Forse ci sono giornate già segnate sulla linea del destino, proprio mentre si consumava la tragica vicenda del bambino morto nel vano ascensore di Roma, a chilometri di distanza, nelle acque antistanti il litorale sardo, un’altra vicenda drammatica e sconcertante: una bambina morta al mare mentre stava nuotando accanto al padre.
Bambina morta al mare: cos’è accaduto.
Erano circa le 17.30 di un pomeriggio d’estate e i bagnanti affollavano numerosi le acque cristalline antistanti Santa Margherita di Pula in provincia di Cagliari. Letizia, una bimba di 11 anni, è con il padre. Vicino a loro c’è uno yacht di 14 metri che da diversi giorni arriva fino a circa 50 metri dalla riva, facendo manovra e ormeggiando lì. Diverse persone, bambini, ragazzi ma anche adulti, ne approfittano per fare qualche tuffo dalla poppa.
La dinamica è ancora da accertare in modo definitivo, non si è certi infatti se i motori del natante fossero ancora accesi oppure lo yacht sia stato messo in modo successivamente e, in questo caso sarà da verificare se inavvertitamente o con intenzione effettiva di andarsene dall’ormeggio. Pare che il mezzo abbia fatto un giro su se stesso e incrociato così i bagnanti che si erano tuffati.
Anche la piccola Letizia si tuffa con il padre e, in quell’attimo fatale, l’elica in movimento attira verso di sé risucchia, inesorabilmente, la bambina morta al mare subito dopo. Le pale dell’elica hanno dilaniato il corpo di Letizia, ferendola alla testa e al busto.
Non si sa ancora se, a muovere l’imbarcazione, sia stato il proprietario dello yacht, un 59enne ex campione di windsurf, o un’altra persona presente sul natante. Immediatamente però è stato chiaro a tutti ciò che stava succedendo.
Una chiazza di sangue segnava per sempre il destino di una bambina morta al mare.
Anche il proprietario dello yacht, vedendo la macchia di sangue in acqua, si è gettato subito in soccorso della piccola che è stata portata a riva avvolta da un asciugamano, in attesa dei soccorsi, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare se non constatare il decesso della bambina morta al mare, in un giorno che doveva essere pieno di gioia e spensieratezza per la sua vacanza.
Il proprietario dello yacht, sotto shock, si sarebbe poi allontanato con l’imbarcazione verso il largo e sarebbe stato poi raggiunto dalla Guardia Costiera che lo ha scortato fino al porto di Marina Piccola di Cagliari dove è stato sequestrato il mezzo. Pende su di lui un’accusa di omicidio colposo e probabilmente proprio un senso di colpa che mai nessuna pena potrà lenire.
La tragedia di una bambina morta al mare: si poteva evitare?
Tragica fatalità o tragedia che si poteva evitare?
Gli interrogativi sono molti e qualche bagnante sostiene di sentirsi responsabile per non aver avvertito subito la Guardia Costiera della presenza dello yacht che già da alcuni giorni ormeggiava così in prossimità della costa. Sussiste il pericolo e dunque il divieto, nelle zone di balneazione, di avvicinarsi così tanto al litorale, proprio per scongiurare tragedie di questo tipo. Purtroppo le regole sono spesso disattese e considerate “prudenza esagerata”, “precauzione eccessiva” ma non è mai così.
Davanti alla tragedia però ogni giudizio diventa vano e siamo vicini alla famiglia di Letizia, una bambina morta al mare che doveva farla solo divertire, siamo vicini al padre distrutto che si è visto portato via così una figlia sotto gli occhi impotenti.
Fonte: Tgcom24