Un gesto di solidarietà che andrebbe insegnato nelle scuole, quello che la scorsa settimana hanno compiuto una cinquantina di bambini di Quinta elementare di un paesino del Sud Italia, per restare vicini al compagno in sedia a rotelle.
Bambino disabile non può salire in bus. Deve rinunciare alla gita.
E’ accaduto a Morelli di Trenta, paese in provincia di Cosenza, dove tutti gli alunni delle classi quinte di una scuola elementare avrebbero dovuto partecipare ad una gita d’istruzione in provncia di Lecce.
Il giorno della partenza era stabilito, e all’ora concordata tutti i 48 alunni, 10 anni circa a testa, si sono riuniti davanti al pullman per la partenza.
Tutti erano in trepida attesa, eccitati per questa esperienza collettiva. Tutti compreso Gabriele, un bambino disabile in sedia a rotelle che frequenta la scuola, e che insieme con i suoi 13 compagni di classe avrebbe partecipato alla visita.
Ovviamente gli insegnanti avevano fatto presente agli organizzatori che con la scolaresca c’era un bambino disabile in carrozzella, e dunque tutto, in teoria, era pronto.
Purtroppo però al momento della partenza ci si accorge che l’autobus che avrebbe dovuto accompagnare i ragazzini non era provvisto di pedana che consentiva a Gabriele di salire e scendere, quei 4 gradini che lo dividevano dalla gita erano insormontabili.
Il papà del bimbo disabile allora interviene: senza un adeguato mezzo per Gabriele è impossibile partecipare alla gita e fa per andar via.
In quel momento i suoi compagni decidono: se Gabriele non viene non andiamo neanche noi.
Ed ecco che quei 13 ometti di 5^ elementare stabiliscono che nessuno di loro salirà su quel bus.
La decisione era ovviamente stata concordata con i genitori, che in seduta plenaria, all’alba e davanti ai cancelli di una scuola hanno preferito solidarizzare con il compagnetto in sedia a rotelle.
Ma non è finita: contagiati da questo gesto tutti e 48 i bambini rinunciano alla gita, mentre insegnanti e dirigente scolastico tentano di risolvere la questione seduta stante.
Dopo un lungo giro di telefonate per cercare un autobus adatto alle esigenze di tutti, e dunque anche di Gabriele, si scopre che in tutta Cosenza non esiste autobus con pedana che possa accogliere una sedia a rotelle e fare itinerari a lunga percorrenza.
Questo è quanto avviene in un paese di una nazione che partecipa al G8: non c’è un autobus per mandare un bambino in sedia a rotelle in gita.
La preside Filomena Lanzone tiene a precisare che al momento dell’organizzazione era stata inviata lettera ufficiale affinchè si tenesse conto delle esigenze di Gabriele, ma evidentemente qualcuno non ha considerato che anche un solo bambino avrebbe decretato la decisione unanime di cancellare la gita.
La dirigente infine afferma: ” Il viaggio non è stato annullato, ma solo rinviato in attesa di risolvere il problema”.
Se lo merita Gabriele e se lo meritano tutti i suoi compagni che hanno dato un esempio a tutti gli adulti.
Fonte: Gazzetta del Sud