Questa è la storia di Valentina Maureira, ragazza cilena malata di fibrosi cistica, che si era rivolta alla presidente Bachelet (prima presidente donna Cileno, in carica fino a marzo 2010) per cercare di ottenere la morte per eutanasia.
La ragazza però, dopo la richiesta di morte per eutanasia , aveva ricevuto centinaia di messaggi di solidarietà ed era tornata sui suoi passi.
Valentina Maureira aveva 14 anni e da anni ormai soffriva di fibrosi cistica, una malattia genetica autosomica recessiva che coinvolge differenti organi interni, è riconducibile all’anomalia nell’escrezione del cloro, normalmente mediata dalla proteina codificata dal gene CFTR.
Tale anomalia porta alla secrezione di muco molto denso e viscoso e quindi poco scorrevole con la conseguente ostruzione dei dotti principali, i quali essendo chiusi provocano diversi sintomi dolorosi: comparsa di infezioni polmonari ricorrenti, insufficienza pancreatica, cirrosi epatica ed ostruzione intestinale.
Questo tipo di malattia, essendo in uno stadio molto avanzato, nella ragazza causava enormi sofferenze fisiche e psicologiche.
Stanca di tanto dolore, Valentina aveva postato un video su Facebook in cui chiedeva di poter parlare con la presidente cilena Michelle Bachelet per cercare di ottenere la morte per eutanasia.
Non essendo legale nel suo paese la «dolce morte» , la presidente Bachelet era l’unica persona in grado di autorizzarla a poter perpetuare il suo intento.
La richiesta della ragazza però non era rimasta sospesa, infatti in tempi effettivamente celeri era riuscita ad incontrare la Bachelet e altri membri del governo cileno, che l’avevano in parte rincuorata con la notizia di sempre nuove e avanzate ricerche per cercare di debellare la malattia,. Tuttavia avevano chiarito alla giovane il fatto che lo Stato Cileno niente poteva per assecondare la sua decisione perché , stando alla legge, si sarebbe trattato di un omicidio vero e proprio.
Dopo aver ricevuto migliaia di messaggi di solidarietà dal web, dalla carta stampata ed aver parlato con altri giovani malati che soffrivano come lei, la ragazzina si era convita che poteva ancora combattere con onore la sua battaglia contro la malattia e aveva cambiato idea.
La giovane aveva asserito infatti, durante un’ intervista ad un giornale cileno “El Mercurio”, che dopo aver parlato con diverse persone che stavano vivendo il suo stesso calvario era pronta a tornare su i suoi passi e a cambiare idea.
Ma purtroppo è di poche ore fa la notizia che Valentina non c’è l’ha fatta, ha perso la sua battaglia contro la fibrosi cistica. La ragazzina cilena, proprio nel momento in cui aveva deciso di tenere duro e combattere per riprendersi la sua vita è morta.
E’ sempre doloroso parlare di morte, lo è ancor di più se questa è legata ad una ragazza così giovane, che se ne andata tra mille sofferenze e dolori a cui lo stato terminale della malattia l’ aveva ridotta.
La famiglia ringrazia tutti quelli che sono stati vicini a Valentina, con un messaggio, un pensiero, una parola, e hanno fatto sì che la ragazza allungasse il suo percorso terreno ancora di qualche mese, combattendo il demone della malattia e rinunciando a credere che l’eutanasia potesse essere la sola strada possibile.