La preoccupazione più grande per una mamma è sempre assicurarsi che il proprio bimbo stia bene e se c’è qualcosa che non va poter agire in tempo per arginare qualsiasi situazione di potenziale rischio.
Come cogliere eventuali segnali che possono aiutarci a capire se il bambino non sta bene?
Non si tratta di essere iper protettive ma di conoscere con maggiore obiettività quali possono essere i segnali da cogliere nei nostri figli, proprio anche per potere contattare il pediatra con maggiori indizi.
Distinguere ciò che è preoccupante da ciò che non lo è non è cosa semplice perché la mamma, e tutte le persone che vogliono bene al piccolo e se ne occupano, sono coinvolte emotivamente.
Inoltre, tra i segnali da prendere in considerazione, c’è da dire che spesso si tratta di campanelli d’allarme di stati patologici assolutamente normali nell’infanzia, malattie e condizioni, per così dire, di “routine”.
Vediamo però di analizzarli in modo da poter offrire un piccolo vademecum di base che possa tranquillizzare o aiutare.
In nessun caso, chiaramente, questi suggerimenti vanno a sostituire il consulto con un medico.
L’esame obiettivo del bambino ci può dare diverse chiavi di lettura.
Anche i nostri nonni, nella loro saggezza popolare, ci controllavano gli occhi e la lingua per sapere se andava tutto bene!
Gli occhi sono lo specchio della salute per tutti vediamo quante cose ci possono dire:
se sono un po’ spenti o lucidi, potrebbero segnalare una patologia da raffreddamento o influenzale in corso con un’eventuale rialzo febbrile. Se la sclera, cioè la parte bianca dell’occhio, fosse giallognola potrebbe segnalare ittero, cioè un aumento di bilirubina nel sangue; oppure potrebbe essere un segno di epatite a cui farebbe seguito un aumento della temperatura.
Eventuali segni rossi potrebbero denotare affaticamento o debolezza, così come borse o occhiaie. Se queste ultime non sono una componente fisiologica dell’aspetto, potrebbero segnalare anemia o un’allergia.
Se vi è un arrossamento della congiuntiva, ovvero la membrana che ricopre il bulbo oculare e la parte interna della palpebra, potrebbe essere in corso una congiuntivite virale o batterica accompagnata anche da lacrimazione, fotofobia, cioè fastidio dato dalla luce, gonfiore, un prurito che può diventare intenso se si tratterà di congiuntivite allergica. Spesso la congiuntivite (infiammazione della congiuntiva) si presenta in concomitanza con infezioni della alte vie respiratorie.
Se le palpebre sono gonfie ma non ci sono segni ulteriori di congiuntivite, potrebbe trattarsi di un’intolleranza alimentare da segnalare prontamente al pediatra, oppure, più banalmente, di una puntura di insetto da curare con una pomata oftalmica antistaminica.
Il viso di ogni bambino ci trasmette altri segni importanti
Ogni bambino ha un colorito tipico che dipende dalla sua carnagione e dalla sue caratteristiche fisiologiche ma le guance devono essere sempre un po’ più roseo del resto del viso, altrimenti potrebbe avere una carenza di ferro.
Guance arrossate se non derivano da un’attività fisica appena conclusa potrebbero segnalare un rialzo febbrile.
Se la pelle è ruvida o arrossata potrebbe aver subito una disidratazione superficiale dovuta a vento, freddo o sole, potrete utilizzare una pomata idratante specifica per bambini, magari a base di ossido di zinco, che si può usare anche a titolo preventivo se il bimbo ha una pelle sensibile. Qualora le lesioni siano marcate è opportuno rivolgersi al medico.
Se non c’è stata un’esposizione ad agenti atmosferici potrebbe essere un segno di intolleranza alimentare o allergia da segnalare al pediatra.
Le labbra devono avere un aspetto sano, essere morbide e rosate.
Se sono gonfie potrebbe essere il segno di un’intolleranza o allergia. Se sono screpolate potrebbe essere l’effetto del vento, del freddo o del sole oppure di un certo tasso di disidratazione: il bimbo deve bere di più.
Se oltre ad essere screpolate sono anche rosse, potrebbe denotare la presenza di funghi o batteri: interpellare il pediatra.
Se assumono un colorito viola il bambino potrebbe avere freddo, magari durante o dopo un lungo bagno in mare, ma escluso questo fattore, coprendolo abbondantemente, se si dovesse ripresentare è meglio avvertire tempestivamente il pediatra.
La lingua può dirci diverse cose sulla salute del bambino
Se è bianca, potrebbe segnalare un cattivo funzionamento dell’apparato intestinale con fenomeni riscontrabili di stipsi o intestino pigro ma anche segnalare una possibile infezione alle tonsille.
La lingua rossa e che presenta delle chiazze biancastre come di latte cagliato è quella tipica da infezione da mughetto, nel caso il pediatra vi indicherà il farmaco opportuno.
Una lingua a fragola, punteggiata, potrebbe segnalare la presenza di scarlattina.
Anche la valutazione generale ha la sua importanza:
– Escluse problematiche legate alla sfera emotiva, la mancanza di appetito in un bambino normalmente mangione o comunque di una diminuzione di appetito, può segnare un cambiamento nel bambino che potrebbe anche riferirsi alla sfera organica. Possiamo aspettarci che stia covando qualcosa, magari qualche piccolo virus intestinale o un raffreddore o ancora una forma influenzale.
– La stessa cosa dicasi per le abitudini legate al sonno. Un bambino che normalmente dorme bene e per un certo numero di ore, se fa fatica a dormire, è agitato o dorme meno del solito potrebbe avere un disagio crescente legato alla tosse, al catarro, a dolori da sindrome influenzale, che magari non sono ancora emersi appieno ma danno già una sintomatologia fastidiosa. Anche in questo caso dobbiamo prima escludere un disagio emotivo o situazionale.
– Altro sintomo importante è la poca voglia di giocare rispetto al solito, l’esigenza maggiore a rimanere tranquillo, possibilmente sdraiato o in penombra e la facilità al pianto.
Le mani e i piedi dei bambini inoltre,
se tendono a diventare ingiustificatamente troppo freddi rispetto al resto del corpo, potrebbero segnalare una febbre in arrivo o una difficoltà digestiva da indagare rispetto ad un’eventuale intolleranza.
La pelle, infine, può poi esprimere moltissime problematiche:
Chiazze o puntini possono essere espressione di intolleranze o allergie, sono rush cutanei che devono essere segnalati al pediatra.
Le malattie esantematiche si manifestano proprio con eruzioni cutanee insieme a febbre.
Se vi sono macchioline rosse in rilievo che poi diventano vescichette in ogni parte del corpo sarà probabilmente varicella; se le macchioline escono prima dietro le orecchie e fronte e poi viso e il resto del corpo si tratterà con ogni probabilità di morbillo.
Macchie rosa-rossastre sul viso e sul tronco sono da collegarsi alla rosolia. La scarlattina si evolve con puntini rossi e vicini posizionati nell’incavo di ascelle, gomiti, inguine e viso. Nella quinta malattia le macchie saranno rosse e calde al tatto, prima sul viso in modo simmetrico (ali di farfalla) che ricordano delle guance schiaffeggiate e poi sulle gambe. Nella sesta malattia invece le macchioline saranno poche, rosate e distanti, compaiono sul busto e in minore quantità sul viso.
Dunque non sottovalutare mai questi aspetti che possiamo verificare sui nostri bimbi per non farci cogliere impreparati e in qualsiasi caso rivolgersi poi al pediatra per la diagnosi e la terapia adeguata.