Un uomo intorno alla quarantina e il suo nipotino di circa 9 anni sono stati ricoverati in ospedale per aver mangiato biscotti alla marijuana.
Mangiano Biscotti alla marijuana e rimangono intossicati
Sembrerebbe che il fatto sia accaduto a seguito di una disattenzione, ma l’esito si è fortunatamente risolto con una intossicazione curata in ospedale.
Un uomo di circa 40 anni, residente in provincia di Arezzo, avrebbe infatti consumato dei biscotti alla marijuana insieme al nipotino, biscotti che sarebbero stati confezionati da un amico dell’uomo.
I due si erano sentiti male 3 giorni fa, dopo pranzo, e a seguito della ricostruzione è emerso che avevano assaggiato i biscotti alla marijuana regalati dall’amico dell’uomo.
Ricoverati all’ospedale del Valdarno i due sono rimasti in osservazione e, a seguito delle analisi effettuate dai sanitari, è stato chiaro che nel sangue vi era la presenza di tetracannabinoidi, e pertanto è stato avvisato il commissariato di Montevarchi (Arezzo), che ha subito approfondito la vicenda.
Sembrerebbe infatti che poco prima del pranzo i due avrebbero assaggiato dei biscotti che un amico di famiglia aveva confezionato artigianalmente e regalato in una scatola.
Inavvertitamente però l’uomo aveva incluso nella confezione anche alcuni biscotti all’interno del cui impasto aveva triturato delle foglie di marijuana.
Al commissariato l’uomo ha dichiarato di avere una passione per la cucina e che i biscotti alla marijuana erano stati inclusi nella scatola regalata all’uomo per caso, che li ha poi consumati con il nipotino senza avere conoscenza degli “ingredienti” dei dolci.
Fortunatamente zio e nipote doppo un breve periodo di osservazione sono stati dimessi e sono potuti tornare a casa, mentre gli agenti del commissariato hanno invece provveduto a sequestrare i biscotti alla marijuana rimasti.
Le autorità stanno ancora approfondendo la vicenda, che fortunatamente si è risolta soltanto con un brutto mal di pancia e uno spavento per zio e nipote, mentre non è nota la sorte che è toccata al cuoco “disattento”.
Fonte: Il Messaggero