“Il mal di testa”,
chi ne soffre sa che la cefalea può divenire un vero e proprio limite per l’individuo; chi patisce emicranie ricorrenti e spesso anche serie sa che la vita sociale e lavorativa dell’individuo può rimanere largamente compromessa.
Cosa si può fare contro il mal di testa?
Oggi Vita Da Mamma, grazie alla gentilissima collaborazione del Dottor Valerio Palmerini, fisioterapia della mandibola ( ATM) e del neonato, approfondisce e chiarisce la delicata tematica del mal di testa.
– Genericamente parliamo di “mal di testa”, qualcosa che praticamente tutti conosciamo nella sua manifestazione tipica, ma è possibile distinguere varie tipologie di mal di testa e le relative cause?
Ad oggi, sono stati catalogati oltre 150 differenti tipi di mal di testa. Ognuno di questi mal di testa presenta tratti e caratteristiche specifiche, quali età di insorgenza, familiarità, sede del dolore e sua descrizione, frequenza e intensità degli attacchi, eventuali fenomeni associati quali perdita parziale di vista o “vedere dei flash”, nausea, vomito e, ultimo ma non per importanza, quanto sia disabilitante per il paziente questo sintomo: alcuni pazienti sono costretti a stare al buio durante un attacco, altri riescono a dedicarsi comunque alle attività quotidiane, ma i vari movimenti e posture ne esacerbano il dolore.
La prima grande distinzione da fare è fra cefalee primarie e cefalee secondarie.
Le primarie sono quelle di cui il cosiddetto “fattore eziopatogenetico” (ovvero la causa) non è ancora del tutto conosciuto: fra queste l’ emicrania e la cefalea tensiva.
Le cefalee secondarie sono invece quelle di cui si rintraccia una causa e un origine precisa: fra queste le più frequenti sono la cefalea cervicogenica, la cefalea da disordine temporomandibolare e la cefalea da abuso di farmaci.
Spesso però una persona può presentare più tipi di mal di testa, é compito del clinico riuscire a riconoscere le varie caratteristiche.
– Ci sono dei test da poter effettuare per scoprire di che tipo di “mal di testa” si soffre?
Un’ ampia ed attenta raccolta di informazioni del paziente costituisce un ottima base per inquadrare il mal di testa, a cui viene inoltre consegnato un diario per la registrazione dei vari attacchi nel corso delle giornate.
Il diario è fondamentale per analizzare gli aspetti e seguire le evoluzioni di un mal di testa, e più dettagliato è meglio è.
Per la cefalea tensiva e alcune cefalee secondarie quali quella cervicogenica e quella temporomandibolare esistono poi dei test manuali con una specificità diagnostica (cioè precisione nell’individuare il problema) vicina al 90%. Tanti esami più tecnologici o blasonati hanno specificità di gran lunga più basse.
– Quando si viene colti dal “mal di testa” la cosa più importante è liberarsene al più presto: è possibile trattare la sintomatologia dolorosa?
Sì, anche se l’approccio varia a seconda dei casi.
Negli emicranici, l’uso di farmaci ben calibrati è fondamentale.
Nelle cefalee tensive, cervicogeniche e temporomandibolari si ottengono risultati sorprendenti con trattamenti mirati di terapia manuale e di rilassamento fasciale muscolare.
– E’ possibile invece guarire o diminuire drasticamente la frequenza degli episodi anche formulando una sorta di prevenzione?
L’ attenzione ad una corretta alimentazione e stile di vita sono i primi strumenti di prevenzione fondamentale.
La miglior prevenzione è l’ informazione: adeguatamente educato dal clinico che se ne occupa, il paziente deve avere la possibilità di conoscere a fondo il suo problema, così potrà capire cosa evitare e cosa cominciare a fare di più. Non da poco, saprà cosa fare per affrontarlo se gli si dovesse riproporre.
– Spesso vi sono persone che soffrono maggiormente di questo disturbo, altre ne sembrano quasi immuni: possono esistere dei fattori predisponenti?
Si parla tanto di predisposizione familiare. Negli ultimi tempi si è avanzata una teoria interessante, quella del cervello emicranico. Ovvero un bambino, vedendo la mamma soffrire tanto per un mal di testa, ne assorbe l’esperienza negativa di “mamma sta male” “mamma muore” e lo rielabora a sua volta come anche suo problema.
Il mio consiglio a tutte le mamme è dunque quello di imparare ad affrontare, laddove presente, il proprio mal di testa, affidandosi a specialisti della materia. Cominciare a farlo per se stesse e per tutelare i propri figli.
Vi presentiamo il Dott Valerio Palmerini, fisioterapia della mandibola ( ATM) e del neonato:
per contatti su Facebook: “Fisioterapia Articolazione Temporo Mandibolare Palmerini” o visita il sito www.valeriopalmerini.com