Mangiare frutta dopo i pasti fa ingrassare? Si può mangiare? Sulla frutta si dice molto; i verbi che più sentiamo associati ad essa sono: fermenta, gonfia, fa ingrassare e la domanda che assilla la maggior parte delle persone che incontro è questa: mangiare frutta dopo i pasti fa bene o no? La risposta non è semplice. Dipende.
Prima di affrontare questo, parliamo innanzitutto della convinzione di alcune persone che la frutta faccia ingrassare, soprattutto se mangiata dopo i pasti.
Mangiare frutta dopo i pasti o lontano dai pasti non fa ingrassare, a patto che essa venga assunta in quantità moderate:
essa è composta da carboidrati semplici (detti zuccheri), ha grassi pressoché nulli e contiene poche calorie.
È consigliato mangiare frutta 2-3 volte al giorno e una porzione deve essere di 150-200 g, quindi, per intenderci, un frutto medio-grande (mela, pera, banana, arancia) oppure due frutti piccoli (kiwi o clementine). In generale i carboidrati vengono convertiti in grasso quando sono assunti in eccesso; l’organismo ricava l’energia della quale necessita utilizzando gli zuccheri provenienti dai carboidrati; tutto ciò che rimane inutilizzato, viene messo a deposito, sotto forma di adipe o grasso. Quindi, la frutta fa ingrassare solo se viene assunta in quantità molto alte, come avviene per quasi tutti i cibi; se nella giornata introduciamo con moderazione tutte le fonti di carboidrati (non solo frutta, ma anche pane, pasta, e altri cereali) e di grasso, l’organismo riuscirà ad utilizzarle tutte per ricavare energia e non rischieremo di mettere su grasso e quindi peso.
Chiarito il concetto che la frutta non fa ingrassare, ritorniamo alla domanda e alla risposta scritte all’inizio dell’articolo: mangiare frutta dopo i pasti fa bene oppure no? Dipende.
Vale la regola che è bene concludere un pasto con la frutta, perché è in questo momento che la frutta mette in atto le sue proprietà benefiche.
Mangiare frutta dopo i pasti è utile per diversi motivi:
Ci lascia un sapore dolce che eviterà che andiamo alla ricerca di altri dolci, come cioccolate o biscotti; questo aspetto è importante soprattutto per chi è a dieta e non può permettersi “calorie aggiunte” al pasto.
Aiuta la digestione; l’ananas, ad esempio, contiene la bromelina che aiuta il processo di digestione delle proteine.
Gli agrumi e il kiwi, grazie alla Vitamina C in essi presente, aumentano la quantità di ferro assorbito.
I frutti granulari come mela e pera aiutano a ripulire la bocca dai residui di cibo del pasto.
Ci sono pochi casi in cui è sconsigliato mangiare frutta dopo i pasti:
A coloro che hanno problemi digestivi; mangiare frutta dopo i pasti aumenta, anche se di poco, i tempi di digestione e può causare in questi soggetti gonfiori o dolori addominali.
Dopo un pasto molto abbondante, perché aggiungeremmo zuccheri a calorie in più.
Spesso nelle diete ipocaloriche è consigliato evitare di mangiare frutta dopo i pasti, in quanto considerando le 2-3 porzioni al giorno raccomandate dalle linee guida è bene rispettarle senza eccedere con le calorie; gli spuntini rappresentano un buon momento per inserire la frutta.
In conclusione, mangiare frutta dopo i pasti ha i suoi vantaggi e se non hai problemi a digerirla concludi al meglio il pasto; se decidi invece di mangiarla lontano dai pasti non stai commettendo un errore; puoi inserirla a colazione o come spuntino di metà mattina o di metà pomeriggio.
L’importante è consumare 2-3 porzioni moderate di frutta al giorno, non di più e non di meno.