- Usare cappellino, occhiali e creme solari a fattore protettivo 50+ al di sotto dei 3 anni; sopra tale età se il fototipo lo consente (carnagione mediterranea) si può passare ad una protezione 30; nel caso di carnagione chiara, lentigginosa o facilmente arrosabile proseguire con protezione 50+. Protezioni più basse sarebbero da evitare. Alcuni pediatri consigliano l’uso della maglietta, in realtà l’uso corretto della protezione 50+ dà una copertura che si avvicina molto alla totalità dell’azione. Rinnovare l’applicazione della protezione ogni 2-3 ore. Anche se il cielo è coperto di nuvole, non lasciarsi ingannare evitando di applicare le creme protettive: i raggi solari arrivano in ogni caso a colpire la nostra pelle. Ricordarsi che le scottature sono deleterie e predispongono la pelle alla formazione di melanomi.
- I nei e le cicatrici recenti richiedono una maggiore attenzione quanto a protezione, rinnovare la crema protettiva molto spesso.
- Evitare la permanenza in spiaggia nelle ore centrali della giornata nonché le più calde; i raggi del sole sono più dannosi poiché cadono “perpendicolarmente” sull’asse della terra; è più facile scottarsi. Gli orari variano e si amplificano a seconda della posizione geografica del luogo (la latitudine), del calendario (il sole di fine settembre è solitamente meno aggressivo del sole di luglio) e del clima.
- Dopo il bagno, sciacquare il bimbo sotto una doccia ad acqua dolce per togliere la salsedine del mare e riapplicare la crema protettiva, anche se water-prof ( protegge durante il bagno, ma va rinnovata ).
- Far bere ai bambini molti liquidi in quanto l’azione del sole tende a disidratare: i succhi di frutta sono ottimi in quanto contengono le vitamine proprie dei frutti ma l’acqua rimane l’alleata numero uno del nostro corpo.
- La sera, tornati a casa o in albergo, fare la doccia, che toglie i residui di creme protettive, sabbia e salsedine. La pelle ha bisogno di essere nutrita, idratata con dopo-sole, validi sono quelli con aloe verde per l’effetto lenitivo in caso di rossori. Non va sottovalutata l’importanza del dopo-sole sulla pelle dei bambini; vero è che, a causa delle alte protezioni, si abbronzano poco, ma la pelle necessita in ogni caso di cure perché l’esposizione protetta al sole è per la pelle comunque uno stress.
- Non fare mai dormire i bambini sotto l’esposizione diretta del sole, il colpo di sole è quasi assicurato.
- Se il bambino è scottato tenerlo lontano dalla spiaggia e dal sole; anche muniti della classica maglietta, i raggi solari in piccola parte passano e colpiscono l’epidermide già fortemente danneggiata. Evitare i bagni nel mare, il sale contenuto nell’acqua infastidisce la pelle scottata.
- Per i bambini piccoli, è importante uno momento di “stacco” dalla spiaggia durante la giornata. Ottimale è l’ora del pranzo, che coincide con le ore più calde, dopo la quale un riposino all’ombra e in un posto fresco è ideale, ricarica e rigenera. L’orario migliore per portare i bambini in spiaggia è il mattino presto, l’aria è fresca e carica di iodio, i raggi solari sono più deboli rispetto alle altre ore della giornata.
- Se il bambino assume farmaci (per esempio antibiotici) chiedere al medico se col sole possono dare reazioni allergiche o se sono foto-sensibilizzanti; nei quali casi evitare l’esposizione al sole.