Assistere al parto è un’esperienza totalizzante anche per chi diviene semplice “spettatore non pagante” dell’evento.
Assistere al parto. Qualche consiglio
Nella vita di ogni donna la maternità, e dunque il parto principalmente, diventa lo spartiacque di due momenti assolutamente distinti tra loro: un punto di non ritorno, un giro di boa.
In quegli attimi tutto si amplifica, tutto rimbomba con una forza maestosa: dolore, sofferenza, paura, ma anche gioia, immensa felicità, un traguardo che finalmente si tocca, e si guarda negli occhi, quegli occhi che hai aspettato di vedere per 40 lunghissime settimane.
Assistere a questo momento è davvero uno spettacolo appagante sia per il compagno (o la compagna in tempi di referendum per matrimoni gay), che per un’altra persona intima, quale può essere la mamma, la sorella, la migliore amica della partoriente.
Ma assistere al parto, che sia esso cesareo o naturale, deve tenere in considerazione di alcune cose
Ecco qualche consiglio per chi vuole assistere al parto.
Quasi sempre le donne che partoriscono sanno bene e con grande anticipo chi vorranno al loro fianco per assistere al parto.
In genere la scelta oscilla tra il partner e la mamma, magari preferita perché meno impressionabile di un uomo (che infatti in questi casi “sveste” i panni del sesso forte per mettere quelli della “pecorella impaurita”!)
Che sia il marito o una donna di cui ci si fida, la persona che starà accanto alla futura mamma per assistere al parto deve tenere bene a mente questi suggerimenti:
- Capire la futura mamma
La persona che vorrà assistere al parto dovrà conoscere la mamma, per interpretare i suoi sentimenti e i suoi desideri.
Capirà dunque al volo se e quando vorrà essere distratta, o se invece dovrà stare in religioso silenzio.
Ci sono donne che a causa dello stress infatti si scuriscono a causa dell’umore nero, altre che invece cercano proprio compagnia anche durante quei terribili momenti di dolore: starà alle “assistenti” capire come e cosa fare, e in caso di mancanza di aiuto, non si dovranno offendere se sarà proprio la puerpera a chiedere di andar via, anche solo per qualche momento!
- Corso preparto
Se non un vero e proprio corso, chiunque vorrà assistere al parto dovrebbe avere ben chiari i fondamenti principali di fisiologia: le fasi del travaglio, del parto, dell’espulsione, le posizioni per alleviare il dolore, e possibilmente i massaggi da potere praticare alla puerpera per allentare la tensione e la sofferenza.
Se è possibile sarebbe un’ottima idea portare della musica, una bevanda, insomma qualcosa che lenisca il dolore e rilassi la donna (in questi casi ci si può informare con anticipo di cosa è possibile o non è possibile fare in sala parto chiedendo alla struttura scelta per l’evento).
- Gli altri
Inutile dire che al di là della porta della sala parto si accalcheranno parenti e amici pronti a fare gli auguri e a cercare somiglianze e pregi del nuovo nato, oltre che a sciorinare esperienze pregresse catastrofiche o idilliache a seconda dell’indole dell’ospite!
In questi casi la persona che vorrà assistere al parto potrebbe fare da “cuscinetto” tra la mamma e gli ospiti.
Potrebbe servire ad esempio fare l’elenco delle persone in sala d’attesa per sottoporla alla partoriente una volta superato il momento topico.
Inoltre la persona scelta dalla mamma per assistere al parto potrebbe essere d’aiuto in casi di sovraffollamento, facendo presente a tutti che qualsiasi cosa viene loro detta è sempre e soltanto per il benessere della mamma e del nascituro, vista l’importanza del momento.
In caso di parto cesareo assistere al parto diventa un’incombenza ben diversa rispetto al parto naturale.
Innanzitutto non tutte le strutture ospedaliere danno l’autorizzazione a personale non medico di entrare in quella che non è più una sala parto ma una sala operatoria a tutti gli effetti.
Che sia per un cesareo programmato o d’urgenza inoltre la persona che volesse assistere al parto dovrà tenere ben presente di dover essere preparato a tutto.
Infine, appurato che il parto cesareo è molto più veloce del naturale (meno di 20 minuti) è più importante di assistere al parto tutta l’assistenza postuma all’evento in sé.
Infatti dopo essere uscita dalla sala operatoria la mamma potrebbe necessitare di tutta l’assistenza per riprendere le sue normali azioni fisiologiche, dopo un intervento chirurgico con una conseguente sutura.