Sembra impossibile ma viene solo voglia di dire: “a volte ritornano”. Alcuni post che compaiono sul diffuso social network Facebook hanno una capacità rigenerativa da far invidia all’araba fenice e, a cicli, fanno di nuovo la loro apparizione nei vari profili degli utenti. Vengono poi puntualmente screditati e, dopo aver passato un periodo di quarantena o latenza, ricompaiono di nuovo a macchia d’olio. Ne è un caso il post relativo alle nuove linee guida e privacy Facebook ritornato in auge proprio in questi giorni.
Privacy Facebook: il post che ci tutela.
Eccolo qui il post incriminato che ognuno di noi ha letto almeno una volta a proposito di privacy Facebook e che qualche amico si è affrettato a condividere, ne girano anche versioni che differiscono in alcuni punti ma la sostanza è la stessa. Vediamo di analizzarlo insieme.
Il linguaggio è davvero serio ed altisonante e io ho imparato, paradossalmente, già per questo motivo, a diffidare di chi punta su questo effetto impressionante d’impatto ma vedremo di tener testa adeguatamente. Tutto infatti si basa sull’uso di un gergo pseudolegale che dovrebbe dare uno spessore maggiormente rilevante e professionale al tutto.
Ricordo benissimo che, fin dall’atto dell’iscrizione su Facebook, vengono fatte visionare e accettare le Condizioni d’uso che spesso e volentieri non si leggono se non per sommi capi o la cui versione un po’ raffazzonata gira tra chi cerca informazioni.
In realtà leggendole bene è molto chiaro, al di là di ogni ragionevole dubbio, che ogni iscritto, postando contenuti sul social, concede implicitamente a Facebook “una licenza non esclusiva, trasferibile, subappaltabile, royalty-free e valida in tutto il mondo su qualsiasi proprietà intellettuale che venga postata su Facebook o in connessione con Facebook (“Licenza IP”). La Licenza IP termina nel momento in cui l’utente elimina il suo account o i Contenuti IP presenti sul suo account, a meno che tali contenuti non siano stati condivisi con terzi e che questi non li abbiano eliminati.”“.
Insomma se voi postate la foto del vostro cane sul social, la foto è e rimane di vostra proprietà, anzi Facebook ha una politica molto attenta sul copyright e persegue penalmente chi non la rispetti ma, avendo accettato le condizioni di uso, condicio sine qua non per usare il social, cioè vincolanti e non certo alterabili unilateralmente, si concede a Facebook la licenza di utilizzarla come e quando crede.
Dunque a proposito di queste mitiche “nuove linee guida di Facebook” e di privacy Facebook già basterebbe pensare a quanto sia ingenuo e superficiale pensare in modo sprovveduto di poter vanificare una norma precisa di un contratto che si è ben accettata e validata giusto con un post stile “autodichiarazione”; insomma sarebbe troppo comodo, una prassi che potrebbe salvarci da qualsiasi postilla di qualsiasi contratto ma ben lontana dalla realtà! Inoltre queste linee non sono nuove perché si tratta di condizioni preesistenti di cui vengono informati tutti gli utenti al momento dell’iscrizione.
Cosa non torna nel post di autodichiarazione di Privacy Facebook
Abbiamo già visto come questo post “tutelativo” su privacy Facebook faccia acqua da tutte le parti ma non è tutto! Il testo è una versione approssimativa di un originale postato in lingua inglese che ha tenuto banco per parecchio tempo negli Stati Uniti, proprio per questo si rifa alla legge UCC ovvero il codice commerciale americano non applicabile da noi e che disciplina appunto i contratti tra aziende (non tra aziende e soggetti privati tra l’altro).
Insomma tutto fumo ma niente arrosto, così come il tentativo di citare chi, lo statuto di Roma, chi, la Convenzione di Berna per la protezione delle opere letterarie e artistiche che tutela fin dove non è l’utente stesso a limitarle con l’accettazione dell’iscrizione al social!
Nuove linee guida Facebook. Cosa fare davvero per tutelarsi.
Sappiamo che Facebook è un grande strumento tecnologico: utile per la diffusione di notizie, divertente per passare qualche momento spensierato, commuovente nel riunire persone e farle sentire vicine malgrado la distanza ma bisogna essere consapevoli del suo uso. Nessuno vi nasconde che è come una pubblica piazza dove chiunque potrebbe vedervi e attingere informazioni in buona o cattiva fede.
A tal proposito è molto importante conoscere le attenzioni riguardanti la pubblicazione di foto di bambini su Facebook. Il social vi offre tutti gli strumenti per poter blindare il vostro account, per tenerlo al sicuro da occhi indiscreti, limitare l’accesso e condividere qualsiasi cosa con un’utenza ben determinata e determinabile per ogni post. Insomma è possibile far diventare la piazza di cui si parlava un luogo più intimo e privato, facciamone buon uso!
E’ possibile creare gruppi chiusi, persino segreti, insomma Facebook offre delle alternative più discrete ma bisogna metterle in atto in altro modo e non con questo post di nessun valore: scegliete innanzitutto con chi volete condividere i vostri contenuti.
Se condividete con il pubblico, simboleggiato dall’icona del mondo, quel post sarà davvero di dominio pubblico nel vero senso della parola e potreste perderne traccia data la potenza virale del mezzo!
Nessun post vi tutelerà da tutto ciò perché avete scelto proprio il contrario quando vi siete iscritti. E, per concludere, una regola generale: diffidate dai post stile catena di Sant’Antonio e verificate prima di diventarne uno degli anelli.