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Scambio di Neonati in Culla: 45 Minuti di Panico per la Mamma

di Federica Federico

28 Marzo 2015

Lo scambio dei neonati in culla e dopo il parto è il peggiore degli incubi di ogni mamma in procinto di partorire; i baraccialetti identificativi che vengono stretti al polso del neonato subito dopo la nascita sono la “carta di identità” del bebè e concorrono a rendere i bambini certamente identificabili (essi rappresentano il primo presidio che limita e dovrebbe escludere ogni possibilità di scambio di neonati in culla).

 

Samantha e Nick Stuhlener lo scorso 6 gennaio hanno varcato le porte dell’ospedale privato di St. Vincent a Melbourne, Australia; stava per nascere Levi, il loro bambino.

Dopo il parto, come da protocollo, il bambino è stato sottoposto alle visite di routine e la mamma, insieme al papà, lo ha atteso in camera.

Si dice che quando nasce un bambino la mamma sia capace di imprimerne l’immagine nella mente già nei pochi, pochissimi minuti che seguono il parto ed è così che una madre riconoscerebbe il suo bimbo tra mille altri. Purché la mamma veda il suo piccolo, anche per poco, lo scambio di neonati dopo il parto diverrebbe, dunque, impossibile

scambio di neonati in culla

Ma quando a Samantha hanno portato il bambino la donna ha fatto una scoperta scioccante: il neonato condotto nella sua stanza, nelle tradizionale culletta delle nursery, non era il suo Levi. C’era stato uno scambio di neonati!

Levi e un altro bambino sono stati scambiati per 45 minuti, il figlio di Samantha Stuhlener si trovava per errore nella stanza di un’altra partoriente.

Dopo 45 “interminabili” minuti di ricerche i piccoli sono stati “identificati” e sono stati rimessi nelle mani dei rispettivi, naturali e legittimi genitori.

L’ospedale si è assunto tutta la responsabilità dell’incidente, ma i vertici hanno chiarito che lo scambio di neonati è stato solo un errore materiale: i numeri identificativi dei braccialetti e delle culle erano, infatti, corretti. Altresì era corretta la procedura seguita sino al momento in cui i bambini sono stati condotti nelle stanze. L’ospedale fa anche sapere che nessun bambino è stato preso in braccio o nutrito da genitori non suoi, durante i 45 minuti critici, in cui lo scambio si è consumato, i bambini sono rimasti nelle cullette e Levi, addirittura, dormiva.

Alla famiglia, che ha apertamente e pubblicamente denunciato tutto l’accaduto, sarebbe stato proposto anche un rimborso per il triste incidente.

Nella foto che segue Samantha con il suo Levi oggi; l’incidente, che ha avuto un pronto lieto fine, può avere turbato il bambino?

scambio di neonati in culla

La vicenda ha scatenato una discussione sui social molto intensa, ne dà conto il dailymail:

la mamma avrebbe manifestato preoccupazione per l’accaduto, profilando anche un trauma per il bebè. A fronte di ciò parte del popolo web avrebbe preso le difese della mamma, richiamando la struttura ospedaliera alla sua seria responsabilità; al contrario altre mamme della rete avrebbero fatto notare che lo scambio di neonati in culla si è concluso nel migliore dei modi, è stato solo frutto di un errore materiale e certamente non ha arrecato ai bambini traumi di nessun tipo.

Voi, mamme, cosa ne pensate?

 



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