E211, il benzoato di sodio: fa male alla salute? Molti prodotti alimentari necessitano dell’aggiunta di conservanti. I conservanti, in generale, vengono aggiunti in maniera intenzionale in molti alimenti per prolungarne la durata e proteggerli dal deterioramento soprattutto dovuto all’azione dei microrganismi.
Quello degli additivi e conservanti è un argomento delicato, perché spesso si tratta di sostanze nocive se assunte in quantità che superano quella considerata “innocua” per la salute. È bene essere informati sui conservanti che possiamo trovare negli alimenti vari che consumiamo.
In questo articolo, tratteremo in particolare il benzoato di sodio, che possiamo trovare in diversi alimenti e la sua sigla è E211. Ogni conservante alimentare infatti è identificato con una sigla precisa.
Alla famiglia del benzoato di sodio appartengono l’acido benzoico (E210), il benzoato di potassio (E212) e il benzoato di calcio (E213). Ad alte dosi tutti questi possono risultare tossici, tanto che in alcuni paesi la loro aggiunta negli alimenti non è ammessa per legge.
Perché viene aggiunta questo conservante alimentare potenzialmente dannoso?
L’aggiunta di E211 è dovuta alla capacità antimicrobica che ha in ambiente piuttosto acido, pertanto è utile per la conservazione di prodotti come maionese, succhi di frutta, liquori, conserve di pesce.
Secondo studi effettuati dalla FDA (Food and Drug Administration), la tossicità del benzoato di sodio risiede nella trasformazione che può subire nell’organismo: in particolari condizioni, in presenza di vitamina C si possono formare tracce di benzene, una sostanza nota per essere cancerogena. La stessa trasformazione si ha anche con il benzoato di potassio (E212).
Altri recenti studi evidenziano effetti negativi in particolare su fegato e cervello, sempre legati all’azione cancerogena del benzene. Sono stati riscontrati anche problemi come eruzioni cutanee, asma, shock anafilattico in seguito ad un consumo eccessivo di tale conservante.
Possiamo evitare del tutto l’E211?
No, perché è presente naturalmente in alcuni alimenti. Dovendo estendere il discorso anche verso altri conservanti, è utile sapere che molti conservanti (e non solo l’E211) sono presenti in natura in alcuni alimenti e che le industrie farmaceutiche li impiegano per produrre alcuni farmaci.
Soffermandoci sul benzoato di sodio e sulla sua famiglia, essi sono presenti nei mirtilli, nelle mele che sono state colpite da funghi particolari e in tracce anche nel latte, nello yogurt, nella frutta.
Ciò non significa che non dobbiamo più introdurre nella nostra dieta questi alimenti, bensì dobbiamo creare il giusto equilibrio per far si che la sua quantità non superi una certa quota giornaliera, pari a 5 mg/kg. Vale a dire che una persona che pesa 60 kg non deve assumere più di 300 mg di acido benzoico e suoi derivati, tra cui il benzoato di sodio.
Questa quota è difficile raggiungerla, a meno che non siamo amanti di mirtilli (che è l’alimento che in natura ne contiene in maggiore quantità) e ne mangiamo quantità spropositate ogni giorno! Quota che, unita ai conservanti presenti in alcuni alimenti, può fare la differenza.
Ecco perché la nostra dieta quotidiana dovrebbe limitare al minimo l’assunzione di bevande analcoliche gasate e non, succhi di frutta, caramelle, dolci e gelati prodotti a livello industriale, onde evitare di trasformare un conservante in sostanza tossica e nociva.
Da oggi quindi abbiamo un motivo in più per seguire una sana dieta mediterranea!