Come ogni anno, l’ultima domenica di ottobre si effettuerà il passaggio da ora solare a ora legale. Dopo un’intera estate trascorsa seguendo l’ora legale (convenzione internazionale), per le stagioni più fredde si adotterà l’ora civile convenzionale, meglio nota come ora solare.
Che cosa è l’ora solare
L’ora solare altro non è che l’orario scandito dai movimenti del Sole e quindi permette di seguire i naturali ritmi del giorno (luce) e della notte (buio) nel periodo invernale (ottobre-marzo). Chiamata anche “ora naturale”, coincide con il fuso orario dei Paesi che l’adottano.
A cosa serve
Il passaggio da ora solare a ora legale fu ufficialmente introdotto nel lontano 1916 al fine di ottenere un risparmio energetico. Spostare le lancette avanti di un’ora nei mesi più caldi (marzo-ottobre) infatti permetteva allora e permette oggi di sfruttare al meglio la luce naturale del Sole nell’emisfero settentrionale, prolungando le giornate di almeno 60 minuti.
Tale risparmio però diventa vano durante i mesi invernali (ottobre-marzo), ossia quando le giornate si “accorciano”. È qui che entra in gioco l’ora solare che consente invece di sfruttare la luce solare al mattino, evitando di ricorrere a quella artificiale.
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Ora solare 2024: quando cambia
Ma quando scatta l’ora solare 2024? Il cambio dell’ora dovrà essere effettuato la notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre. Più esattamente l’orario cambierà alle ore 3:00 AM, una scelta non casuale ma adottata per non gravare sugli orari giornalieri programmati, e quindi sulla circolazione, dei mezzi pubblici (treni, aerei, autobus, ecc.).
È risaputo infatti che in quel lasso di tempo la circolazione dei mezzi è pressocché ridotta in quanto pronta a soddisfare un più esiguo numero di viaggiatori.
Come spostare le lancette
Gli orologi dovranno essere regolati sposando l’orario indietro di un’ora: dalle ore 3:00 AM le lancette andranno spostate alle ore 2:00 AM.
Resta ovvio che la maggior parte dei dispositivi elettronici moderni, principalmente quelli connessi alla rete (pc, smartphone, ecc.), effettueranno lo spostamento in totale autonomia. Di contro i dispositivi non digitali (vedi l‘orologio analogico) necessiteranno dell’intervento dell’uomo per essere regolati.
Passaggio da ora solare a ora legale
Occorreranno circa 5 mesi prima di poter tornare all’ora legale. Quest’ultima infatti verrà nuovamente introdotta l’ultima domenica di marzo 2025, ossia alcuni giorni dopo l’arrivo della primavera.
Questo avviene in quanto, nonostante nel 2019 i deputati del Parlamento europeo votarono favorevolmente il disegno di legge che chiedeva l’abolizione del cambio dell’ora (furono 410 i voti a favore dell’abolizione contro i 192 contrari e i 51 astenuti), l’Unione europea ha lasciato piena libertà agli Stati membri di decidere se preservare o meno l’ora legale. L’Italia al momento resta favorevole al cambio.
Ora solare pro e contro
Come detto in precedenza, il cambio dell’ora permette di ottenere un risparmio energetico traducibile sia in termini economici che di sostenibilità:
- Riduzione dei costi dell’energia elettrica: sfruttare la luce solare limitando quella artificiale consente di ridurre il consumo di energia elettrica;
- Riduzione delle emissioni di CO2: secondo la società Terna, la riduzione dei consumi di energia elettrica consente una riduzione delle emissioni di CO2 nell’atmosfera.
Di contro le giornate si faranno sempre più corte. Durante l’inverno si avranno in media dalle 9 alle 10 ore di luce naturale; viceversa in estate, in particolar modo nel mese di giugno, si registrano picchi di 15 ore diurne.
Ora solare: effetti su neonati e bambini
Nonostante il cambio orario ci faccia guadagnare un’ora di sonno in più, da genitori è lecito domandarsi se ciò influirà sul benessere dei nostri piccoli.
Come spiegato dal dottor Alberto Villano, Responsabile della UOC di Pediatria Generale e Malattie Infettive dell’Ospedale Bambin Gesù, il passaggio da ora legale a ora solare non compromette il riposo di neonati e bambini. Al contrario potrebbe essere una buona occasione per farli dormire un’ora prima la sera e ritrovarli al mattino più riposati e meno restii ad alzarsi.
“Mantenendo nei giorni successivi al passaggio l’orario di addormentamento nell’ora precedente, si otterrebbe un’ora di guadagno a tutto vantaggio del piccolo, che potrebbe avere un risveglio naturale anziché essere svegliato forzatamente”.
Il benessere del bambino infatti dipende anche dal tempo che dedica al sonno: i piccoli devono dormire tanto (le ore di sonno giornaliere variano a seconda dell’età) ma soprattutto devono dormire bene e svegliarsi in modo naturale.
Articolo originale pubblicato il 19 ottobre 2015, ultimo aggiornamento 3 ottobre 2024