Un padre sente dentro di sé fino all’ultimo respiro il suo compito di proteggere la propria famiglia, di essere il pilastro portante in ogni situazione, a costo della propria vita, come nel tragico incidente in cui ha perso la vita una stella del rugby che salva la figlia di 3 mesi.
Giocatore di rugby salva la figlia da un incidente stradale terribile.
Grande, possente e anche aggressivo sul campo, Jerry Collins era diventato padre solo 3 mesi prima e subito si era mostrato un padre affettuoso e amorevole. La bimba, Ayla, tra le sue braccia poderose sembrava ancora più piccola e il papà l’ha protetta così anche nella tragica notte in cui è morto.
Collins, 34 anni, era l’ex capitano degli All Blacks, era conosciuto con il nomignolo di Terminator un nomignolo conquistato per essere famoso per i placcaggi forti e senza scampo che metteva in atto nel gioco del rugby. 191 centimetri di altezza per più di un quintale di peso, il gigante samoano aveva appena firmato un contratto con il Narbonne e si trovava nel sud della Francia con la figlioletta e la moglie canadese Alana Madill.
Dopo una serata di festeggiamenti con altri ragazzi della squadra, la famiglia si accinge a rientrare nell’appartamento che avevano affittato, ad una distanza di circa una settantina di chilometri.
Ecco come salva la figlia da un terribile impatto: i fatti sono stati ricostruiti dagli inquirenti.
Collins si rende conto di aver bevuto troppo e lascia guidare la moglie per il ritorno a casa. Si siede nel sedile posteriore accanto alla piccola Ayla posizionata sul suo seggiolino.
Dai rilevamenti fatti dalle forze dell’ordine, Alana non riesce ad imboccare l’uscita corretta dell’autostrada che li avrebbe potuti portare a casa in pochi minuti. Probabilmente è distratta e non riesce a vedere in tempo le indicazioni stradali. L’auto prosegue verso la tragica fine che l’aspetta.
L’uscita successiva si trova a soli 10 chilometri ma, circa 300 metri prima di poter lasciare l’autostrada, il suv in cui viaggiano, impatta contro il guard rail che divide le due corsie di marcia. L’auto rimbalza sulla carreggiata per essere poi colpita da un autobus che stava viaggiando nella stessa direzione.
Alana e Jerry muoiono sul colpo mentre la piccola Ayla subisce gravi lesioni, viene portata al vicino ospedale di Montpellier e messa in coma farmacologico.
Papà protegge e salva la figlia facendole da scudo umano
Secondo la polizia stradale, quasi certamente si è trattato di un colpo di sonno della mamma che stava guidando, altrettanto certamente, il colpo contro il guard rail deve aver svegliato la donna e anche il papà che, presumibilmente stava dormendo vicino alla figlia. L’auto si è poi girata su se stessa, nel verso opposto al senso di marcia, dunque è altamente probabile che i due si siano resi immediatamente conto di quanto stesse succedendo e dell’arrivo imminente dell’autobus contro di loro.
A questo punto il padre deve aver fatto la cosa più istintiva che potesse immaginare sia per il suo innato istinto sportivo e soprattutto per il suo istinto paterno di protezione: si getta sulla figlia proteggendo il corpo dall’impatto brutale.
Anche secondo i medici, questa posizione in cui è stato trovato il papà, ha garantito alla bimba la possibilità di sopravvivenza: il papà salva la figlia proprio così, con il suo corpo.
Quando sono arrivati i soccorsi le possenti braccia di Collins avvolgevano ancora la piccola e il padre salva la figlia da conseguenze ancora più gravi anche dovute alle lamiere che si erano contorte sui corpi.
Ayla è stata portata successivamente in Canada, presso i nonni materni. Si sta ristabilendo ma le sue condizioni e il suo futuro, per quanto faccia sempre dei progressi, non sono ancora ben determinabili. L’emorragia cerebrale che ha subito potrebbe averle causato dei danni permanenti che ancora non è possibile stabilire con certezza, vista anche l’età della piccola.
La bimba deve però la sua vita all’ultimo atto di amore e di coraggio del suo papà che l’ha protetta fino all’ultimo.
Fonte: Nzherald