E’ davvero possibile partorire senza dolore? Direttamente dall’Inghilterra arriva il parto indolore, in via sperimentale grazie all’autoipnosi. Pensate sia impossibile partorire con un effetto simile a quello dell’analgesia? Scoprite le novità in arrivo.
Partorire senza dolore: Com’è possibile?
Dall’estero arriva la conferma che è possibile partorire senza dolore, grazie alla tecnica di autoipnosi, un metodo che sarà proposto a 800 future mamme che partoriranno presso il Royal Blackburn Hospital e al Brunely General Hospital in Gran Bretagna.
Un progetto finanziato dal sistema sanitario britannico che desidera proporre a tutte le future mamme, questo metodo alternativo chiamato Hypnobirthing, per contenere il dolore del travaglio. L’obiettivo imposto da questo progetto è quello di ridurre l’utilizzo dei farmaci anestetizzanti largamente utilizzati tra le mamme moderne.
Considerate che il 60% delle donne inglesi partorisce solo con analgesia epidurale, il dato fa riflettere e per questo si sta pensando a nuove alternative.
Partorire senza dolore: Sarà possibile anche in Italia?
Presso l’Ospedale di Ciriè a Torino, ha attivato un nuovo progetto aziendale che vuole proporre a tutte le future mamme, la possibilità di seguire un corso di autoipnosi. Esperti del settore aiuteranno le donne a imparare a gestire l’ansia e ad allontanare il dolore, grazie allo stesso metodo proposto alle mamme straniere.
L’autoipnosi è un metodo alternativo che permetterà alle donne di poter gestire senza ansie e dolori il parto naturale. Per saperne di più e ricevere consigli, rivolgetevi al Ciics, Centro italiano di ipnosi clinica e sperimentale (www.ciics.it), alla Sii, Società italiana di ipnosi (www.societaipnosi.it) e all’Amisi, Associazione medica italiana per lo studio dell’ipnosi (www.amisi.it).
Come funziona l’aiuto con l’ipnosi?
Ogni seduta ha una durata di massimo trenta minuti, la tecnica di autoipnosi si può imparare durante il corso della gravidanza o direttamente in sala parto. In quest’ultimo caso sarà un’ostetrica formata a guidare la donna a seguire le tecniche di auto controllo che aiutano realmente.
E’ molto importante sapere che l’induzione allo stato d’ipnosi ha una durata di tre minuti. I risultati migliori si ottengono quando la motivazione a non provare dolore è elevata, in caso contrario i risultati dell’autoipnosi, in alcuni casi tardano ad arrivare.
L’unica accortezza è di non seguire un corso o delle tecniche di autoipnosi in sala parto, nel caso in cui si utilizzano antidepressivi e psicofarmaci.
In sostanza viene sfruttata la tecnica di rilassamento rapido per indurre la futura mamma a raggiungere un’ipnosi leggera. Infatti, la donna rimane sveglia e vigile e l’aiuto è rivolto solo alla diminuzione di stress e dolore durante le contrazioni.
Partorire senza dolore grazie all’autoipnosi, la sensazione non è diversa da quella che si prova prima di addormentarsi o di quando si sogna a occhi aperti, l’unica differenza è che non è uno stato spontaneo ma pilotato. E’ consigliabile iniziare a imparare la tecnica dal terzo trimestre di gravidanza, meglio se con un operatore che provoca la prima induzione ipnotica e poi insegna alla mamma come farlo da sola.
Ogni futura mamma deve impegnarsi ed esercitarsi a casa per padroneggiare al meglio il gesto ipnotico. In alcuni casi il trattamento prevede una preparazione più lunga ( con massimo 10 incontri) dove l’operatore insegna a comprendere la respirazione, le visualizzazioni, il rilassamento muscolare e alla fine porta le future mamme ad essere autonome nel procurarsi l’ipnosi con un gesto concordato.
Quali sono i benefici per la mamma?
Grazie all’ipnosi si possono calmare i tipici stati d’ansia, stress e paura che si presentano prima del parto. Con la giusta preparazione e consapevolezza, la donna prova meno dolore e ha meno bisogno di utilizzare farmaci. La motivazione è semplice, l’essere umano è predisposto a utilizzare la parte razionale del cervello, con l’aiuto dell’ipnosi, l’attività celebrale viene spostata nell’emisfero della creatività, che aumenta la produzione di endorfine.