiera dei monaci tibetani, che dura giorni, per lo spirito di Pietro” e, oggi, Kassia Smutniak lo racconta descrivendo la via dei sentimenti che ha portato a costruire la scuola in memoria di Pietro.
Oggi, malgrado la morte abbia strappato Pietro alla vita troppo presto, il suo sogno è diventato realtà: Kasia Smutniak in nome e in memoria di Pietro ha costruito una scuola in Nepal.