Il papà mammo ovvero quello ispirato alla maternità
Quando si è bravi papà? Quando si somiglia alla mamma!
Non è una frase sparata da una piccola mamma blogger colpita da senso di onnipotenza, ma una constatazione autorevole scritta su una rivista altrettanto autorevole, di una psicoterapeuta: Paola Vinciguerra, psicologa, psicoterapeuta, presidente di Eurodap, Associazione europea disturbi di attacchi di panico e direttore della Clinica dello Stress.
Qualche giorno fa infatti mi è passato “tra le righe” questo articolo pubblicato su Focus, che mi ha fatto concludere la riflessione fatta sopra: quando si parla di bravi papà (ed è forse la rivincita delle donne, che per essere brave e grandi devono avere gli attributi, come i maschi) li si accomuna sempre più spesso alle mamme.
Insomma un papà che sia stimato dagli altri genitori e amato dai figli deve saper cambiare pannolini, alzarsi la notte e portare al parco i piccoli.
Il papà mammo è un bravo papà?
In parte è anche vero.
Dopo secoli e secoli nei quali i pater familias erano quelli distanti, che mai avrebbero spinto passeggini e che come dovere morale dovevano lavorare sodo e portare a casa la pagnotta, oggi il buon padre di famiglia, oltre a fare quello che tutti si aspettano, devono anche saper ricoprire il ruolo che da sempre è appartenuto alle mamme.
La dottoressa Vinciguerra nel suo articolo fa un’analisi dettagliata del papà buono, e in molte cose condivido questa visione.
Come quando ad esempio dice del gioco.
Io vedo il papà dei miei figli, e nonostante non abbia mai, per stile, pensato di dover essere molto materno (non ha mai fatto una notte insonne quando i bimbi erano molto piccoli, sapeva cambiare loro i pannolini ma preferiva delegare a me il compito, dava loro da mangiare ma riusciva a trovare spesso buone scuse per non farlo ecc ecc.) ha sempre giocato con loro, lo ha fatto senza sacrificio, e si è divertito lui stesso.
Anche sulle manifestazioni d’affetto condivido il pensiero.
E’ finita l’era del macho, che non deve chiedere mai. Almeno dai figli: loro vogliono il contatto fisico, e abbracciarli, baciarli, far loro tante coccole è un modo bello di mostrargli amore.
Che dire del tempo?
Anche qui bisogna lasciare da parte il ruolo atavico del papà che torna stanco a casa e si mette davanti alla TV. Il tempo è un bene prezioso da condividere con i figli, e questo oggi i papà lo sanno.
Questo non significa che bisogna rinunciare completamente a se stessi (anche la dottoressa Vinciguerra lo ribadisce: essere un uomo soddisfatto e sereno, che si ritaglia spazi propri, fa diventare un padre migliore), significa piuttosto calibrare equamente il tempo a disposizione e dedicarne un’ampia fetta a loro, accompagnandoli nelle azioni quotidiane, che siano esse doveri scolastici, o gare sportive, o anche semplicemente una storia letta prima di andare a letto.
Un ruolo tutto paterno è invece quello di protettore.
Il padre per i figli è il tramite con il mondo esterno alla famiglia, quello che lo accompagna nella vita, ma deve anche poter essere il luogo nel quale un figlio si rifugia, e dove egli si sente al sicuro.
Per alcune altre affermazioni, come appunto fare a tutti costi di un buon papà un clone della mamma, io dissento.
Sì, da un lato è vero che i ruoli nella società moderna non sono più fissi e standardizzati, è vero anche che un papà casalingo non deve essere necessariamente visto come un uomo fallito dal punto di vista professionale e umano, ma le figure genitoriali, indipendentemente dal fatto che siano uomo e donna, devono secondo me avere un ruolo diverso nell’educazione dei figli.
Un buon papà sarà un buon papà anche se non cambia i pannolini e non lava i vestiti, e non necessariamente una mamma che lo farà sarà per questo una buona mamma, ben inteso.
Infine, e questo lo dice la dottoressa Vinciguerra, e lo dico anche io vedendo il padre dei miei bambini, UN BUON PAPA’, IL MIGLIORE DI TUTTI, E’ QUELLO CHE DA’ L’ESEMPIO AI PROPRI FIGLI.
Quando si comporta correttamente con la sua compagna, quando è civile con gli altri, quando è onesto col prossimo, quando è educato con tutti.
Quest’uomo vedrà il figlio essere tutte queste cose, perché lui, il figlio, ha avuto un gran bel modello a cui ispirarsi.
Buona festa del papà a tutti.
Liberamente ispirato a “Psicologia: tra coccole e pannolini le regole per essere un buon padre” – Fonte: Focus.it