Dalla notte dei tempi l’essere umano ha sempre lottato contro i suoi limiti, tra i quali spicca la sua caducità e la malattia. Il desiderio di poter vivere a lungo e con una qualità di vita buona è senz’altro uno dei più sentiti in assoluto. La saggezza e la meditazione dei monaci del Tibet ci tramanda 5 riti tibetani per poterci dissetare alla fonte dell’eterna giovinezza!
Come nascono i 5 riti tibetani per guarire e vivere a lungo.
L’origine di questi riti di guarigione e benessere è avvolta nel mistero ma si fa risalire ad un opuscolo degli anni ’30 scritto da Peter Kelder, uno scrittore dalla personalità enigmatica di origine olandese che ha vissuto negli Stati Uniti di cui però si sa poco, tanto che per alcuni si tratterebbe solo di uno pseudonimo.
Nello scritto Kelder racconta la storia di un suo amico colonnello dell’esercito britannico che decide, all’età di settant’anni, di recarsi in Tibet per scoprire i segreti legati all’immortalità che pare abbiano scoperto i monaci.
Dopo 4 anni Kelder riceve la visita del colonnello che neppure riconosce, dimostrando non più di quarant’anni! Decide così di farsi raccontare i 5 riti tibetani che gli hanno permesso di ottenere questi fantastici risultati.
Verità? Fantasia? Realtà contornata da tratti romanzeschi?
In ogni caso questi 5 riti tibetani diffusi fin da allora con questo opuscolo, sembra che possano davvero garantire dei miglioramenti eccezionali nella qualità della vita di ognuno.
I 5 riti tibetani: gli esercizi da fare ogni giorno per assicurarsi salute e benessere.
I 5 riti tibetani ben descritti da Kelder nel suo opuscolo iniziano a godere di grande notorietà a partire dagli anni ’70 e a tutt’oggi sono veramente tante le persone che testimoniano la loro efficacia.
Una nota fondamentale è quella della costanza. Come per ogni obiettivo da perseguire, è proprio la costanza che premia. Questi esercizi devono essere compiuti ogni giorno e occupano un lasso di tempo relativamente breve che ognuno di noi è in grado di ritagliarsi a fronte di tali benefici: bastano dieci minuti.
Si consiglia di prestare attenzione o rivolgersi ad un istruttore se si avessero problemi fisici specifici. Gli esercizi si basano sullo yoga tradizionale tibetano dunque si prefiggono innanzitutto uno stato di benessere psichico, di equilibrio energetico ed emotivo che va poi a riflettersi sullo stato fisico. Vengono stimolati, con i 5 riti tibetani, tutti i punti chakra, rinforzando anche a livello muscolare tutta la capacità di movimento del nostro corpo, la capacità distensiva e di flessibilità, anche del respiro, riuscendo ad agire anche sullo stato del nostro umore.
Gli esercizi devono essere eseguiti in serie perché hanno una loro consequenzialità ben precisa e ogni esercizio va ripetuto per 21 volte. E’ bene eseguirli appena svegli, sempre a stomaco vuoto e a piedi nudi in modo da aumentare al massimo potenziale la recettività. La cosa migliore sarebbe eseguirli con una persona già esperta o qualificata.
I 5 riti tibetani:
Primo tibetano
In piedi, divaricando leggermente le gambe e poggiando bene i piedi a terra, aprite la braccia rivolgendo il palmo verso il basso: eseguire 21 giri in senso orario concentrandovi sui piedi ancorati saldamente a terra.
Secondo tibetano
Mettetevi sdraiati supini, con le braccia lungo il corpo e il palmo delle mani verso terra. Inspirate e sollevate contemporaneamente le gambe senza piegarle, con i piedi a martello, sollevate un poco anche le spalle e il collo. Espirate e abbassate gambe, collo e spalle.
Terzo tibetano
Mettetevi in ginocchio reggendovi sulle dita dei piedi e sollevando il tallone, mantenete il busto eretto mettendo le mani sui glutei, gomiti all’indietro e spalle abbassate. Ispirate cercando di inarcare più possibile la schiena e facendo andare all’indietro il collo, mantenendo la posizione con il bacino. Ritornate nella posizione di partenza espirando.
Quarto tibetano
Mettetevi seduti con le gambe tese in avanti, il busto mantenuto in posizione eretta, mani lungo il corpo con le dita rivolte in avanti. Ispirate e portate il bacino verso l’alto sollevandovi con le mani e tenendo i talloni e tutto il piede ben ancorato a terra, fino a formare come un ponte, raggiungete un punto massimo di tensione. Espirate e tornate nella posizione iniziale.
Quinto tibetano
Mettetevi supini e con l’aiuto delle braccia tese con i palmi ben appoggiati a terra cercate di alzare il corpo mantenendo l’appoggio sugli avampiedi come a formare con il pavimento un triangolo dove braccia e gambe rimangano tese. Stendete una gamba alla volta ed espirando abbassate il bacino cercando più possibile di inarcare la schiena, mento verso l’alto. Ispirate mentre appiattite la schiena sempre appoggiandovi solo sull’avampiede.
Secondo il testo di Kelder, per alcuni questi 5 riti tibetani danno immediato sollievo guarendo da squilibri e liberando da blocchi energetici pregressi, per altri ci vuole più tempo. In ogni caso senza promettere l’immortalità o la guarigione da patologie specifiche è un ottimo modo per fare movimento, trovare un po’ di tempo per se stessi, liberarsi dall’ansia e, in linea generale, stare meglio.