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Preoccupazioni dei genitori: Manuale per gestire i figli

di Dott. Giuliano Gaglione

29 Aprile 2011

Aiuto, mio figlio ha ingoiato un bottone” è il titolo del libro della Dottoressa Lara Zibner, Pediatra d’Urgenza ma anche scrittrice, attraverso il quale vengono suggerite tutte le possibili reazioni che i genitori devono manifestare nel momento in cui i loro figli lamentino dei sintomi.

L’autrice afferma di aver accettato il consiglio del marito di mettere, nero su bianco, delle linee guida su come relazionarsi a delle patologie infantili che vanno da “abrasione” a “zoppicamento” visto che il coniuge ascoltava costantemente le lamentele della Dr.ssa concernenti il fatto che i genitori dei suoi “piccoli pazienti”, lasciandosi trasportare dall’ansia e dalle preoccupazioni, non riuscivano a capire che alcune malattie come una semplice febbre non sono oggetto di paura né tantomeno fonte di pericolo.

Allora, premessa importante è quella di capire se in realtà queste sintomatologie siano reali o frutto della fantasia: alzi la mano chiunque abbia simulato un mal di pancia pur di rimanere a casa un giorno, saltando la fatica di una giornata scolastica! (ecco, il mio arto superiore si è elevato in automatico!).

A tal punto la Dr.ssa Zibner consiglia a tutti i genitori di mantenere la calma evitando le preoccupazioni dettate dall’ansia che potrebbero da un lato indurre ad ingigantire il problema perdendo quindi la lucidità nell’affrontarlo in una maniera quanto più razionale possibile, ma dall’altro questo stato di allerta, soprattutto se prolungato in situazioni non sempre allarmistiche, potrebbe influenzare il temperamento dei loro piccoli diventando così essi stessi dei soggetti ansiosi e timorosi nei confronti di situazioni che oggettivamente non dovrebbero destare eccessiva preoccupazione.

Una volta ripristinata una situazione di quiete, è bene analizzare ed approfondire le sintomatologie espresse dal bambino attraverso il testo, al fine di trovare dei metodi idonei alla sua cura; ciò non toglie che se non ci si sente sicuri al 100% è preferibile rivolgersi a servizi specializzati: anzi in situazioni di emergenza è assolutamente consigliato rivolgersi a pediatri o medici di fiducia.

Nel momento in cui viene chiesto all’autrice di designare chi reagisca meglio al pericolo tra la mamma , il papà o la tata, ella afferma che queste ultime, se dotate di una significativa esperienza, sono talmente impegnate nel proteggere i piccoli che finiscono per essere davvero in grado di occuparsi di loro in maniera competente mentre a volte i genitori sono distratti da altre attività quali la pulizia, la cucina e quant’altro.

Inoltre, continua la Dr.ssa, non possono essere redatte delle statistiche ben precise per conferire la “Palma d’oro” alla preoccupazione, dato che ogni famiglia è un ente a sé stante, per cui si creano delle dinamiche coniugali assolutamente soggettive all’interno delle quali non è semplice spesso definire con oggettività chi tra l’uomo e la donna è il “preoccupato per eccellenza”.

A mio avviso considero questo libro una vera e propria “genialata” in quanto sono il primo a dire che “l’ansia gioca brutti scherzi” soprattutto perché offusca a volte in maniera inimmaginabile la sfera cognitiva; quindi questo libro ha una “doppia valenza magica” sia perché potrebbe permettere di alleviare in un batter d’occhio le preoccupazioni genitoriali, sia perché potrebbe permettere di smascherare bambini furbetti che mettono in atto degli escamotages per svignarsela dalle incombenze scolastiche.

 

 

 

 



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