Questa mattina, una delle prime notifiche Facebook comparse sullo schermo del mio smartphone è stata poco rassicurante: topi morti sulla spiaggia, 16 carcasse rinvenute e bagnanti in fuga.
Alla fonte, Cicognanews, ha fatto subito eco un altro portale web Baraondanews. La notizia è stata riportata dalle due fonti in maniera assolutamente corrispondente, l’una fonte non aggiunge nulla all’altra e quello che massimamente colpisce è l’immagine emblematica della carcassa di un topo riverso senza vita sulla spiaggia.
Topi morti sulla spiaggia, 16 cadaveri rimossi dalla guardia costiera.
Partiamo dalla foto che accompagna la news su Facebook e che impressiona il lettore: a fronte di questa notizia l’osservatore comune è indotto a credere che l’immagine postata sul social, a corredo dei suddetti articoli, sia stata scattata a Ladispoli, dove appunto sarebbero accaduti i fatti 24 ore fa, ma non è così.
Da una ricerca immagini, semplicemente effettuata sul motore di ricerca Google, emerge che la foto è datata: già nel settembre 2013 il Tirreno edizioni Grosseto pubblicava lo scatto fotografico.
Il primo dato chiave relativo alla notizia delle 16 carcasse di topo rinvenute sulla riva del mare è dunque non equivoco: la foto non immortala uno dei topi morti sulla spiaggia e rinvenuti a Ladispoli circa 24 ore fa.
A questo punto c’è da chiedersi se la news dei topi morti sulla spiaggia sia o non sia fondata e veritiera.
Ladispoli , spiaggia del lungomare nella zona di Palo Laziale, sull’arenile – come si legge sul portale web Cicognanews – sono state rinvenute almeno sedici carcasse di topi morti sulla spiaggia.
Lo stesso portale, avvalorando la notizia sostiene che, “già molti cittadini hanno segnalato la vicenda su alcuni gruppi di discussione su Facebook” (citazione letterale da Cicognanews vedi screenshot che segue)
Di fatto su LADISPOLI, gruppo aperto su Facebook, 4.996 membri, della vicenda si parla effettivamente
Tuttavia la discussione, che pure sembrerebbe testimoniare la verità dell’evento, parte da uno degli articoli succitati e non arricchisce i fatti con foto autentiche.
“La probabile causa a detta degli esperti potrebbe essere la forte pioggia che si è abbattuta sulla città pochi giorni fa, ma non è da escludere che l’episodio sia collegato al recente sversamento dei liquami nel fiume Sanguinara”, così è stato testualmente scritto su Baraondanews (vedi screenshot che segue).
In realtà la discussione su Facebook apre ad una verità diversa: il fenomeno, che fa notizia d’estate, è spiacevolmente noto ai cittadini del luogo e si ripete col cattivo tempo anche e sopratutto d’inverno, la bonifica, dunque, non è, in questo caso, direttamente a spese del mare.
L’utente Facebbok che “denuncia” la ciclicità del fenomeno in corrispondenza con le piogge fa riferimento ai fossi Vaccino e Sanguinara, e di fatto in rete già si parla di bonifiche pianificate e persino sollecitate dall’amministrazione pubblica.