La moda di farsi tatuaggi è ormai universalmente diffusa e trasversale rispetto a culture e tradizioni. Spesso il tatuaggio viene praticato per segnare un momento importante della propria vita, per questo succede spesso che una mamma che ha appena avuto un bambino voglia farsi un tatuaggio, magari dedicato al bébé, ma
le mamme con tatuaggi possono allattare tranquillamente?
Stando alla Leache League Italiana, che promuove l’allattamento materno, “qualsiasi persona deve prima di tutto accertarsi delle condizioni igienico-sanitarie in cui opera il tatuatore che deve essere un professionista autorizzato. Il tatuaggio è praticato con un apparecchio provvisto di aghi che penetrano nella pelle anche se per pochi millimetri e possono dar luogo ad infezioni locali o sistemiche se non adeguatamente sterilizzati.
Allo stesso modo la mamma deve provvedere lavando con acqua e sapone neutro il tatuaggio, non togliendo le croste e riparandolo dal sole.” Queste sono norme igieniche di base che dovrebbero seguire tutti e comunque; in caso contrario, e se il tatuatore non rispetta tutte le precauzioni, vi è il pericolo di trasmissione anche di malattie importanti quali epatite, tetano e Hiv.
E’ chiaro che una mamma con tatuaggi che allatta dovrà sottostare in modo ancora più rigido e attento alle stesse regole se intende farsi un tatuaggio nel periodo di allattamento.
Sempre la Leache League sostiene che a volte si suggerisce alle mamme di aspettare almeno fino al primo compleanno del bambino prima di praticarsi un tatuaggio, più che altro per dare al proprio corpo la possibilità di riprendersi completamente dal parto. Non è però un’indicazione vincolante né limitante di per sé.
La pensava diversamente il giudice australiano che ha impedito e sentenziato ad una mamma con tatuaggi di allattare il suo bimbo dopo che aveva deciso di praticarsi un tatuaggio nuovo durante il periodo di allattamento del piccolo.
La corte federale ha inviato un’ingiunzione alla ventenne mamma con tatuaggi per impedirle legalmente di allattare suo figlio.
Il giudice ha motivato la sentenza sottolineando che aver praticato il tatuaggio poteva esporre il piccolo di 11 mesi ad un inaccettabile rischio di poter contrarre un’infezione da Hiv, non curante del fatto che la mamma avesse anche effettuato un test risultato negativo e che il tatuatore scelto fosse perfettamente in regola con tutte le norme locali.
Il giudice ha sentenziato che tutti queste evidenze fossero inconcludenti e la mamma con tatuaggi non potesse più allattare il bambino.
Il rischio, inspiegabilmente, è stato giudicato troppo elevato a dispetto di tutte le precauzioni prese. La sentenza pare che sia stata viziata, senza ombra di dubbio, da una controversa vicenda di affidamento e custodia intentata dall’ex-compagno della mamma con tatuaggi, papà del piccolo.
Pare che questi abbia voluto mettere in risalto la pratica del tatuaggio fatta dalla mamma per evidenziare il rischio di incolumità del figlio e poter così dar seguito ad una limitazione o addirittura una conclusione dell’affidamento materno, da qui la decisione del giudice.
Malgrado le evidenze supportate anche da diverse associazioni, del beneficio dell’allattamento materno rispetto al rischio, infinitesimale e ben gestito dalla mamma, di poter contrarre infezioni da trasmettere al figlio attraverso il tatuaggio, questa prima fase del processo si è conclusa con il
“divieto di poter allattare da parte della mamma con tatuaggi”.
Tutto questo senza valutare anche le implicazioni psicologiche che coinvolgono il minore e la non retroattività di un’eventuale rivisitazione della sentenza a favore della mamma che, al momento, cerca comunque di mantenere attiva la possibilità di poter riprendere l’allattamento.
Un’esperta di allattamento, la dottoressa Karleen Gribble, della scuola per ostetriche all’Università di Sidney, ha dichiarato che la decisione è stata “completamente folle”, inoltre potrebbe creare precedenti pericolosi da poter manipolare.
In questi giorni sarà rivista la causa in appello e ci auguriamo che vi sia un clima di maggior serenità e obiettività a riguardo di questa giovane mamma.
Fonte: Telegraph