C’è un gioco che sembra si stia diffondendo in rete e potrebbe coinvolgere teenager di tutte le nazionalità: si chiama Gioco delle 72 ore
Il Gioco delle 72 ore l’ultima bravata per teenager in cerca di brivido.
Sembrerebbe essere popolare in Francia, ma si sa la rete non conosce confini, e in barba a Shengen e a tutte le barriere nazionali, potrebbe diventare l’ultimo gioco che dovranno contrastare i genitori di ragazzini in cerca di un po’ di brivido.
Il gioco delle 72 ore consiste nello sparire per 3 giorni senza lasciare traccia.
Il Game of 72 appunto, una sola regola: rendersi irrintracciabili per questo numero di ore, per buona pace delle palpitazioni di mamma e papà.
L’esistenza di questo gioco folle è venuta alla luce quando una ragazzina di 13 anni, chiamata Emma dalla stampa francese, non ha dato notizie di sé per 3 lunghissimi giorni, riapparendo come se niente fosse successo in casa, tra le lacrime dei genitori che non sapevano più cosa fare.
Secondo la stampa Emma avrebbe letto in rete di questo gioco “12, 24, 72” e ha deciso di testarlo personalmente.
L’indomani di questa scoperta, il giovedì 23 aprile scorso la ragazzina non è andata a scuola e ha staccato il suo cellulare.
“Sono stata in giro – racconta Emma alla rivista Europe 1 – avevo rubato le chiavi a mia madre e quando la vedevo uscire di casa io rientravo, mi lavavo, mangiavo, e sparivo prima che tornasse”.
Potete immaginare come si sia sentita la madre della giovanissima durante queste 72 ore di gioco.
Una volta riapparsa Emma però ha ritrattato: “Pensavo fosse divertente all’inizio, ma alla fine ho capito che era un gioco ridicolo”.
Ridicolo, intanto le persone coinvolte, i genitori in primis hanno passato giorni interminabili di terrore.
La mamma di Emma ha temuto persino di non poter più riabbracciare la figlia.
E’ successo anche in gran Bretagna, dove due teenagers, Siobhan e Sammy Clarke hanno inscenato lo stesso gioco, dopo averlo conosciuto in rete.
Dopo aver marinato la scuola venerdì scorso, le due sono sparite nel nulla.
Grazie ad un’imponente spiegamento di forze, già all’opera per cercare un terzo ragazzo 22enne, la polizia dell’Essex (sud est del Regno Unito), ha ritrovato tutte e tre i ragazzi a circa 20 miglia da casa, sani e salvi.
Anche loro stavano mettendo in scena il gioco delle 72 ore (Fonte: Mirror.co).
Insomma adesso c’è pure da dubitare quando scompare un ragazzino senza lasciare traccia.
Se prima il primo pensiero era il rapimento, la fuga, un incidente, adesso i genitori, e la comunità tutta, perché quando sparisce un ragazzino si mobilita una macchina di autorità, forze dell’ordine e opinione pubblica che deve per forza essere coinvolta, tutti devono fare i conti con un gioco idiota da ragazzini in cerca di emozioni forti.
Diffondere questa notizia è purtroppo sempre difficile: da un lato c’è il dovere di cronaca, che impone una sensibilizzazione per non sottovalutare una informazione, un fatto.
Dall’altro c’è il rischio emulazione, che potrebbe diventare il boomerang alla diffusione.
Il consiglio che si può dare in questi casi è di fare molta attenzione, e di cercare il modo giusto per sensibilizzare i figli a non fare sciocchezze simili, non solo per non dare preoccupazioni inutili ai genitori, ma anche per evitare allarmismi generali che coinvolgano la comunità, e soprattutto, cosa importantissima, evitare che per colpa del gioco delle 72 ore si abbassi la guardia nel giudicare sparizioni reali come conseguenza di un gioco da ragazzi.