La separazione è nell’immaginario comune la fine, netta e determinata, di una storia d’amore. La separazione con figli segna, ancor di più, la fine di una condivisione familiare ovvero di un percorso di appartenenza e coesistenza della vita: mamma, papà e bambini smettono di vivere insieme e di condividere il quotidiano.
Quando a separarsi sono mamma e papà, i figli si trovano costretti a “partecipare” ad un lutto emotivo serio e gravoso.
Madre e padre debbono considerare che il bambino cresce facendo affidamento sui genitori intesi come nido, rifugio o casa, in questo senso mamma e papà sono per il piccolo un unicum intangibile; per un bimbo è, perciò, difficile comprendere, metabolizzare e sintetizzare la rottura dell’unione familiare.
“Perché?” – nella separazione con figli il bambino chiederà all’adulto delle spiegazioni semplici ed esaustive che possibilmente lo discolpino e, allo stesso tempo, lo rassicurino.
“Che razza di mamma sono?” – nella separazione con figli l’adulto, da parte sua, vacillerà dinnanzi ad ogni “Perché?” del bambino;
con costanza e dolore, si sorprenderà spesso a chiedersi se da genitore (da madre o da padre) ha fatto, sta facendo o sta per fare la cosa giusta.
Ma ragioniamo con ordine e senza stereotipi:
“La separazione è nell’immaginario comune la fine, netta e determinata, di una storia d’amore“
Questa la frase con cui abbiamo aperto il nostro scritto, ed è vero che la separazione viene percepita dal mondo (cioè dalla famiglia e dalla società) come una rottura, una fine ed una chiusura. Ma la separazione è anche un inizio e, così intesa, porta in sé l’accezione positiva della liberazione:
la separazione è la scelta personale e cosciente di seguire il cuore, di assecondare i sentimenti, di non restare vittime o schiavi di un amore che è finito.
Considerata sotto questa luce positiva, la separazione con figli è persino un’opportunità che i genitori danno ai bambini di crescere in un’atmosfera serena e non inquinata dall’ipocrisia, dal dolore, dalla menzogna e dal rancore. Mamma e papà, in questo senso, sono quella “razza” di genitori capaci di prendere coscienza di se stessi e capaci di salvare i figli dalla trappola di una “famiglia di plastica”.
Nell’evoluzione della vita evolvono anche i sentimenti e si ama, si odia, si desidera, si affronta, si patisce e si gioisce in modo sempre diverso. La separazione con figli non è una tragedia, ma è un avvenimento della vita determinato dalla fisiologica mutazione dell’essere umano e dell’amore. Accettare che i percorsi dell’amore non siano prevedibili significa ammettere che l’uomo è cuore e sentimento ovvero possiede una parte emotiva non sempre “controllabile” e non sempre “gestibile”.
Volendo ragionare per provocazioni, potremmo dire che il genitore ha il dovere di non intrappolare i figli in un rapporto familiare inficiato dal dolore e capace di renderli vittime di un “amore terminale”
E’ giusto, però, dire che è compito di mamma e papà quello di accompagnare i bambini nella comprensione della separazione. Solo i genitori possono, unitamente, rompere il luogo comune della separazione intesa come fine, rottura e perdita.
Se i bambini (parte integrante della separazione con figli) divengono parte di un processo di liberazione allora l’addio tra mamma e papà assume i contorni di una rinascita, di una ripresa, di un rinnovamento di vita. Così è più facile percepire i benefici della fine di un amore.
Nella separazione con figli va minimizzato lo scontro tra madre e padre ovvero va tutelato il ruolo genitoriale:
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maggiore è il contrasto genitoriale, maggiori saranno le ripercussioni emotive sui bambini;
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più intenso sarà il disagio dei figli e più acuti risulteranno i sensi di colpa degli adulti!
Quindi, per affrontare una separazione con figli senza farsi dilaniare dai sensi di colpa, è corretto scindere l’amore uomo – donna dall’amore genitore figlio:
- occorre limitare il terreno di scontro al solo rapporto personale uomo-donna, isolando l’amore genitore-figlio che deve rimanere sempre incolpevole.
Nella separazione con figli ai bambini va detta tutta la verità?
I bambini piccoli 0 – 12\14 anni hanno bisogno di verità proporzionate alla loro sensibilità e coscienza. Quando si affronta una separazione i figli piccoli hanno bisogno sopratutto di rassicurazioni.
In primis, per rassicurare i figli in corso di separazione familiare, è consigliabile non demonizzare l’altro genitore, non imputare all’uno o all’altro adulto una colpa che non potrà mai essere espiata e non estromettere mai un genitore dalla vita del bambino (ciò, ovviamente, eccetto rari casi di pericolosità).
A fronte di una separazione i genitori tornano ad essere donna e uomo e in quanto tali, individui single, debbono ricostruire, ognuno per suo conto, un equilibrio personale. Tuttavia si rimane mamma e papà anche dopo la fine di un amore, nel rispetto del ruolo genitoriale è indispensabile che la maternità e la paternità non siano lese.
- Maggiore è il rispetto del ruolo genitoriale e minori saranno i sensi di colpa, ciò perché massima sarà la serenità dei figli.
Anche nelle separazioni più conflittuali, mamma e papà dovrebbero conservare la capacità di orientare le loro scelte sui figli.
E’, inoltre, corretto ammettere che i bambini resteranno per sempre il ricordo vivo dell’amore familiare ed anche la memoria della sua fine.
Per accettare che i figli rappresentino anche il ricordo dell’altro (di colui che se ne è andato, che ci ha ferito, che ci ha tradito) bisogna, “semplicemente”, accettare che la vita è sempre frutto di una combinazione di bene e male ed a volte anche un dolore grande e una grandissima delusione può generare frutti meravigliosi.