Era il 2005 quando l’allora Ministro della salute Girolamo Sirchia introdusse la legge che vietava le sigarette nei luoghi pubblici.
Divieto di fumo. La stretta del ministro Sirchia nel 2005
Quasi una rivoluzione copernicana in Italia, paese nel quale fumare nei ristoranti, nei treni, nei luoghi di lavoro era considerato normale e abitudinario.
Non pochi fumatori ebbero qualche “disagio” ad abituarsi a quella legge restrittiva, ma oggi, a distanza di 10 anni, nessuno mai si sognerebbe di fumare poi in un vagone del treno o al cinema (ma ve lo ricordate, voi fumatori, quando davanti ad una prima cinematografica ci si sedeva sulle poltrone e ci si accendeva una “bionda”? sembra un tempo lontanissimo), possibilmente con vicini dei bambini.
Il divieto di fumo è stato oramai assimilato da tutta Italia, e di recente il ministro Lorenzin ha imposto altre restrizioni.
Divieto di fumo. In futuro sempre più restrizioni?
È dello scorso anno infatti un ulteriore giro di vite del Ministro Lorenzin che imponeva il divieto a consumare sigarette nei luoghi aperti antistanti le scuole, e l’innalzamento dell’età di acquisto a 18 anni (Legge 8 novembre 2013 n. 128).
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), avrebbe poi indicato una serie di misure volte a scoraggiare il consumo di tabacco, come l’aumento progressivo del prezzo delle sigarette e l’apposizione sul pacchetto di immagini forti che dissuadano l’acquirente dal consumo di tabacco.
Adesso inoltre sembra pronto un altro pacchetto di leggi volto a restringere ancor di più la possibilità di fumare.
Il Ministro infatti, all’indomani dell’entrata in vigore delle nuove restrizioni, aveva paventato un ulteriore divieto, che impediva di fumare anche in auto con minori e in spazi aperti come spiagge e strade.
In effetti in alcune nazioni come gli Stati Uniti il divieto di fumo in spazi aperti è già realtà (wikipedia).
La Lorenzin già a inizio anno aveva espresso la sua opinione sull’uso delle sigarette: “Il fumo uccide, dobbiamo essere tutti consapevoli di questo. Sono convinta che sia fondamentale agire sui giovani in via prioritaria per evitare che entrino nella spirale di questo vizio. L’Oms ha rilevato come si determini una oscillazione a favore dell’abitudine al fumo quando vengono meno le campagne di sensibilizzazione ” (Fonte: salute.gov).
E infatti all’interno della legge la Lorenzin, oltre ai divieti, ha previsto che nelle scuole vengano promosse una serie di incontri e di campagne volte a sensibilizzare i più giovani sull’argomento.
Purtroppo i numeri le danno ragione: l’età nella quale i giovani cominciano a fumare si è notevolmente abbassata negli ultimi anni.
Oggi i fumatori cominciano a 11-12 anni, e la lotta a questo vizio deve essere contrastata non solo con misure restrittive, ma anche con campagne massicce di sensibilizzazione nei confronti dei giovanissimi.
Fonte: Huffington Post